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Analisi politica
Elezioni Amministrative 2019 |
Cittadino
Governante:
«Il
Pd ha regalato la vittoria al Centrodestra» |
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GIULIANOVA,
22.6.2019 -
I
risultati elettorali vanno letti nei loro
molteplici aspetti perché oltre all’indicazione
di chi deve governare, essi contengono molti
altri messaggi e segnali che i cittadini
intendono comunicare.
Nella
lettura del voto, quindi, vanno rintracciati,
anche gli umori della comunità locale, la
critica, l’entità effettiva del consenso e come
esso viene catturato, i bisogni, i desideri,
l'atteggiamento verso i partiti e le istituzioni
e naturalmente il grado di consapevolezza
nell'espressione del voto, spesso condizionato
dal livello di trasparenza dell’attività
amministrativa, dall’obiettività
dell'informazione e dall’entità e dalla
pervasività della propaganda.
In sintesi,
alle recenti elezioni comunali di Giulianova
il quadro dei risultati elettorali contiene
questi aspetti (li presentiamo
con qualche commento):
-
Aumento significativo dell’astensionismo:
nel 2009 votò il 73% degli aventi diritto,
nel 2014 il 70%, nel 2019 solo il 63%. Hanno
votato al primo turno solamente 13.538
elettori dei 21.330 aventi diritto. Al
secondo turno sono tornati a votare appena
9.749 elettori. Ben 11.581, non hanno votato
e altri 452 hanno espresso voto non valido.
La stragrande maggioranza (12.033)
evidentemente non si sentiva rappresentata
dai candidati rimasti in campo, ambedue
ascrivibili al centro-destra.
-
Per la
prima volta, da quando c’è l’elezione
diretta, un sindaco è stato eletto con un
consenso così basso, cioè 4.678 voti su
21.330 aventi diritto al voto. I sindaci
precedenti sono stati eletti tutti con un
consenso tra i 6.000 e gli 8.000 voti circa.
Addirittura nel ballottaggio del 1995 il
primo ottenne 7.400 voti circa ed il secondo
7.100.
-
Il
centro-destra (Lega, Forza Italia,
Fratelli d’Italia), al primo turno, nello
stesso giorno alle elezioni europee
ha totalizzato 6236 voti, alle comunali
ha ottenuto oltre 1600 voti in più
(cioè 7.883 voti). Per capire questo flusso
elettorale occorre esaminare distintamente
gli schieramenti dei due candidati di
centro-destra (Costantini e Tribuiani).
-
Schieramento a sostegno di Tribuiani
(che ha avuto 3.783 voti): la Lega ha
avuto un crollo di 2.596 voti (passando dai
4.629 delle europee ai 2.033 delle
comunali), Forza Italia è passata da
908 a 201, Fratelli d’Italia da 689 a
384, Idea (non presente alle europee)
ha ottenuto 1035 voti. Tra i candidati di
Idea erano presenti candidati (ex assessori,
o esponenti che in precedenza avevano
sostenuto il centro-sinistra) che hanno
traghettato voti dal centro-sinistra
risultati decisivi per approdare al
ballottaggio. Quindi lo schieramento
condotto dalla Lega voleva cambiare
Giulianova attraverso il trasformismo!
-
Schieramento a sostegno di Costantini
(che ha avuto 4.050 voti): Va fatta una
premessa. Quando il centro-destra ha scelto
Tribuiani come candidato sindaco, Costantini
si è dimesso da Forza Italia annunciando la
propria candidatura alla testa di un
sedicente polo civico insieme a Paolo
Vasanella che nel frattempo era stato
estromesso da Fratelli d’Italia col
commissariamento. Naturalmente le liste in
preparazione di Forza Italia e Fratelli
d’Italia, pur senza simboli (che sono
rimasti al troncone di centro-destra di
Tribuiani) sono state il nucleo a cui poi si
sono aggiunte 4 liste civiche senza storia
alcuna di impegno civico costante in città.
Una di queste “Al Centro della Città”
- che rispunta solo in occasione delle
elezioni per posizionarsi in vista di
poltrone - aveva sostenuto Mastromauro nel
2014 e questa volta è passata armi e bagagli
dal centro-sinistra alla coalizione di
Costantini portandogli 330 voti. Tra i
candidati nelle varie liste che
l’appoggiavano, Costantini - che ad ogni piè
sospinto annunciava di voler liberare la
città dal malgoverno dell’amministrazione
uscente – ha avuto due ex assessori della
Giunta Mastromauro, il capogruppo del PD nel
consiglio comunale uscente, oltre a vari
esponenti che precedentemente avevano
sostenuto il centro-sinistra. Altri
sostenitori provenienti dal centro-sinistra
hanno lavorato per Costantini dietro le
quinte. Tutto questo trasformismo, abilmente
accettato e riciclato dal candidato sindaco
che predicava il rinnovamento, ha fruttato
circa 700-800 voti. Quelli che hanno
consentito di passare al ballottaggio. Anche
in questo schieramento emerge un bel modo di
turlupinare i cittadini con la storiella del
nuovo!
-
Il
Cittadino Governante che si rivolgeva a
tutto l’elettorato e in particolar modo
all’elettorato progressista e ambientalista
ha ottenuto un ottimo risultato: 3.376 voti.
Si pensi che alle elezioni europee, nello
stesso giorno, PD, La Sinistra, Più Europa,
Verdi, PC hanno ottenuto insieme 3.187 voti
(cioè 189 meno del Cittadino Governante!).
In 10 anni il CG è passato da zero a
3.376 voti diventando la prima forza
politica in città col 25,83% con una
crescita esponenziale (nel 2009 ottenne 1464
voti, nel 2014 1929). È stato, quello
ottenuto dal Cittadino Governante, un voto
consapevole, fortemente motivato,
conquistato sull’intero territorio, con la
forza dei valori e dei programmi, senza
grandi mezzi finanziari, senza false
promesse di posti di lavoro o posti di
potere, senza riciclati, senza cene e
porchette, senza ministri o concerti dei
“Neri per caso”, e nonostante l’exploit
leghista ed Il crollo del centro-sinistra e
del PD (che non ci ha coinvolti). Riteniamo
che alla base di un simile risultato ci
siano: la credibilità per come Il Cittadino
Governante ha agito finora; i programmi ed
il personale politico presentati; la
coerenza e la reale autonomia. Noi
ringraziamo, commossi, i cittadini che, così
numerosi, hanno voluto accordarci il loro
consenso per stima, non solo con la ragione
ma anche col cuore. A loro diciamo che
rappresenteremo dall’opposizione le loro
istanze di buona politica, che non ci
perderemo di vista, e che tutti insieme
arriveremo presto a dimostrare che anche a
Giulianova potrà esserci il buongoverno.
-
Il
PD, confermando quello che si era già
visto alle elezioni politiche dello scorso
anno e delle elezioni regionali di quest’anno
ha avuto un risultato molto negativo, appena
911 voti, il peggior risultato nella storia
della città del partito erede del PCI, del
PDS e dei DS che quando si è caratterizzato
per scelte di buongoverno negli anni ’70-’80
ha ottenuto, da solo, persino la maggioranza
assoluta. Avendo nello stesso giorno, alle
europee, ottenuto 2084 voti, il calo di
1.173 voti alle comunali è sicuramente
dovuto al giudizio negativo su come è stata
amministrata la città nel lungo periodo di
governo del centro-sinistra. Cosa che noi
abbiamo evidenziato per 10 anni dai banchi
dell’opposizione, facendo proposte
alternative e costruttive rimaste
inascoltate per la gran parte delle volte.
Resta il fatto che la progressiva crescita
elettorale del Cittadino Governante ha
coinciso col progressivo declino del PD.
Alcune considerazioni sulla base dei dati
esposti:
-
A causa
del malgoverno il PD ha pagato duramente
rimanendo escluso dal consiglio comunale,
come per lo stesso motivo pochi mesi prima,
alle elezioni regionali, aveva subito una
cocente sconfitta il sindaco uscente
Mastromauro.
-
È di
tutta evidenza che grazie all’esistenza
del Cittadino Governante, ed al consenso da
esso ottenuto, l’area progressista e
ambientalista era in corsa per la vittoria,
sarebbe bastato l’appoggio del PD e saremmo
arrivati, insieme, in testa al primo turno.
Poi la vittoria sarebbe stata a portata di
mano. Il PD di Filipponi, chiedendoci un
passo indietro, non ha voluto - quando
invece alla luce dei risultati era
assolutamente necessaria - che ci fosse una
netta discontinuità in termini programmatici
e di personale politico per poter rendere
credibile e vincente l’alleanza,
incardinandola sul Cittadino Governante che
era stato all’opposizione ed aveva un
consenso crescente tra i cittadini. Sono
mancate in Filipponi e nel gruppo dirigente
locale del PD acutezza nell’analisi politica
e, soprattutto, la capacità di fare
autocritica e di riconoscere il valore degli
altri, come viene in evidenza anche dalle
dichiarazioni del segretario regionale del
PD Di Sabatino.
-
Questa
capacità di analisi non è mancata invece in
Articolo Uno che ha evitato di
presentare un altro candidato e ha cercato
di sostenere quello del Cittadino
Governante. Un apporto sicuramente c’è stato
ma insufficiente. Ringraziamo comunque tutti
coloro che a titolo personale nella sinistra
giuliese si sono impegnati per sostenerci.
-
Quello
che dicevamo durante la campagna elettorale
- e cioè che i due schieramenti di
centro-destra, da una parte criticavano
l’amministrazione uscente e predicavano il
rinnovamento, dall’altra, in evidente
contraddizione, imbarcavano pezzi
significativi di quel potere - era vero ed è
stato quello che, per qualche centinaio di
voti, ha permesso ai due candidati, di
accedere al ballottaggio a discapito del
Cittadino Governante, unica vera realtà
civica che si batteva da 15 anni per un vero
rinnovamento in città.
-
Sia il
centrodestra di Costantini che quello di
Tribuiani, quindi, si sono avvalsi in
maniera decisiva del contributo di esponenti
del centro-sinistra che aveva a lungo
governato. Questo comportamento
trasformistico ha permesso loro di
andare al ballottaggio e poi a Costantini di
vincere, seppur con scarso consenso
elettorale. Ci permettiamo, però, di far
notare che chi chiede il consenso dicendo di
rappresentare il rinnovamento e di volere il
cambiamento dovrebbe rifuggire simili
comportamenti perché così si ingannano gli
elettori: si può conquistare il potere ma
non si pratica buona politica e
conseguentemente nemmeno buongoverno.
-
Non si
era mai visto a Giulianova una campagna
elettorale così costosa da parte di un
candidato. La politica deve costare poco,
deve essere sobria e parlare di contenuti,
se ci sono. Generalmente ci si affida alla
propaganda quando si ha poco da comunicare.
Costantini, in particolare, ha speso un vero
patrimonio, decisamente ingiustificato per
la realtà di una piccola città. Perché? Chi
ha finanziato tutto l’armamentario
pubblicitario e propagandistico usato? Ci
sono stati tanti piccoli contributi o
soprattutto alcuni grandi contributi
economici? E chi li dati cosa chiederà in
cambio? Il Cittadino Governante ha speso
circa 8.500 euro, frutto di
autofinanziamento e di finanziamento minimo
di tanti elettori, cosa che renderemo
pubblica nei prossimi giorni. Chiediamo che
gli altri facciano altrettanto.
-
Quello
che è stato spacciato come polo civico
da Costantini è stata solamente una trovata
dell’ultima ora. Egli aspirava ad essere il
candidato del centro-destra, quale
coordinatore locale di Forza Italia. Il
centro-destra ha scelto Tribuiani e subito
dopo i dirigenti locali di Forza Italia e
Fratelli d’Italia, Costantini e Vasanella,
partendo dalle liste che stavano preparando
per i loro originari partiti di appartenenza
hanno messo in piedi una coalizione di 6
liste totalmente improvvisata e senza
nessuna storia di reale civismo dietro.
Purtroppo la legge consente questi
comportamenti, ma dovrebbe essere
assolutamente riformata, altrimenti la
politica a livello locale si ridurrà tra una
elezione e l’altra a preparare quante più
liste possibili pur di vincere. Le
conseguenze sono stati e saranno pesanti per
la città: il livello del dibattito in
consiglio comunale scenderà sempre più in
basso, come ampiamente visto nel recente
passato, e questo non prelude al
buongoverno; i cittadini si allontanano
sempre più dalla politica e si rifugiano
nell’astensionismo. Noi pensiamo che un modo
per arginare queste degenerazioni della vita
pubblica sia quello di esercitare da parte
dei cittadini il diritto-dovere di essere
molto più esigenti quanto a programmi e
competenza nei confronti di coloro che si
propongono alle elezioni.
-
Riteniamo l’analisi del voto un momento
molto importante poiché, se ben fatta,
consente di leggere, comprendere ed
interpretare le dinamiche socio-politiche in
atto e quelle che si intravedono
all’orizzonte. Invitiamo a leggere l’analisi
del voto che facemmo nel 2014, quando
segnalammo il forte calo di consenso della
Giunta Mastromauro tamponato in quelle
elezioni col sostegno di improvvisate liste
civiche provenienti dal centro-destra. Quel
trasformismo ha portato alla città solo
malgoverno e decadenza, e di conseguenza un
pesante giudizio elettorale. È nostro
convincimento che Giulianova non rinascerà
percorrendo le stesse strade, anche perché
il trasformismo che mette insieme forze di
estrazione diversa per accaparrarsi il
potere comporta anche una progressiva
omogeneità, una sorta di mediocre pensiero
unico che guarda più alla demagogia e agli
espedienti per carpire il consenso che
all’innovazione nella cultura politica
necessaria per le grandi trasformazioni che
sanno di modernità. D’altronde avevamo già
espresso, durante la campagna elettorale, la
nostra argomentata valutazione critica nei
confronti del programma (largamente
incompleto e generico) e della competenza
del personale politico dello schieramento
che ha vinto di misura e con consenso
minimo. Il tempo dirà se abbiamo ragione.
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Il Cittadino
Governante
Associazione di
cultura politica |
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Analisi
Elezioni Amministrative 2014 |
HA VINTO IL CENTRODESTRA-(SINISTRA)
I risultati elettorali vanno sempre letti nei
loro molteplici aspetti perché oltre
all’indicazione di chi deve governare, essi
contengono molti altri messaggi e segnali che
gli elettori intendono dare.
Col voto delle comunali il cambiamento non c’è
stato, è stata scelta la continuità: ha vinto il
sindaco uscente. Dati alla mano, non ha vinto,
però, il centrosinistra, ed il PD con appena il
22% (a livello nazionale veleggia intorno al
41%) ne esce notevolmente indebolito.
A prima vista sembrerebbe che alla città vada
bene il modo di amministrare che abbiamo avuto
negli ultimi 5 anni. A leggere più attentamente
i risultati emerge che non è proprio così. Il
consenso verso l’amministrazione uscente è
notevolmente diminuito.
Considerato che il sindaco è stato eletto con
6114 voti (nel 2009 ne ottenne 7387), i 3021
voti del PD più i 289 voti di Sinistra Unita (SEL,
Comunisiti Italiani, Socialisti) - oltre che
mostrare chiaramente che l’operato della Giunta
Mastromauro uscente non era stato poi così
apprezzato - non avrebbero garantito alcuna
vittoria. Essa è stata consentita da una
disinvolta quanto efficace alleanza fra il
sindaco e alcuni degli esponenti di primo piano
delle giunte di centrodestra guidate da Cameli
tra il 1995 ed il 2003 con la formazione di tre
liste civiche che hanno apportato un contributo
di ben 2771 voti con i quali è stata tamponata
la grave perdita di consensi andati altrove o
nell’astensionismo. L’accordo trasversale tra
Mastromauro ed alcuni esponenti della
maggioranza di centrodestra iniziato nel 2003,
che portò alla caduta del Cameli 2, rimesso in
piedi nello scorso mandato con la nomina
dell’assessore Nausicaa Cameli quando ben tre
consiglieri abbandonarono il PD, si è
perfezionato ed è stato decisivo per la vittoria
finale di Mastromauro in questa tornata
elettorale. Va detto che si è trattato di
un’operazione di 7-8 esponenti che hanno avuto
ruoli di primo piano nelle amministrazioni di
centrodestra (sindaco, vicesindaci, assessori,
consiglieri comunali, sostenitori) che hanno
messo in piedi insieme a Mastromauro tre liste
civiche risultate determinanti per la vittoria
con 2771 voti.
Ma vediamoli più nel dettaglio questi dati:
-
Il candidato sindaco vincitore ha ottenuto
6114 voti dei 21.122 aventi diritto al
voto, cioè un consenso effettivo del
34,5%, un terzo circa dell’intero
elettorato giuliese (trae, quindi, di molto
in inganno il 62,77% del ballottaggio
calcolato sugli appena 10.006 elettori che
hanno votato al secondo turno).
-
Il vincitore ha ottenuto ben 1273 voti in
meno rispetto alle elezioni del 2009,
nonostante abbia governato per 5 anni (9
considerando anche i 4 anni come vicesindaco
nella Giunta Ruffini) e nonostante il PD
abbia ottenuto a livello nazionale un
grandissimo successo elettorale.
-
Il sindaco vincitore è l’unico
candidato sindaco dei 7 presentatisi ad aver
ottenuto meno voti del totale dei voti
delle liste che lo sostenevano.
Esattamente 108 voti in meno.
-
Al secondo turno il vincitore ha ottenuto
solo 141 voti in più rispetto a quelli del I
turno, mentre ben 4857 elettori che
avevano votato al I turno non sono tornati a
votare e l’affluenza al voto alle
elezioni comunali per la prima volta a
Giulianova è scesa sotto la metà del corpo
elettorale fermandosi al 43,37%.
-
Il PD ha conseguito alle comunali un
modesto 22%, mentre a livello nazionale
veleggia intorno al 41%. Da notare che nello
stesso giorno, il 25 maggio, alle Comunali
il PD ha ottenuto solo 3021 voti (erano
stati 3918 nel 2009), mentre, comunque, ne
conseguiva 3663 alle Regionali e 4.783 alle
Europee.
-
La lista personale del sindaco uscente,
in cui è risultata al primo posto
Nausicaa Cameli (nel 2009 candidata in una
lista del centro-destra a sostegno del
padre, il candidato sindaco del
centro-destra) ha incrementato i suoi
voti passando dai 1004 del 2009 ai 1552
del 2014 ed elegge 3 consiglieri di cui 2
che lavorano nello studio professionale del
sindaco.
-
Un’intera lista civica (Al centro della
città) è passata dal centro-destra al
centro-sinistra: certo gli elettori non
l’hanno premiata ma comunque ha traghettato
637 voti.
-
La lista civica Centro Civico Giuliese
– anch’essa ispirata da ex assessori delle
giunte di centro-destra (Cameli 1 e 2) e da
ex AN – ha contribuito con quasi 600 voti.
-
SEL, Comunisiti Italiani, Socialisti insieme
nella lista Sinistra Unita hanno rimediato
appena 289 voti.
In sostanza il centrosinistra ha mutato natura:
c’è un debolissimo PD accompagnato da 3 liste
provenienti dal centrodestra che hanno
consentito al candidato sindaco del
centrosinistra di vincere, pur con un netto calo
rispetto al 2009. Siccome in politica contano
anche i rapporti di forza questi risultati si
sono puntualmente riverberati nella composizione
della giunta. Alle forze provenienti dal
centrodestra sono stati assegnati la carica di
vicesindaco e 4 assessorati: ruolo di
vicesindaco con assessorato a Nausicaa Cameli
(così è stato sancito ufficialmente il
matrimonio politico Mastromauro-Cameli), e poi
assessorati a Guidobaldi (Al centro della
città), Di Giacinto (lista civica del sindaco) e
Verdecchia (Centro civico giuliese). Al PD solo
Ruffini (proveniente dalla Margherita), niente a
Filipponi, primo degli eletti. È stata inoltre
preannunciata la presidenza della Consulta del
Turismo a Mimì Di Carlo (vicesindaco del
centrodestra tra il 1995 ed il 2003). Che
maggioranza è questa? Definirla di
centro-destra-(sinistra) è una forzatura? A
voler fare dell’ironia si potrebbe anche parlare
di un Cameli 3. Noi del Cittadino Governante da
anni sosteniamo una visione alternativa della
Città e diciamo che centrodestra e centro
sinistra a Giulianova sono simili per scelte
amministrative e che entrambi hanno mal
governato. Non a caso, nel 2004 il centro destra
messo alla prova per 9 anni fu rimandato a casa
con una pesante sconfitta. La stessa cosa stava
per capitare al centrosinistra, ma questa volta
una inedita manovra elettorale (tra molti di
coloro che sono stati al governo cittadino per
ben 18 anni) è riuscita a garantire la
permanenza al potere della vecchia classe
dirigente. Certo una mano è stata data dalla
frammentazione delle forze in campo che si
opponevano: esse in totale hanno raccolto circa
9.000 voti contro i circa 6.000 della coalizione
che ha vinto. Naturalmente erano molto diverse
fra loro ma, vista l’affinità programmatica, se
Il Cittadino Governante, Il Movimento
5 Stelle e Gente In Comune si fossero
alleati l’esito sarebbe stato probabilmente un
altro. Qualcuno potrebbe dire che, comunque, ora
occorra fare i conti con l’originale e
gattopardesca coalizione che ha vinto. Bene
rispondiamo che a maggior ragione sarà
necessario, da questo momento in poi, che le
forze omogenee per valori e programma inizino a
dialogare e a raccordarsi per il vero
cambiamento in città.
Quanto al risultato del Cittadino Governante che
il sindaco, attraverso un comunicato stampa
dell’Ufficio di staff vuole, con una greve
forzatura, etichettare come una sconfitta del
consigliere Franco Arboretti, vogliamo ricordare
che la politica – per noi - è un impegno civile
ben differente dall’immagine che trapela dalle
sue parole, secondo cui senza le poltrone si fa
parte degli sconfitti! D’altronde la biografia
di Franco Arboretti e la storia decennale del
Cittadino Governante parlano chiaramente: noi
non siamo disposti a barattare principi, valori,
programmi, onestà e correttezza con nessuna
poltrona, anzi troviamo molto gratificante
impegnarci, coerentemente per essi e troviamo
che siano un successo straordinario i 1929 voti
liberi e consapevoli che hanno premiato la
nostra idea di città, il nostro programma e le
nostre liste portando Il Cittadino Governante ad
essere la seconda forza politica cittadina. Ai
nostri elettori va un sentito ringraziamento e
siccome l’onestà e la cultura (a cui ci
sforziamo di attingere nel nostro impegno civile
e politico) prima o poi riescono a prevalere su
una concezione muscolare della politica siamo
gratificati e orgogliosi di continuare ad
impegnarci insieme a loro nella prospettiva del
cambiamento, di cui a Giulianova c’è sempre più
bisogno.
Giulianova 8 luglio 2014 |
Il Cittadino
Governante
Associazione di
cultura politica |
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