GIULIANOVA,
6.3.2019 -
Fatto segno, da
diverso tempo e da più fronti, di rilievi e
critiche per le decisioni assunte, il
commissario straordinario Eugenio Soldà
scende in campo per dire la sua.
«Non
volevo certo conquistare visibilità, che lascio
volentieri ad altri”, premette Soldà. “Mia
intenzione era quella di lavorare nell’ombra,
senza recare disturbo, operando nell’ambito
delle mie competenze. Un commissario ‘fantasma’
insomma. Però mi tirano per la giacchetta con
critiche spesso aspre, arrivando addirittura a
indicare con mia grande meraviglia quali sono le
mie competenze, e pertanto sono obbligato a dire
la mia, anche se controvoglia».
Il commissario straordinario interviene quindi
in merito alle contestazioni ricevute su alcune
questioni, dall’adesione all’ Asmel, nuova
Stazione unica appaltante al posto della SUA
della provincia di Teramo, al concorso per il
nuovo dirigente dell’Area tecnica con incarico
triennale, al nuovo Polo scolastico.
«Quando
il ministro dell’Interno Salvini mi ha conferito
l’incarico, non credo proprio che fosse sua
intenzione farmi venire a Giulianova per
imbalsamare la città. Quanto alle mie competenze
- continua Soldà - , non pensavo davvero
di trovarmi di fronte a tanti giuristi esperti e
raffinati. In ogni caso ho sempre ritenuto che
ciascuno sia legittimato a criticare, esponendo
le ragioni che formano il dissenso. Ci
mancherebbe altro! Ma ritengo anche che vi sia
modo e modo di avanzare le critiche. E chi le
fa, specie se ha avuto incarichi di
responsabilità pubblica, spero davvero che non
sia stato in questi anni a scaldare la sedia o a
temperare le matite. Battute a parte - dice
ancora il commissario straordinario -, ho
sempre cercato di operare per il bene di
Giulianova. Quindi avendo come faro solo e
unicamente il bene e l’interesse pubblico.
Coerentemente con la mia storia professionale di
uomo delle istituzioni. Tuttavia coloro che
sono convinti che io abbia addirittura
oltrepassato i limiti delle competenze fissate
per legge alla mia funzione, credo sappiano, o
dovrebbe sapere visto che magari aspirano a
governare la città, che le delibere si possono
impugnare. Sempre. Quindi chi critica lo faccia,
se vuole. Basta mettere mano al portafogli e
affidarsi ad un legale». |