GIULIANOVA,
28.2.2019 -
Questa la disastrosa situazione
lasciata in eredità al Comune di Giulianova:
nemmeno l'ombra di una progettualità europea e
capacità di intercettare fondi, piani demaniali
perennemente contestati dagli operatori e mai in
sintonia con quelli regionali, problemi nella
tassa sui rifiuti che hanno portato intere
categorie alla rivolta fiscale, Ufficio Unico di
progettazione con altri sette comuni teramani
(di cui Giulianova è capofila) totalmente allo
sbando, sportelli del lavoro prima annunciati e
poi completamente disattesi e senza nemmeno
l'accreditamento (in piena inadempienza
contrattuale), totale incapacità di relazionarsi
con le altre amministrazioni per la creazioni di
uffici intercomunali che si occupino dei bandi
pubblici (che ora la legge ha portato a 200mila
euro rispetto ai 40mila precedenti) con
conseguente ricorso all'Asmel (mentre l'Unione
dei comuni della Val Vibrata è autonoma),
ritardo e non progettualità sulla ZES, paralisi
totale dell'ufficio tecnico... Se ne desume
chiaramente che l'apparato tecnico-dirigenziale
del Comune, lo stesso premiato di recente con
oltre 100mila euro di emolumenti, è ad oggi
ingessato e inefficiente. In questa situazione
non è logico né programmatico intervenire per
tappare buchi nel breve periodo, quando tra
pochi mesi si insedierà un'amministrazione
democraticamente eletta e nel pieno delle sue
funzioni, che avrà il compito di organizzare in
modo efficace ed efficiente l'apparato
tecnico-amministrativo che affianca la politica
nelle scelte strategiche.
La nostra impostazione sarà
quella di una completa ristrutturazione delle
aree. Un unico dirigente dovrà coordinare
l'azione di funzionari specializzati, dotati di
una posizione organizzativa di cui dovranno
rendere conto, fare opera di scouting costante
in ambito comunitario, nazionale e regionale
alla ricerca di nuove opportunità e risorse per
il nostro comune, che dovrà, inoltre,
riappropriarsi a vantaggio di tutti i cittadini
del controllo della capacità di riscossione dei
tributi in via autonoma. La pubblica
amministrazione che funziona deve essere al
servizio del cittadino e in un'ottica di
riduzione della spesa pubblica improduttiva:
questa la nostra visione. La profonda
rivoluzione di cui necessita il Comune esclude a
priori il rinnovo della fiducia nell'attuale
apparato dirigenziale. Nessuna amministrazione
deve poter scegliere ad personam i propri
dirigenti, ma passare attraverso bandi ad
evidenza pubblica per selezionare le migliori
professionalità nei termini di legge. Prima
bisogna riorganizzare la macchina amministrativa
e identificare le nuove posizioni e mansioni, in
linea con gli obiettivi strategici, e quindi
procedere ai bandi pubblici. Qualsiasi altro
metodo, oltre ad andare contro la trasparenza e
l'interesse collettivo, rischia di paralizzare
ulteriormente una macchina amministrativa che, a
causa di precise scelte politiche, ha già
mostrato enormi criticità.
È giunto il momento di iniziare a
lavorare e noi non vediamo l’ora. |