GIULIANOVA,
2.10.2019 -
Nei giorni
scorsi la Commissione Sanità del Comune di
Giulianova si è riunita per discutere la
proposta formulata dal presidente dott. Franco
Arboretti e dal sindaco Jwan Costantini da
inviare al Governatore Marco Marsilio e
all’Assessore alla Sanità Nicoletta Verì. La
lettera con le richieste è stata approvata
all’unanimità ed è stata inviata.
Nella
lettera tra l’altro si dice: «Abbiamo appreso
dai media che la Regione Abruzzo sta lavorando
alla revisione del piano per la rete ospedaliera
esistente. Ci sembra, quindi, proprio questo il
momento più opportuno per far conoscere la
proposta che il Comune di Giulianova ha
elaborato per un nuovo assetto della rete
ospedaliera provinciale fondato non su una
visione campanilistica ma su una strategia che
coniuga l’uso ottimale delle risorse disponibili
con la creazione di presidi di eccellenza, nel
rispetto degli standard ospedalieri».
E
inoltre: «Chiediamo, pertanto, alle SS.VV. di
riflettere sulle argomentazioni avanzate dal
Consiglio Comunale di Giulianova e di rivedere
le scelte strategiche della rete ospedaliera
teramana nell’ambito di quella regionale.
D’altronde è necessario dialogare con i
territori se si vuole individuare la soluzione
più adeguata e sostenibile al fine di garantire
il pieno diritto alla salute dei cittadini e dei
tanti turisti che frequentano la costa teramana.
Siamo convinti che la proposta che noi
avanziamo, ottimizzando l’uso delle risorse
disponibili, possa migliorare la capacità
complessiva di assistenza nelle patologie acute
da parte del sistema sanitario pubblico
provinciale e regionale, mettendolo in
condizione così di rispondere in maniera
adeguata e qualificata alla domanda di cura dei
cittadini. Per tali motivi chiediamo alle SS.VV.
la partecipazione ad un Consiglio Comunale della
nostra città sul tema della rete ospedaliera
provinciale teramana per poi dar vita ad un
nuovo tavolo regionale di confronto con la
presenza anche del Comune di Giulianova».
Ora siamo
in attesa di una risposta da parte degli
Amministratori regionali.
IL
TESTO DELLA LETTERA
Al Governatore della Regione Abruzzo Marco
Marsilio
All’Assessore regionale alla sanità Nicoletta
Verì
Oggetto: La rete ospedaliera nella Provincia
di Teramo – Richiesta di incontro
Ill.mo Presidente
Ill.mo Assessore
Nel 2017 il Consiglio Comunale presentò al
Governatore dell’epoca Luciano D’Alfonso
un’argomentata proposta in merito alla rete
ospedaliera provinciale incardinata sull’idea di
realizzare due grandi ospedali provinciali, uno
di II livello a Teramo (in connessione
funzionale con l’ospedale di L’Aquila), l’altro
di I livello, sulla costa, a Giulianova.
Seguirono tavoli di lavoro che furono attivati
dal Governatore D’Alfonso in sede regionale in
cui erano presenti il Governatore stesso, il
Direttore generale della ASL di Teramo Fagnano,
il Direttore dell’agenzia sanitaria regionale
Mascitelli e la delegazione del Comune di
Giulianova per approfondire il tema. Nel terzo
incontro furono illustrati dal Direttore
generale Fagnano 4 possibili assetti della rete
ospedaliera della provincia di Teramo. I lavori,
però, furono interrotti dal sopraggiungere delle
elezioni politiche del 2018.
Recentemente il nuovo Consiglio Comunale di
Giulianova ha approvato all’unanimità una nuova
mozione sulla rete ospedaliera provinciale da
portare a Vostra conoscenza.
Abbiamo appreso dai media che la Regione Abruzzo
sta lavorando alla revisione del piano per la
rete ospedaliera esistente. Ci sembra, quindi,
proprio questo il momento più opportuno per far
conoscere la proposta che il Comune di
Giulianova ha elaborato per un nuovo assetto
della rete ospedaliera provinciale fondato non
su una visione campanilistica ma su una
strategia che coniuga l’uso ottimale delle
risorse disponibili con la creazione di presidi
di eccellenza, nel rispetto degli standard
ospedalieri.
L’attuale assetto è fortemente inadeguato in
molti aspetti:
-
Mancano, rispetto agli standard ospedalieri,
circa 300 posti-letto, sommando quelli
attualmente disponibili nei 4 ospedali
esistenti a Teramo, Giulianova, Atri e Sant’Omero.
-
Il costo della mobilità passiva, al netto di
quella attiva, è di 77 milioni di euro
l’anno (stando agli ultimi dati conosciuti).
-
Le liste di attesa sia per gli accertamenti
che per i ricoveri sono ormai a livelli
inaccettabili.
-
C’è una forte carenza di personale medico e
non medico.
-
Il parco tecnologico per la diagnostica va
aggiornato e implementato.
-
Nel periodo estivo i problemi si aggravano
in quanto la popolazione aumenta
notevolmente grazie alla forte presenza
turistica balneare che si concentra in
Abruzzo soprattutto sulla costa teramana.
È di tutta evidenza che il modello attuale
imperniato sui 4 ospedali così come sono
attualmente strutturati non funziona.
È necessaria, quindi, una rete ospedaliera
provinciale diversa rispetto a quella attuale,
più razionale e più adeguata ai bisogni di cura
della popolazione.
Nella nostra provincia quattro ospedali non sono
sostenibili e sono anche irrazionali sotto il
profilo della qualità, della sicurezza e
dell’efficienza.
In una provincia che va dal Gran Sasso al mare
Adriatico e in assenza di cliniche private
convenzionate - che comunque non auspichiamo -
la soluzione più razionale è quella di prevedere
due grandi ospedali di primo livello per acuti:
uno nel capoluogo, a Teramo, di circa 600
posti-letto e l’altro sulla costa, a Giulianova,
di circa 400 posti-letto. Quello di Teramo può,
inoltre, contribuire a realizzare insieme a
quello di L’Aquila un polo ospedaliero di
secondo livello per le popolazioni teramana e
aquilana. Gli altri due ospedali esistenti
possono svolgere, eventualmente, una funzione
assistenziale diversa come (riabilitazione,
lungodegenza, ospedale di comunità, residenza
sanitaria assistita, potenziamento della rete
sanitaria sul territorio etc.).
Tanti sono i motivi che, a nostro parere,
consigliano questa soluzione:
-
Gli ospedali di primo livello si possono
realizzare per bacini di utenza tra i
150.000 e i 300.000 abitanti, quindi, in
base al numero di abitanti della provincia,
circa 310.000, che lievitano notevolmente
nel periodo estivo, due ospedali per acuti
di 1° livello sono possibili.
-
Quelli di secondo livello possono esistere
per bacini di utenza di almeno 600.000
abitanti, per cui l’ospedale di Teramo e
quello di L’Aquila possono realizzarlo in
connessione funzionale.
-
Allestire in maniera ottimale due ospedali
di 1° livello, di cui uno con
caratteristiche anche di 2° livello,
significa creare le condizioni - in termini
di strutture, personale, attrezzature e
casistica - per l’esistenza di due poli di
eccellenza che oltre a garantire una più
alta qualità assistenziale, attrarrebbero
più facilmente il personale medico
maggiormente qualificato, a partire dai
primari.
-
Nel corso del tempo 2 presidi ospedalieri di
eccellenza siffatti opererebbero una
progressiva riduzione della enorme spesa per
mobilità passiva attualmente sostenuta dalla
ASL di Teramo, cosa che, nonostante le
aspettative, non riesce a fare l’ospedale di
Sant’Omero.
-
Il circolo virtuoso che due realtà di
eccellenza in campo sanitario innescherebbe
può far sperare, ragionevolmente, anche
nella creazione di mobilità attiva che
garantirebbe l’arrivo di risorse aggiuntive
nella ASL di Teramo.
-
Dato per assodato che uno dei due ospedali
deve stare a Teramo, città capoluogo,
l’altro, considerate le caratteristiche del
territorio teramano, gli aspetti demografici
ed il turismo balneare, non può non essere
ubicato sulla costa. Noi pensiamo che la
sede ideale sia Giulianova in quanto:
-
Giulianova è una località baricentrica
sulla costa teramana.
-
Giulianova è un nodo strategico per la
mobilità. Sede di porto, di stazione
ferroviaria e di casello autostradale.
Giulianova è una città molto ben
collegata con tutte le altre località
provinciali, regionali ed
extraregionali, grazie ad un’ampia rete
viaria e ferroviaria, nazionale e
locale.
-
Il territorio giuliese è ubicato nella
zona a minor rischio sismico nell’ambito
provinciale.
-
La costa teramana è quella con maggiore
affluenza turistica in estate: è quindi
opportuno tenerne conto nell’approntare
i servizi sanitari provinciali.
Chiediamo, pertanto, alle SS.VV. di riflettere
sulle argomentazioni avanzate dal Consiglio
Comunale di Giulianova e di rivedere le scelte
strategiche della rete ospedaliera teramana
nell’ambito di quella regionale. D’altronde è
necessario dialogare con i territori se si vuole
individuare la soluzione più adeguata e
sostenibile al fine di garantire il pieno
diritto alla salute dei cittadini e dei tanti
turisti che frequentano la costa teramana.
Siamo convinti che la proposta che noi
avanziamo, ottimizzando l’uso delle risorse
disponibili, possa migliorare la capacità
complessiva di assistenza nelle patologie acute
da parte del sistema sanitario pubblico
provinciale e regionale, mettendolo in
condizione così di rispondere in maniera
adeguata e qualificata alla domanda di cura dei
cittadini.
Per tali motivi chiediamo alle SS.VV. la
partecipazione ad un Consiglio Comunale della
nostra città sul tema della rete ospedaliera
provinciale teramana per poi dar vita ad un
nuovo tavolo regionale di confronto con la
presenza anche del Comune di Giulianova.
(allegata alla
lettera copia della relativa delibera del
Consiglio Comunale) |