GIULIANOVA,
8.3.2019 -
E’ volata via, tra momenti di
commozione, ricordo e riflessione la
seconda
edizione del concorso letterario, organizzato
dalla Commissione Pari Opportunità di Giulianova
ed aperto agli studenti scuole secondarie
inferiori abruzzesi, dedicato alla memoria della
dottoressa oncologa Ester Pasqualoni: una
donna, oltre che una grande professionista,
esempio di grande generosità ed altruismo, la
cui vita è stata spenta nel giugno del 2017, da
chi la perseguitava da anni, al quale non aveva
fatto mancare il suo aiuto. A ricordarla oggi,
al Kursaal, in occasione della cerimonia
di premiazione, tanti amici e parenti che hanno
voluto raccontarla con amore: dalla
infermiera professionale Gaetana Casalena, che
ha lavorato per anni nel reparto di Oncologia
dell’ospedale di Sant’Omero, fianco a fianco con
la dottoressa; a Piergiorgio Casaccia, dirigente
Asl Dipartimento Emergenza 118, il primo
a soccorrere la dottoressa nel parcheggio
dell’ospedale di Sant’Omero, dove fu
accoltellata e poi lasciata a morire dal suo
aguzzino. Presenti anche i cari della
dottoressa, il fratello Mariano
Pasqualoni ed il figlio Alessio, che hanno
premiato gli studenti vincitori. La premiazione,
presentata dalla giornalista Azzurra Marcozzi,
si è aperta alle ore 9 e 30 con la poesia
fuori concorso “Solo mani vestite di
carezze”, interpretata e musicata sulle
note della canzone “Gli uomini non
cambiano” di Mia Martini, dagli
studenti dell’Istituto Comprensivo Giulianova
2 Lorenzo Ettorre al piano, Vittoria Ciavatta al
violino, Chiara Pizzorulli al flauto, Morgan
Vagnoni alla chitarra e Solidea Ieraci come voce
recitante. A seguire c’è stato l’intervento
del Prefetto di Teramo Graziella Patrizi
che ha ribadito l’importanza dell’educazione ad
una sana affettività, che deve partire proprio
dalle scuole. A seguire gli interventi del
Commissario Prefettizio Eugenio Soldà e
della presidente della Cpo di Giulianova
Marilena Andreani. A questa edizione ha
aderito anche il sindacato medico italiano
Anaao Assomed, con l’intervento del
dottor Angelo Flavio Mucciconi del Pronto
Soccorso di Sant’Omero, che ha chiesto un
minuto di raccoglimento per Ester. Poi, la
psicoterapeuta Cristina Bellocchio del Centro
Antiviolenza “La Fenice” ha
illustrato i servizi del centro e presentato una
donna che, proprio grazie il percorso di
assistenza offerto da questa realtà, è uscita
dal vortice della violenza. La donna,
in forma anonima, ha riportato agli studenti
e ai presenti in sala, la sua testimonianza
molto sofferta, di violenze fisiche e
psicologiche ad opera del suo ex marito. Intorno
alle 10 e 30 è iniziata la premiazione delle
scuole partecipanti: gli Istituti
Comprensivi di Tortoreto, Corropoli Colonnella e
Controguerra, Giulianova 2, Roseto 1,
Martinsicuro e la scuola secondaria “F.Savini”
di Teramo. La presidente della giuria
Alessandra Angelucci, docente di lettere,
giornalista e scrittrice, ha illustrato il
lavoro svolto dalla giuria nel decretare le
lettere vincitrici, un impegno difficile visto
che, tutte le oltre cento lettere prevenute,
erano ricche di significato. A premiare i
ragazzi sono stati i componenti della
commissione giudicatrice del concorso il
giornalista di Rai 3 Antimo Amore, la
giornalista del quotidiano “Il Centro” Mirella
Lelli, l’editrice della “Di Felice Edizioni”
Valeria Di Felice, il dirigente Asl dipartimento
d’emergenza 118 Piergiorgio Casaccia e
l’infermiera professionale reparto oncologico
Gaetana Casalena. Lo psichiatra della Asl
di Teramo Domenico Di Sante ha “acceso” gli
animi dei ragazzi presenti al Kursaal,
coinvolgendoli in un dialogo molto divertente e
significativo. Importante è stata quest’anno la
collaborazione con Liscianigiochi, l’azienda
teramana leader nel settore dei prodotti a
carattere ludico-educativo per bimbi e ragazzi,
che ha premiato gli studenti con giochi
educativi.
Una menzione speciale è stata
consegnata agli studenti della classe II°C della
Scuola Secondaria “F.Savini” di Teramo Matilde
Broccolini, Costanza D’Ignazio, Greta Gaspari,
Isabel Panichi per la lettera intitolata
“Piccolo Uomo” con la seguente motivazione della
giuria:
«“Piccolo
uomo”: comincia così la lettera che la giovane
Vittoria scrive al padre omicida, a colui che a
causa della furia cieca e volontà crudele ha
tolto la vita a una giovane e bella mamma,
descritta dagli autori come “donna magnifica,
fantastica, forte”. Con un calibrato climax
ascendente, le parole, con stile asciutto e
ritmo ben cadenzato, si susseguono nel testo per
denunciare la follia di un padre che mai più
farà parte della vita di una figlia che esprime
tutta la sua amarezza per essere stata
condannata “a non avere una famiglia”. La
lettera, che in alcuni dettagli allude
chiaramente alla storia della giovane Melania
Rea, può considerarsi manifesto di tutte le voci
innocenti che, messe al mondo per vivere una
vita serena e libera da ogni forma di violenza,
si ritrovano a fare esperienza diretta della
parola “femminicidio”. La protagonista del testo
denuncia con forza l’ingiustizia subita ma sogna
anche, con grande coraggio, il “futuro gioioso”
che sarà ancora possibile costruire lontano
dalla malvagità umana.”
Altra menzione
speciale è andata agli alunni della classe III C
dell’Istituto Comprensivo Roseto 1 Sara Di
Bonaventura, Alejandro Roberto Monetti, Claudio
Paluzzi, Teo Travaglini, Clara Troilo per la
lettera intitolata “Mi presti la penna?” con la
seguente motivazione:
«Il
testo presentato da Sara, Alejandro, Claudio,
Teo e Clara si presenta come scrittura
diaristica in cui il lettore resta affascinato
dal rincorrersi, nel tempo, di un solo
interrogativo: “Mi presti la penna?”. Una
domanda che gli autori decidono di proporre come
gancio musicale e ricco di significato fra le
pagine di quello che potremmo definire il dolce
desiderio confessato ma anche timido di un
giovane adolescente che si riconosce innamorato
di una sua compagna di classe: Angela. “Mi
presti la penna?” è la domanda che rende
originale e ben misurata la struttura narrativa
per dare vita al ricordo della ragazza,
descritta come “fragile e delicata”, e che per
colpa di una crudele mano maschile non sorriderà
più alla vita. Il messaggio di speranza che si
innesta fra le parole è quello ben espresso alla
fine: tentare, tentare sempre di entrare in
comunicazione con colui o colei che riconosciamo
in difficoltà, ponendo la giusta attenzione ad
ogni segnale visivo o uditivo. Chiedere dunque:
“Ne vogliamo parlare? Perché il cuore non
dimentica».
Terza classificata la lettera
scritta dalle studentesse Elisabetta De Adducis,
Valentina Rastelli e Marta Sartori della classe
III B dell’Istituto Comprensivo Giulianova 2 con
la seguente motivazione:
«Il
sogno di un amore come quello delle favole,
l'incontro con Diego, nel quale vede il suo
principe azzurro, il matrimonio e la scoperta di
una realtà del tutto diversa da quella
immaginata. E' la storia di Francesca,
raccontata da tre ragazze. La disillusione
inizia con uno schiaffo. Poi una serie di
violenze che lasciano il segno sul corpo e
nell'anima. Francesca subisce in silenzio. Si
chiude in sé stessa. Solo grazie all'intuito di
un'amica che le fa una visita a sorpresa trova
il coraggio di denunciare.
E’ una storia esemplare, che
riassume con efficacia narrativa le paure che
impediscono a tante donne vittime di violenze di
chiedere aiuto per uscire dall'incubo».
Secondo posto per la lettera
scritta dagli alunni Lavinia De Angelis, Sofia
Cardelli, Alessandra Kocia, Sara Ianni della
classe III G dell’Istituto Comprensivo Corropoli
Colonnella e Controguerra, con la seguente
motivazione:
«Questa
storia, scritta in forma di diario, ha come filo
conduttore la vicenda drammatica di Ester
Pasqualoni. La protagonista incontra un ragazzo
ombroso che con il suo comportamento la
spaventa. Quando scopre che il giovane si chiama
Enrico, come l’assassino dell’oncologa, l’ansia
della protagonista sale e sul suo diario inizia
a rivolgersi direttamente ad Ester, “perché”,
dice, “sento il bisogno di confidarmi con
qualcuno che può comprendermi”. Dalla vicenda
dell’oncologa assassinata la ragazza prende il
coraggio per parlare al giovane e convincerlo ad
ascoltare il cuore, “quel cuore che non
dimentica chi è buono con te”. Quando finalmente
il ragazzo decide di farsi aiutare, la ragazza
scrive: “Ester, senza di te chissà che fine
avrei fatto, chissà se avrei trovato il coraggio
di affrontare questo ragazzo e provare ad
aiutarlo”. La storia di Ester ha dato alle
quattro autrici del racconto una consapevolezza:
l’amore non è violento, le donne vanno ascoltate
e rispettate e solo il cuore, depositario dei
buoni sentimenti, può guidare verso la via
dell’amore».
Ad aggiudicarsi
il primo posto con la loro lettera sono stati
gli alunni Nicoletta Gagliardi, Leonardo Lupi,
Giada Mignini, Andrea Scarpantoni della Classe
III A della Scuola Secondaria di 1° Grado di
Colonnella, con questa motivazione della
commissione giudicatrice:
«Una
lettera struggente inviata dall’aldilà. La
scrive al figlio Giacomo la madre morta per mano
di un uomo violento, suo marito e padre del
ragazzo. Cerca di dare risposte ai dubbi, agli
interrogativi, alle angosce di Giacomo. Come può
un uomo uccidere la madre dei suoi figli? Perché
una donna resta accanto a un compagno che la
tormenta e la aggredisce? Domande alle quali non
è facile trovare una risposta. La madre chiede
al figlio rimasto orfano con la sorella di
essere un uomo migliore del padre.
E’ un testo intenso e originale, ricco di
pathos. I quattro autori hanno interpretato e
sviluppato il tema del concorso in maniera
eccellente». |