Carlo Di Marco si è
dimesso da Presidente della Consulta del Comune di Giulianova
GIULIANOVA,
1.9.2021 -Con una lettera formale al
Sindaco, alla Delegata, ai componenti e al Segretario
della Consulta cittadina per la Democrazia
partecipativa, il Prof. Carlo Di Marco ha rassegnato le
dimissioni da Presidente della Consulta medesima. Ecco
il testo:
In una lettera del
10 agosto u.s. avevo rammentato al Sig. Sindaco la
trascorsa scadenza del termine per la convocazione del
Forum cittadino sulla riqualificazione di Piazza Dalla
Chiesa secondo il combinato disposto fra gli artt. 43 e
46 del vigente regolamento sulla democrazia
partecipativa, essendo stata depositata al Protocollo
generale del Comune in data 5 luglio 2021 la relativa
richiesta da parte di n. 196 cittadini residenti. Egli,
infatti, avrebbe dovuto convocare il Forum richiesto
entro il 4 agosto 2021. Alla lettera de qua (inviata
anche alla delegata alla democrazia partecipativa) non
abbiamo ottenuto risposta alcuna.
In ordine di tempo,
questo è solo l’ultimo di una serie di fatti che
inducono a ritenere sensibilmente retrocessa, a
Giulianova, l’esperienza democratica della
partecipazione popolare iniziata oltre dieci anni orsono
con l’approvazione del vigente regolamento specifico,
per lo più inattuato. Si tratta di un regresso costante
e vistoso che non è iniziato con questa amministrazione
comunale, ma ben prima con la maggioranza che quel
regolamento aveva portato in Consiglio comunale. Dopo un
iniziale consistente investimento che aveva reso
possibile la nascita di cinque comitati di quartiere
eletti a suffragio universale in un clima di entusiasmo,
infatti, la precedente amministrazione disinvestiva
totalmente in partecipazione popolare. A nulla era valsa
la proposizione di un Piano strategico per il rilancio
presentato dalla Consulta nel 2016 (allora presieduta
dal compianto Luciano Crescentini), rimasto nei cassetti
dove ancora giace. In mancanza di fondi, non potevano
essere ricostituiti i comitati di quartiere quasi tutti
dissoltisi per un pessimo rapporto fra partiti e
fenomeno partecipativo; il Sindaco Mastromauro riaprì i
termini alcune volte: ad esempio, per la ricostituzione
del Comitato di Quartiere del Paese (non andando a buon
fine per il mancato raggiungimento del numero minimo di
candidati), per l’elezione di componenti mancanti del
Comitato Annunziata e per la ricostituzione del Comitato
Lido; il Sindaco Costantini non ha mai aperto questi
termini neanche in occasione della fine del mandato del
Comitato Lido; a nulla è valsa la proposizione di un
piano minimo di rilancio della partecipazione popolare
presentato dalla Consulta in data 7 febbraio u.s.,
rimasto letteralmente lettera morta. Potrei andare
avanti nel riferire tanti altri fatti, ma non è questo
il motivo di questa lettera.
La recente
decadenza del Comitato Lido, infatti, ha determinato una
situazione completamente nuova nella composizione della
Consulta da me presieduta: non essendo stati aperti i
termini per la ricostituzione del Comitato come
prescritto dal regolamento, la Presidente decaduta cessa
anche di essere di diritto nella Consulta. Ne discende
che i membri della Consulta, al momento, sono due
presidenti di altre consulte, il Presidente del Comitato
di Quartiere dell’Annunziata e lo scrivente che pur
avendo diritto di voto, svolge prevalentemente un ruolo
di coordinamento e di garanzia. L’organismo consultivo,
in altre parole, ha perso il suo carattere tipico di
coordinatore e promotore delle realtà partecipative
intese nella loro completezza. Chi scrive presiede non
più una Consulta della partecipazione popolare, bensì,
in prevalenza, una consulta di due presidenti di
altrettante consulte nominati dal Sindaco e un solo
Presidente di Quartiere eletto a suffragio universale
dai cittadini.
Ringrazio il
Sindaco per avermi nominato mostrando così apprezzamento
per la mia persona, ma credo che mi abbia nominato anche
per la mia coerenza e questa mi induce a lasciare. La
riconquista della natura rappresentativa della Consulta
per la Democrazia partecipativa passa attraverso la
ricostituzione dei Comitati di Quartiere e la formazione
di altre Consulte. Al momento non posso che considerare
inutile la mia presenza e rimetto al Sindaco
ringraziandolo, come già fatto, il mandato conferitomi.
A fronte
dell’evidente retrocessione dell’esperienza
partecipativa a Giulianova sopra denunciata, per
concludere, mi permetto di raccomandare con un po’ di
amarezza alcune cose che ritengo importanti:
· Ai cittadini:
i comitati non si ricostituiscono solo se i sindaci
aprono i termini, essi si possono costituire e
ricostituire sempre e comunque anche a prescindere dalle
norme regolamentari di un Comune. Ricordo a tutti che
per fortuna l’articolo 18 della Costituzione garantisce
a tutti i cittadini la più ampia libertà associativa.
Coraggio! Costituiamo comitati promotori in ogni
quartiere per non dissolvere il patrimonio partecipativo
faticosamente conquistato.
· Ai partiti:
abbiate tutti la forza e la volontà di non permettere il
dissolvimento dell’esperienza partecipativa giuliese che
ha fatto scuola. Passa da qui il vostro rinnovamento,
non dai seggi che riuscirete a conquistare con quei
pochi voti di chi ancora vota.
· Alle
associazioni apartitiche: ho la gioia e l’immenso
piacere di aver fondato insieme ad altri volontari
l’Associazione Demos che continuerà nella sua missione:
promuovere, progettare e affiancare tutte le esperienze
di democrazia partecipativa. Nei limiti posti dai
rispettivi statuti, uniamo i nostri sforzi per favorire
la formazione e il lavoro dei cittadini che vorranno
impegnarsi nella ricostruzione dell’esperienza
partecipativa a Giulianova. Buona democrazia.
Il Presidente Carlo Di Marco
Consulta cittadina per la
Democrazia Partecipativa
Comune di Giulianova
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