Elso Simone
Serpentini e Walter De Berardinis curano l’edizione in
ricordo del giornalista giuliese detenuto nei lager
tedeschi tra il 1943 e il 1945 in Germania
Attualità
cultura 2022
Artemia Nova
Editrice
Pubblicato il diario di
guerra “Frammenti di un Prigioniero” di Lino Manocchia
GIULIANOVA,
4.1.2022 - Gli
scritti del giornalista italoamericano Lino Manocchia,
pubblicati dalla Artemia Nova Editrice, sono gli appunti
inediti scritti dal giornalista giuliese (scomparso nel
2017 negli USA) durante la sua permanenza in un campo
degli Internati Militari Italiani (IMI) in Germania.
“Dopo la resa,
ci fu una lunga odissea sui vagoni merci. I campi
d'internamento tedeschi non si potevano definire
certamente “umani”, ma meglio della morte erano. Quando
ancora oggi mi chiedono perché non scrivo un
libro-ricordo di tutte le vicende italiane e americane,
rispondo che la storia è quella che è, resta, ma il più
delle volte si dimentica.”
«Perciò
desidero dimenticare anche la Germania ed i suoi lager».
Lino Manocchia,
giuliese, decano dei giornalisti abruzzesi in America,
aveva dato questa risposta per anni, anzi decenni, anche
dopo essere diventato un giornalista affermato e
scrittore di valore. Incredibile, ma vero: Lino negli
anni del suo internamento in un lager tedesco aveva
tenuto quasi giorno per giorno un diario, scritto a
matita, a volte con segno così debole da risultare quasi
illeggibile, e aveva appuntato tutti i drammatici eventi
che si erano susseguiti in un’esperienza dolorosa,
iniziata all’indomani dell’8 settembre, dopo la resa
dell’Italia che aveva fatto diventare nemici gli
italiani agli occhi dei soldati tedeschi e accusati di
essere “traditori”, alla liberazione all’arrivo degli
americani.
Quel libricino,
reso smagrito dal gran tempo trascorso per la perdita di
non poche pagine e ingiallito in quelle conservate, era
rimasto sempre con lui, anche quando era emigrato in
America e lo aveva accompagnato fino agli anni di una
ancora lucidissima vecchiaia, ma inedito. Era rimasto
come un segreto covato gelosamente nel suo cuore e nella
sua memoria. Tuttavia quelle pagine riportavano alla
memoria, rileggendole, giorni memorabili, dal primo
giorno di una prigionia insopportabile fino all’ultimo.
Le frasi e gli appunti del libriccino, vergate con una
povera matita, contenevano riflessioni, pensieri, idee
di un naufrago che il destino aveva reso tale,
forzandolo a chiedersi ogni giorno quale sorte fosse
toccata ai suo famigliari.
Le vicissitudini
raccontate nel libricino non andavano più nascoste. Così
Lino, anche per un personale rapporto di stima e di
affetto con Maria Teresa Orsini, direttrice di Artemia
Nova Editrice, glielo spedì da oltre Oceano, da
Cambridge in USA, pregandola di curare un’edizione a
stampa, insomma di farlo diventare un libro. Lo spedì
che stava per compiere 95 anni.
Per la casa
editrice questo manoscritto era una reliquia, e poi lo
affidò per la cura di stampa a due professionisti del
settore della ricerca storica sul campo: Elso Simone
Serpentini e Walter De Berardinis. Lino fece
in tempo solo a vedere e ad apprezzare le prime bozze di
questa sua rara e preziosa testimonianza sui lager
tedeschi, poco prima di spegnersi, nel marzo 2017, pochi
giorni dopo aver compiuto, il 20 febbraio, 96 anni. La
sua morte aveva determinato un fermo del progetto
editoriale della pubblicazione del suo “Frammenti di un
prigioniero”, ma finalmente Artemia Nova Editrice ne
annuncia la pubblicazione!
A Lino Manocchia,
già premiato alla carriera dall’Ordine dei Giornalisti
d’Abruzzo, è stata istruita la pratica per la
concessione di una medaglia d’onore alla memoria essendo
stato deportato ed internato in un lager nazista e
destinato al lavoro coatto per l’economia di guerra
nell’ultimo conflitto mondiale. In appendice al libro,
grazie alla ricerca storica di Walter De Berardinis
negli archivi tedeschi, polacchi e italiani, sono stati
pubblicati tutti i nomi dei soldati giuliesi morti e
sopravvissuti ai lager di Hitler: 26 morti e 37 tornati
vivi.
Per l’Artemia Nova
Editrice
Walter De Berardinis
Testata
giornalistica iscritta al n° 519 del 22/09/2004 del Registro della
Stampa del tribunale di Teramo