Franco D'Ignazio
può non essere un modello di coerenza politica, valore
sempre più raro da molti anni a questa parte, ma che a
denunciarlo sia il Sindaco Jwan Costantini (tramite il
suo gruppo consiliare) ha del veramente incredibile.
Cerchiamo di riassumere perchè:
1. Anche
Costantini è un ex forzista che sentenziò di candidarsi
a Sindaco di Giulianova a capo di una lista civica per
non farsi comandare dai potentati teramani, anche se è
stato più che chiacchierato il ruolo sostanziale che ha
avuto nella sua campagna elettorale il teramano Paolo
Gatti, diventato successivamente Direttore della
Giulianova Patrimonio;
2. Le liste
di appoggio a Costantini pullulavano di ex PD,
tra i quali sostenitori e attivisti, diretti o indiretti, del PD di Mastromauro. Fuori dalle liste di appoggio persino
attivisti della veterosinistra hanno dato il loro voto a
Costantini per non darlo - si giustificano- alla "Lega
di Salvini" nel ballottaggio decisivo alla sua elezione;
3. Costantini
ha ripagato loro, e i componenti delle sue liste di
appoggio, con una personale "coerenza": a distanza di due
anni dalla campagna elettorale anti-leghista, ha sposato
la Lega di Salvini, forse illuminato in ritardo dalla
politica populista dell'erede di Bossi e affascinato
dalla prospettiva che in quel carroccio c'è posto anche
per i suoi futuri prestigiosi traguardi personali.
Ora, è
vero che la politica è l'arte del possibile, come
l'hanno definita in tanti, ma sarebbe anche opportuno,
per non lasciarci andare alla completa deriva, che non
diventi l'arte della comicità di Zelig, il teatrino,
purtroppo, in cui si alza il sipario di questa sempre
più piccola città. |