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Il sindaco Costantini

 
Dico la mia
Quando la politica è il teatrino di Zelig
 
Franco D'Ignazio può non essere un modello di coerenza politica, valore sempre più raro da molti anni a questa parte, ma che a denunciarlo sia il Sindaco Jwan Costantini (tramite il suo gruppo consiliare) ha del veramente incredibile. Cerchiamo di riassumere perchè:

1. Anche Costantini è un ex forzista che sentenziò di candidarsi a Sindaco di Giulianova a capo di una lista civica per non farsi comandare dai potentati teramani, anche se è stato più che chiacchierato il ruolo sostanziale che ha avuto nella sua campagna elettorale il teramano Paolo Gatti, diventato successivamente Direttore della Giulianova Patrimonio;

2. Le liste di appoggio a Costantini pullulavano di ex PD, tra i quali sostenitori e attivisti, diretti o indiretti, del PD di Mastromauro. Fuori dalle liste di appoggio persino attivisti della veterosinistra hanno dato il loro voto a Costantini per non darlo - si giustificano- alla "Lega di Salvini" nel ballottaggio decisivo alla sua elezione;

3. Costantini ha ripagato loro, e i componenti delle sue liste di appoggio, con una personale "coerenza": a distanza di due anni dalla campagna elettorale anti-leghista, ha sposato la Lega di Salvini, forse illuminato in ritardo dalla politica populista dell'erede di Bossi e affascinato dalla prospettiva che in quel carroccio c'è posto anche per i suoi futuri prestigiosi traguardi personali.

Ora, è vero che la politica è l'arte del possibile, come l'hanno definita in tanti, ma sarebbe anche opportuno, per non lasciarci andare alla completa deriva, che non diventi l'arte della comicità di Zelig, il teatrino, purtroppo, in cui si alza il sipario di questa sempre più piccola città.

 
 

 

Attualità
POLITICA 2022

 

 
Polemica sindaco-Manola Di Pasquale
"Costantini Sindaco": «Giorgio D’Ignazio firma la regia del commissariamento del Pd, teatrino grottesco»
 

GIULIANOVA, 30.11.2022 - Il gruppo consiliare “Jwan Costantini Sindaco” interviene sugli scenari politici che si stanno aprendo in seguito al commissariamento del Pd locale e al ruolo determinante che sta svolgendo in queste ore Giorgio D’Ignazio, già consigliere regionale con il presidente Gianni Chiodi, quindi assessore nella Giunta D’Alfonso, oggi Presidente per l’ Abruzzo di Rigenerazione Democratica.

«Ci lascia perplessi, per non dire sgomenti, la strategia adottata dal centrosinistra cittadino per uscire da un letargo quasi decennale - sottolinea il gruppo - Si commenta da sé, credo, il fatto che il regista del commissariamento del Pd giuliese sia un teramano e con un trascorso politico da ex forzista, che di sicuro non parla la lingua della sinistra locale. Restiamo a dir poco basiti del metodo con cui si pretende di uscire dall’appiattimento ideologico e dalla stagnazione politica che ha immobilizzato il Pd per anni. La buona politica si fonda sull’autodeterminazione. Non a caso, la tradizione dei partiti giuliesi ha sempre trovato in sé nomi, volti e competenze, senza dover ricorrere a persone terze. Inverosimile che oggi sia proprio un politico teramano a commissariare il Pd e a pretendere di poter scrivere la sua storia. All’orizzonte, tenendo quale punto di riferimento la crescita democratica di questa città, si profila un teatrino grottesco di cui nessuno avverte il bisogno».

 

La replica del Presidente del PD Abruzzo, Manola Di Pasquale

Stupiscono le parole del sindaco di Giulianova che ha deciso di occuparsi delle questioni interne al Partito Democratico, senza conoscerne nulla. Giorgio D’Ignazio non ha firmato alcun commissariamento, che segue in realtà procedure democratiche previste dallo statuto del partito, per altro pubbliche e che tutti, anche il sindaco giuliese, può leggere ed approfondire.
Stupiscono, ancora di più, le affermazioni su Giorgio D’Ignazio formulate da un sindaco che per essere eletto ha dichiarato di non appartenere ad alcun partito politico, ricevendo il sostegno anche da un elettorato di Centro e di Sinistra, salvo però tradirlo immediatamente dopo. Un sindaco che, appena eletto, ha aderito alla Lega di Salvini e, non accontentandosi di essere un semplice iscritto al partito, ne ha assunto il ruolo di dirigente politico facendosi nominare segretario. Un sindaco, quindi, che si è fato eleggere…ingannando i suoi elettori.

Si occupi dei tanti, troppi, problemi di Giulianova: la perdita della sua centralità, il continuo indebolimento economico, la scomparsa dal territorio di servizi importanti per la cittadinanza, la mancanza di una progettualità di lungo respiro, senza dimenticare i problemi del suo partito e senza tralasciare la litigiosità della sua maggioranza.

Ecco, come vede sindaco ha molto di cui occuparsi, dentro e fuori il Municipio. Il Partito Democratico continua a lavorare per riorganizzarsi, gettando le fondamenti per una rinnovata programmazione e progettualità tesa alla riconquista del governo cittadino.

Giulianova merita ben altri progetti e merita un governo di Centrosinistra che si occupi realmente degli interessi della città e dei cittadini.

 

Controreplica del Sindaco Costantini a Manola Di Pasquale

Il Sindaco Jwan Costantini replica in una breve nota a Manola Di Pasquale. Il Presidente regionale del Pd, alle sottolineature indirizzate dal gruppo "Jwan Costantini Sindaco" al Presidente di Rigenerazione Democratica Giorgio D'Ignazio circa il ruolo di primo piano giocato nel commissariamento del Pd giuliese, ha risposto, nelle scorse ore, accusando di ingerenza il Sindaco di Giulianova. La Di Pasquale ha pure smentito il coinvolgimento di D' Ignazio nell'operazione commissariale.

«Innanzitutto - afferma Costantini - invito la Presidente del Pd a leggere con più attenzione i comunicati dei partiti e dei gruppi. Ci meravigliamo infatti di come una politica navigata, quale indubbiamente è Manola Di Pasquale, possa attribuire al sottoscritto frasi e posizioni espresse da un gruppo consiliare. Riflettere prima di prodursi in dichiarazioni scoordinate può, a volte, risultare decisivo. Se poi, ancora la Presidente, leggesse, con la stessa attenzione, l'articolo odierno del Messaggero che, virgolettate, riporta le dichiarazioni di Giorgio D'Ignazio, si accorgerebbe di star "difendendo" un esponente politico attraverso la smentita delle sue stesse parole. Alla Di Pasquale, secondo esponente politico non giuliese che, nel giro di 24 ore, interviene su vicende giuliesi, ricordiamo che questa Amministrazione ha preso in consegna una città in ginocchio, dopo averla democraticamente ereditata da giunte di centrosinistra. Speriamo di poter proseguire il dibattito politico confrontandoci, nei prossimi giorni, con persone e personaggi giuliesi, e non con voci isolate, di altri comuni. E' necessario infine non dimenticare come io abbia giocato sempre la partita con i colori del centrodestra, mentre le persone che lei crede di tutelare, peraltro smentendole con le proprie dichiarazioni, sono scese in campo con schieramenti politici diversi e addirittura in città diverse, pur di guadagnare uno strapuntino nello scenario politico regionale e locale».

 

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