Il PD di Giulianova
ribadisce i dubbi di fattibilità sul nuovo piano di
recupero
GIULIANOVA,
6.4.2022 -
Il Partito
Democratico di Giulianova nell’apprendere che
è stato convocato a breve il
Consiglio Comunale in cui verrà proposta l’adozione
della variante al Piano di Recupero “ex Sadam” e
della relativa modifica delle condizioni stabilite in
convenzione in merito alla contropartita pubblica,
ancora una volta dopo il proprio comunicato del 12
Febbraio scorso in cui si richiedeva che ciò che doveva
tornare in termini di opere al pubblico fosse almeno
uguale o maggiore di quanto stabilito dalla convenzione
del 2010 si trova a ribadire senza nessuna demagogia e
senza ossessiva ricerca di visibilità che ci si aspetta
che:
- la grande piazza
di fronte via Sardegna rimanga così com'era e magari non
venga in mente a qualcuno (come pare che sia stato
esposto in Commissione urbanistica) di trasformarla in
un parcheggio a servizio di qualche attività commerciale
non prevista fino ad ora,
-che le superfici
commerciali ancora da edificare siano di "vicinato" e
non medie superfici di vendita non previste nel Piano
Attuativo vigente che, se fatte realizzare non farebbero
altro che configurare un centro commerciale di fatto che
farebbe saltare tutte le attività commerciali su via
Trieste e di quel che rimane del centro commerciale "I
Portici",
-che vengano
ristorate al comune le somme derivanti dall' obbligo mai
assolto dal privato di realizzare una tensostruttura ad
uso teatro tenda nell'attesa che si fosse costruito il
teatro nel manufatto da recuperare (circa 200.000 euro
da capitalizzare dal 2010 ad oggi),
-che allo stesso
modo, se non dovesse più realizzarsi la sala teatrale,
vengano capitalizzate nei confronti del Comune le somme
derivanti dal mancato uso delle 20 serate all'anno per
venti anni stabilite nella convenzione vigente,
-che le
urbanizzazioni esterne allora previste (via Sardegna,
via Trieste ecc.) siano realizzate a cura del privato
così come stabilito allora con cifre già ben definite,
-che vengano
ricalcolati, a favore del Comune, gli sgravi e le
superfici concesse in più a fronte del fatto che si
fosse ristrutturato il manufatto di "archeologia
industriale",
-siano
salvaguardati gli spazi dove andare ad ubicare la
farmacia comunale oggi in affitto e la fruibilità
pubblica degli spazi oggetto di pubblica cessione.
Non si può fare a
meno di sottolineare che, se si dovesse modificare la
convenzione in termini di minore ristoro al pubblico,
allora bisognerebbe riflettere su quanto realizzato fino
ad ora e cioè se si è costruito in virtù della
convenzione vigente dove era stabilito che si facessero
determinate opere ed in determinata quantità; diminuendo
la contropartita al Comune allora quello che è stato
realizzato fino ad ora sarebbe parte in eccedenza ed
andrebbe allora eliminato?
Infine si ricorda
che le agibilità di quanto realizzato fino ad oggi erano
vincolate alla realizzazione delle opere di
urbanizzazione del primo stralcio del Piano di Recupero
e quindi ci chiediamo:
- sono state
realizzate le opere di urbanizzazione?
- se non lo sono
state, in ciò che si è costruito si potrebbero
legittimamente esercitare le singole destinazioni d’uso?
Ricordiamo anche
che il Comune può agevolmente esercitare in caso di
insolvenza di quanto sopra l’escussione della polizza
fideiussoria a garanzia delle opere previste per legge.
Correlato
PD Giulianova: «Attenzione
alle modifiche della convenzione tra pubblico e privato»
GIULIANOVA,
12.2.2022 -
A proposito
delle voci riportate sulla stampa negli ultimi tempi
circa eventuali modifiche alle condizioni stabilite da
convenzione pubblica tra comune e privato in merito
all'area ex Sadam, il partito democratico di Giulianova
si sente in dovere di fare alcune riflessioni dato che
ne ha promosso e seguito l'iter dal 2007, anno in cui il
piano di recupero fu adottato con la sindacatura Ruffini,
fino alla sua approvazione definitiva nel 2010 nella
prima amministrazione Mastromauro a cui consegui la
convenzione ad oggi vigente.
Premesso che, non conoscendo il contenuto di quanto si
andrà a modificare, non si è contrari a prescindere ad
eventuali migliorie a quanto approvato definitivamente
nel piano di recupero del 2010, ci teniamo però a
sottolineare che ci si aspetta che vengano tenuti ben
saldi i punti fondamentali rispetto alla contropartita
pubblica che portarono a quella soluzione e cioè:
- che la grande piazza di fronte via Sardegna
rimanga così com'era e magari non venga in mente a
qualcuno di trasformarla in un parcheggio a servizio
di qualche attività commerciale non prevista fino ad
ora;
- che le superfici
commerciali ancora da edificare siano di "vicinato"
e non medie superfici di vendita non previste nel
Piano vigente che, se fatte realizzare non farebbero
altro che configurare un centro commerciale di fatto
che farebbe saltare tutte le attività commerciali su
via Trieste e di quel che rimane del centro
commerciale "I PORTICI";
- che vengano
ristorate al comune le somme derivanti dall' obbligo
mai assolto dal privato di realizzare una
tensostruttura ad uso teatro tenda nell'attesa che
si fosse costruito il teatro nel manufatto da
recuperare (circa 200.000,00 € da capitalizzare dal
2010 ad oggi);
- che allo stesso
modo, se non dovesse più realizzarsi la sala
teatrale, vengano capitalizzate nei confronti del
Comune le somme derivanti dal mancato uso delle 20
serate all'anno per venti anni stabilite nella
convenzione vigente;
- che le
urbanizzazioni esterne allora previste (via
Sardegna, via Trieste ecc.) siano realizzate a cura
del privato così come stabilito allora con cifre già
ben definite;
- che vengano
ricalcolati gli sgravi e le superfici concesse in
più a fronte del fatto che si fosse ristrutturato il
manufatto di "archeologia industriale";
Infine la salvaguardia
degli spazi dove andare ad ubicare la farmacia
comunale oggi in affitto e la fruibilità pubblica
degli spazi oggetto di pubblica cessione.
In buona sostanza il
"saldo" di ciò che deve tornare al pubblico tra
quello che fu stabilito allora e ciò che si dovesse
andare a modificare oggi dovrà essere per forza
uguale almeno a zero.
Altrimenti si
tratterebbe solo di una mera operazione di saldi di
fine stagione.
Ma confidiamo nel
fatto che l'amministrazione comunale farà gli
interessi della città prima di tutto come è giusto
che sia.
Il Partito Democratico di
Giulianova
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