Giovedì
29 febbraio cerimonia di
commemorazione delle dieci vittime in piazza
Caduti 29 febbraio 1944, alle spalle del
municipio.
Attualità
cultura 2024
Commemorazione
Cerimonia per l'80°
anniversario del bombardamento del 29 febbraio 1944
GIULIANOVA,
29.2.2024 -
Alle 13 di oggi le
campane di San Flaviano hanno suonato. Rintocchi funebri
per le dieci vittime dei bombardamenti alleati del 29
febbraio 1944, in piena guerra di liberazione. Sono
passati ottant’anni da quel giorno, quando il centro
storico di Giulianova fu squarciato dal boato delle
esplosioni (tre: alle 13, alle 13.30, alle 15.30).
Questa
mattina è stata deposta una corona d’alloro ai piedi
della lapide che ricorda la strage e tutti i caduti del
Secondo Conflitto Mondiale. Erano presenti, oltre al
Sindaco Jwan Costantini e al Vice Sindaco Lidia Albani,
il Vice Prefetto di Teramo Roberta Di Silvestro, il
Comandante Provinciale dei Carabinieri di Teramo
Colonnello Pasquale Saccone, il Capitano Nicolò Morandi,
Comandante della Compagnia Carabinieri di Giulianova, il
Tenente di Vascello Alessio Fiorentino, che guida la
Guardia Costiera di Giulianova.
Hanno
partecipato rappresentanze delle associazioni di
volontariato, combattentistiche e d’Arma.
Il
Direttore Emerito dell’Archivio di Stato di Teramo,
Ottavio Di Stanislao, è intervenuto portando il suo
contributo storico e leggendo una lettera del
giornalista Benny Manocchia, che visse in prima
persona, a soli 9 anni, quella tragedia, a cui non
sopravvisse suo padre. Don Enzo Manes, parroco di San
Flaviano e Vicario della Forania di Giulianova, ha letto
un passo dell’enciclica “Fratelli tutti” di Papa
Francesco per spiegare le ragioni umane, ineludibili,
della pace.
Prima di
impartire la benedizione, don Enzo ha letto i nomi e le
età delle dieci vittime: Renato Carusi, 8 anni,
Francesco D’Ilio, 10 anni; Maria Cristina Di Giannuario,
12 anni; Dina Di Giammichele, 14 anni; Antonietta
Tarantelli, 21 anni; Elisa Salvati, 30 anni, Chiara
Gammella, 39 anni; Antonio Di Giannuario, 43 anni; Anna
Quitar, 77 anni. Quel giorno c’era il sole e molti erano
a casa per il pranzo. Nelle parole scritte da Benny
Manocchia, tutta l’atrocità di un giorno di guerra, un
giorno qualsiasi.
Ufficio di Staff
Comune di Giulianova
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