Il Cittadino Governante:
«Ripristiniamo la riserva naturale del Borsacchio a
Giulianova con il fiume Tordino»
GIULIANOVA,
29.1.2024 -
Il Gruppo Consiliare Il Cittadino Governante ha
presentato il seguente ordine del giorno
al Sindaco Jwan Costantini, al Presidente
del Consiglio Comunale Matteo Francioni e ai Consiglieri
comunali:
ORDINE DEL GIORNO:
Il Comune di Giulianova metta in atto
il procedimento per rientrare all’interno del
perimetro della Riserva del Borsacchio con la
porzione di territorio in cui scorre il fiume
Tordino.
Recentemente si sono accesi di nuovo
i riflettori sulla Riserva Naturale Regionale del
Borsacchio, un’importante area tra Roseto e
Giulianova dal grande valore sotto il profilo
naturalistico e paesaggistico.
Quella che sembrava, dopo lunghe
battaglie, una conquista ormai acquisita che
finalmente stava per passare alla fase attuativa con
l’approvazione del Piano di Assetto Naturalistico è
stata sostanzialmente affossata con un colpo di mano
notturno della maggioranza di centro-destra durante
la seduta del consiglio regionale del 28 dicembre.
Da 1100 ettari la Riserva è stata ridotta a circa 25
ettari, eliminando completamente da essa la parte
pedecollinare e collinare.
Non capire che istituire una Riserva
naturale con le qualità ambientali e naturalistiche
del Borsacchio, in una Regione che ha il più alto
consumo di suolo in Italia, è una scelta
lungimirante, sotto il profilo economico
(promuovendo l’agricoltura e il turismo
sostenibili), sotto il profilo finanziario (per la
possibilità di intercettare fondi europei), sotto il
profilo occupazionale e sotto il profilo sociale e
culturale, vuol dire essere anacronistici e ancorati
al solito modello della rendita fondiaria che genera
cementificazione anche in luoghi assolutamente
inopportuni.
Come non vedere che sempre di più nei
cittadini e nei turisti sta crescendo la
consapevolezza dell’importanza del rispetto della
natura e dell’ambiente e si sta affermando la
pratica di un turismo interessato a offerte di mete
ricche di bellezze naturalistiche e paesaggistiche?
La riserva protegge uno dei rari
tratti di costa e terreni rimasti ancora liberi
dall’urbanizzazione incontrollata che ha trasformato
in pochi decenni le tranquille coste del mare
Adriatico in un ambiente completamente edificato ed
antropizzato.
Le recenti modifiche approvate in
consiglio regionale – che riducono del 98% l’ambito
della Riserva Naturale Regionale del Borsacchio
tagliando tutta la fascia pedecollinare e collinare
– appaiono inoltre in contrasto anche con il diritto
europeo e, segnatamente, con la proposta di
regolamento Nature Restoration Law sul ripristino
degli ecosistemi, che è in corso di adozione nel
quadro della strategia europea di biodiversità per
il 2030 e del Green Deal. Per concorrere al
conseguimento degli obiettivi dell'Unione Europea in
materia di mitigazione e adattamento ai cambiamenti
climatici il ripristino degli ecosistemi dovrebbero
riguardare almeno il 20 % delle zone terrestri e
marine dell'UE entro il 2030 e tutti gli ecosistemi
che necessitano di essere ripristinati entro il
2050.
Il legislatore regionale va invece in
direzione opposta rispetto alle indicazioni di
potenziamento e ripristino degli ecosistemi
contenute nella proposta di regolamento europeo.
Con la Riserva sarebbero a
disposizione fondi europei specifici per
l'agricoltura sostenibile e per il turismo
sostenibile, in quanto non è affatto vero, come da
qualche parte si vuol fare credere, che con la
Riserva sarebbe vietata qualsiasi attività. Con la
Riserva arriverebbero risorse finanziarie una volta
approvato il Piano di Assetto Naturalistico (PAN)
cosa che ormai era imminente.
La scelta di confermare la Riserva
della legge originaria oltretutto contrasterebbe in
maniera più efficace le intenzioni di chi vuole la
speculazione edilizia e la cementificazione di aree
di tale pregio naturalistico e paesaggistico che
potrebbero essere aggredite nonostante i vincoli
esistenti come purtroppo tante volte è accaduto in
passato sui territori di tutti i comuni assecondando
il deprecabile fenomeno dello Sprawl (la città
diffusa, che consuma territorio ovunque anche nelle
zone di pregio).
La scelta di civiltà è stare dalla
parte della Riserva, ci sembra evidente.
La fuoruscita di Giulianova dalla
Riserva del Borsacchio era già avvenuta nel 2012 per
consentire la delocalizzazione degli edifici privati
previsti nel Contratto di Quartiere dell’Annunziata
nella zona a sud di via dei Pioppi, all’interno del
parco.
È accaduto innanzitutto perché il
Contratto di Quartiere prevedeva altro cemento
all’interno del quartiere (cosa inopportuna in quel
contesto), poi perché per renderlo possibile non si
è voluto seguire quanto suggerito dal prof. Enzo Di
Salvatore e dalle associazioni ambientaliste e cioè
abrogare le rigorosissime misure di salvaguardia
della Riserva del Borsacchio per consentire che
all’area protetta trovassero applicazione le misure
di salvaguardia della legge statale che avrebbero
consentito, invece, quanto già previsto dal Piano
Regolatore di Giulianova senza la necessità di
uscire dalla Riserva.
Far uscire Giulianova dalla Riserva è
stato un errore perché farne parte, per una città
che vive di turismo, è un valore aggiunto.
per questo che proponiamo che anche
il Comune di Giulianova rientri nella Riserva con la
sua importante zona umida rappresentata dal fiume
Tordino.
La scelta in tal senso del nostro
Comune, inoltre, può aiutare il Comune di Roseto che
si sta battendo per il ripristino della Riserva
originaria.
Pertanto il gruppo consiliare del
Cittadino Governante propone il seguente Ordine del
giorno:
Il Comune di Giulianova chieda alla
Regione di rientrare all’interno della Riserva
Naturale Regionale del Borsacchio e metta in atto il
procedimento per rientrare all’interno del perimetro
della Riserva del Borsacchio con la porzione di
territorio comprendente il fiume Tordino con le sue
aree golenali.
Gruppo consiliare
Il Cittadino Governante
Franco Arboretti
Daniela Di Carlo
Alberta Ortolani
Testata
giornalistica iscritta al n° 519 del 22/09/2004 del Registro della
Stampa del tribunale di Teramo