ROMA,
9.8.2013 -
Dall'Ufficio Stampa dell'On. Michela Vittoria Brambilla riceviamo e
pubblichiamo:
I contributi del Fondo unico per lo spettacolo
non possono andare a titolari di imprese
circensi condannati per reati o sanzionati per
la violazione di norme sulla protezione animale.
Lo ricorda, in un'interrogazione al ministro dei
Beni culturali, l'on. Michela Vittoria
Brambilla, notando – su "preziosa" segnalazione
della Lega anti vivisezione – che nell'ultimo
decreto di ripartizione, n.977 dell'11 luglio
2013, firmato dal direttore generale Salvatore
Nastasi, sono riportati i nominativi di tre
titolari di circhi già condannati e di due
famiglie circensi i cui circhi sono stati
sanzionati dai Comuni.
Parla chiaro l'art.7 del DM 20 novembre 2007 che
disciplina l'erogazione dei fondi: "Per i
contributi al settore circense, la decadenza è
disposta anche nel caso di condanna definitiva
per i delitti di cui al titolo IX-bis del libro
II del codice penale, o di ogni altra violazione
di disposizioni normative statali e dell'Unione
europea in materia di protezione degli animali".
L'on. Brambilla ringrazia dunque la Lav, per
aver individuato, con un paziente lavoro
d'indagine, i circensi già condannati o
sanzionati e chiede "la ragione per la quale
non sono evidentemente stati svolti i controlli
per rispettare l'articolo 7 comma 2 del D.M. 20
novembre 2007 citato. Sulla base di quali
ricerche e documentazione il Ministero ha finora
proceduto negli anni precedenti e come intende
procedere all'assegnazione nei prossimi anni;
quali dei circhi colpiti da sanzioni hanno visto
assegnarsi fondi non dovuti; se il ministro non
ritenga doveroso e urgente disporre la revoca
dei finanziamenti assegnati; se non ritenga
importante destinare queste o altre risorse alla
costituzione di un proprio Fondo per la custodia
degli animali sequestrati o confiscati ad
attività circensi, visto che finora tali spese
gravano per lo più sulle associazioni di
protezione degli animali".
"Da tempo – sottolinea l'ex ministro –
mi batto perché siano esclusi dal finanziamento
pubblico i circhi che utilizzano animali. Ma, se
le indicazioni sono confermate, in questo caso
siamo di fronte ad una violazione delle norme
vigenti, assolutamente inaccettabile".
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