ROMA,
28.10.2013
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Dalla Fnsi-Unci riceviamo e pubblichiamo:
Cronisti cacciati
dal Tribunale: è accaduto oggi a Lecco, in
occasione dell'udienza di convalida dell'arresto
della mamma di Abbadia Lariana che venerdì
scorso ha ucciso il figlio di 3 anni. Per tenere
a bada i giornalisti il procuratore della
Repubblica ha chiesto addirittura l'intervento
dei carabinieri. Il Gruppo Cronisti Lombardi e
l'Unione Nazionale Cronisti esprimono stupore ma
soprattutto preoccupazione per quanto accaduto
questa mattina a Palazzo di Giustizia, ritenendo
questo "divieto di accesso" lesivo della dignità
professionale dei giornalisti e dei fotografi
che ogni giorno devono informare e documentare i
cittadini in maniera trasparente e obiettiva su
ciò che accade nei Tribunali, compreso quello di
Lecco.
Impedire ai
cronisti di raggiungere il piano delle aule
penali, dove peraltro erano in corso processi
aperti al pubblico, è un atto gravissimo. Di
pari gravità anche il tentativo di vietare ai
fotografi di scattare fotografie. I militari e
gli agenti "arruolati" per l'occasione dalla
Procura hanno ovviamente fatto il loro dovere,
hanno eseguito un ordine, tuttavia non si può
fare a meno di stigmatizzare questo
provvedimento interdittivo ritenendolo indegno
di un Paese democratico.
Il Gruppo Cronisti
Lombardi e l'Unione Nazionale Cronisti esprimono
solidarietà a tutti i colleghi ai quali oggi è
stato impedito di svolgere il loro lavoro e
chiedono al presidente del Tribunale di Lecco di
ripristinare la legalità, rispettando l'articolo
21 della Costituzione che in Italia garantisce
la libertà di stampa.
Rosi
Brandi Presidente Gruppo Cronisti Lombardi
Guido
Columba Presidente Unione Nazionale Cronisti |