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Quali politiche per lo sport dei cittadini?

 

BOLOGNA, 14.12.2013 - Il primo (nel nostro Paese) Manuale di sociologia dello sport e dell’attività fisica (Franco Angeli, Milano 2013) verrà presentato in una tavola rotonda, dal titolo invitante «La sociologia per lo sport e l’attività fisica dei cittadini». Si terrà lunedì 16/12/2013 dalle ore 14.00 alle 16.00 presso l’Aula “Berti” nel Cinema Nosadella (via Ludovico Berti, n.5, Bologna), presenti i due autori: Stefano Martelli (Professore di Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l'Università di Bologna "Alma Mater Studiorum” e Direttore dello SportComLab - Centro studi e ricerche sulla Comunicazione sportiva) e Nicola Porro (Professore di Sociologia generale presso l'Università di Cassino e del Lazio meridionale, già Presidente dell’Eass – Associazione europea Sociologia dello sport). Gli autori hanno inteso realizzare un ambizioso progetto, che ancora mancava nel nostro Paese: fornire allo sport solide basi sociologiche, al fine di poter attuare consapevoli scelte nelle politiche pubbliche rivolte a oltre 33 milioni di italiani che si dedicano alle pratiche motorie.  Il Manuale fornisce inoltre le indicazioni e le motivazioni per sviluppare progetti educativi, campagne comunicative ed analisi sulle organizzazioni sportive, risultando così una guida sicura per tutti coloro che in Italia desiderino approfondire le tematiche che caratterizzano le professionalità nel campo delle Scienze Motorie.

Alla tavola rotonda interverranno numerosi Scienziati dello sport, rappresentanti di note associazioni sportive e politici. Dopo i saluti ai convegnisti, portati dalle autorità accademiche –Carlo Bottari (Ordinario di Diritto pubblico presso i Corsi di Scienze Motorie dell’Università di Bologna AMS) e Gabriele Azzaro (Vice-Direttore del Dipartimento di Scienze dell’Educazione “Giovanni M.Bertin”)–, vi saranno le relazioni di Pierpaolo Donati (Ordinario di Sociologia dei Processi culturali e comunicativi presso l’Università di Bologna AMS), Fulvio Cammarano (Ordinario di Storia contemporanea presso l’Università di Bologna AMS) e di Ivo S. Germano (Aggregato di Sociologia dei Processi culturali e comunicativi presso l’Università degli studi del Molise). Interverranno quindi Umberto Suprani (Presidente Coni regione Emilia-Romagna), Renato Rizzoli (Presidente Consulta comunale dello sport di Bologna), Mauro Rozzi (Presidente Uisp regionale), Andrea De David (Presidente Csi provincia di Bologna), Massimo Mezzetti (Assessore regionale alla Cultura e Sport), Marco Pondrelli (Assessore provinciale con delega allo Sport) e Luca Rizzo Nervo (Assessore Comune di Bologna con delega allo Sport). La presenza infrequente di tanti specialisti costituisce un’importante occasione per ragionare delle funzioni sociali svolte dallo sport e dall’attività fisica, così come delle politiche pubbliche utili a promuovere le pratiche motorie per la salute dei cittadini.

Questo lavoro segna una prima concreta esperienza di collaborazione fra studiosi - quelli appartenenti al Laboratorio sulla comunicazione sportiva di Bologna (SportComLab) e al Laboratorio di ricerca sociale (Lars) - che si sforzano di dare continuità ai rispettivi programmi di ricerca sul fenomeno, sviluppando collaborazione e sinergie fra le sedi scientifiche.

 

Stefano Martelli

Ordinario di Sociologia dei Processi culturali e comunicativi presso i CdS in Scienze Motorie

 

Per informazioni o approfondimenti è possibile contattare il Dott. Alberto Basalù

e-mail: alberto.basalu@alice.it
Cell: 335-6823377

 

Lo SportComLab dell'Alma Mater (online sul sito web: www.sportcomlab.it; e-mail: vocescienzemotorie@unibo.it) è anche su Twitter e Facebook

Naviga in: https://twitter.com/#!/SportComLab

e in: https://www.facebook.com/pages/SportComLab/

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Intervista a Stefano Martelli sul Manuale di Sociologia dello sport e dell’attività fisica

realizzata da Alberto Basalù

 

Da dove è nata l'esigenza di scrivere questo Manuale?

Dal desiderio di offrire agli studenti dei Corsi di Laurea in Scienze Motorie –sono oltre 80, attivi in 33 Università italiane–  uno strumento utile alla loro preparazione e, più in generale, a tutti coloro che svolgono una professione in questo settore. Questo è il primo Manuale italiano –la Sociologia dello sport di Georges Magnane, pubblicata nel 1972 dall’Ed. la Scuola, era stato scritto dallo studioso francese nel 1964. Occorreva pertanto dar conto della complessità raggiunta oggi in questo campo, la quale invece è ben tenuta presente dal Manuale; distinguendo fin nel titolo tra sport competitivo ed attività fisica, il Manuale si rivolge ai moltissimi italiani che praticano (assiduamente o saltuariamente) lo sport o che comunque sono attivi nel movimento –secondo l’Istat (dati 2011) sono circa 35 milioni!

 

Quali difficoltà ha riscontrato nello scrivere questo Manuale?

Più che una difficoltà, è una lacuna: mi riferisco alle poche ricerche svolte dai sociologi italiani in questo campo –del resto sono assai pochi gli studiosi che si dedicano a tempo pieno a questo settore di studi! Perciò il Prof. Porro ed io abbiamo attinto ampiamente ai risultati ottenuti dai lavori  di sociologi stranieri, specie quelli di lingua inglese, i quali non solo sono numerosi, ma anche prolifici intellettualmente, perché le loro ricerche ricevono generosi finanziamenti, sia dallo stato, sia da fondazioni private. Magari fosse così in Italia!

Quale sia poi la ragione, o le ragioni, di tale scarsità di ricerche nel  nostro Paese, è presto detto: finora gli accademici italiani hanno considerato lo sport e l’attività fisica dei fenomeni socialmente poco rilevanti o, comunque, non meritevoli di riflessione. Invece lo sport, il corpo, il movimento appaiono sempre più una cartina di tornasole dell’attuale cambiamento sociale e culturale. Riprendendo una felice espressione usata dal sociologo francese Marcel Mauss per il suo noto saggio sul dono (1925), lo sport e l’attività fisica appaiono «fenomeni sociali totali», a partire dai quali si può ricostruire il tessuto relazionale della società attuale.

 

Quali nel nostro Paese sono gli scenari futuri per la sociologia dello sport e la ricerca ad essa collegata?

A mio avviso la sociologia dello sport e dell’attività fisica potranno ampliare la propria capacità attrattiva di giovani ricercatori e di fondi, se si proseguirà nel duplice sentiero del consolidamento teorico e della capacità interpretativa della realtà sociale attuale. Faccio un esempio. Che lo sport sia socialmente rilevante, lo si vede in questi giorni e vieppiù lo si vedrà nei prossimi mesi: in Trentino si stanno svolgendo le Universiadi invernali 2013, e 3.600 atleti provenienti da 65 paesi stanno gareggiando in tutte le principali discipline del ghiaccio. Fra un paio di mesi a Sochi (Russia) inizieranno le Olimpiadi invernali e, in marzo, si svolgeranno le Paralimpiadi. A giugno, in Brasile, si disputeranno i Mondiali di calcio Fifa 2014. Notizie su questi e altri grandi eventi sportivi sono diffusi da una pluralità di canali –in Italia abbiamo ben tre quotidiani sportivi, un primato mondiale!, e da mille altre fonti di informazione; ma, spentisi i riflettori mediatici su questi eventi, cosa sappiamo delle conseguenze che questi hanno avuto, ad esempio, sulla salute dei cittadini –se questi, ad esempio, dalla visione dei grandi eventi saranno incentivati a far più movimento o sport? E quali gli effetti della pubblicità sulle scelte alimentari e di consumo della gente? e dei comportamenti dei campioni sportivi sulla crescita dei più giovani? Queste e molte altre domande meriterebbero una risposta, ben articolata e ben fondata su evidenze empiriche; e proprio questo si propone di fare il Manuale di Sociologia dello sport e dell’attività fisica (Franco Angeli, Milano 2013), non solo esponendo teorie e strumenti di ricerca, ma anche suggerendo e stimolando, tramite esempi e tracce di attività da svolgere.

 

Le Scienze motorie all’Università di Bologna AMS

 

Sono quattro i Corsi di studio che formano i nuovi professionisti nel campo delle Scienze dello Sport e delle Attività motorie, nell’Università di Bologna “Alma Mater Studiorum”. Sciolta ex lege 240/2010 la Facoltà di Scienze motorie, la quale nel 1998 aveva raccoltò l’eredità del precedente I.s.e.f. (Istituto superiore di educazione fisica), al tempo stesso trasformandolo in un vero e proprio percorso formativo universitario, dal 15 ottobre 2012 le funzioni della disciolta Facoltà sono passate alla School in Farmacia, Biotecnologie e Scienze Motorie e pure al Dipartimento di Scienze per la Qualità della Vita, con sede a Rimini. Saranno tali strutture a gestire i Corsi di Studio in Scienze Motorie e quindi ad assicurare la formazione dei nuovi scienziati dello sport e delle attività fisiche nell’Università più antica del mondo.

L’offerta formativa dell’Alma Mater nel campo delle Scienze Motorie è stata profondamente rinnovata negli ultimi anni, sia negli aspetti organizzativi, sia di contenuto, con l’istituzione di nuovi corsi di studio e con la rimodulazione degli esistenti.

Nel presente A.A. 2013-2014 al 1° livello degli studi universitari è attivo il nuovo Corso di studio in SAMS-Scienze delle Attività motorie e sportive, che è presente nelle due sedi (Bologna e Rimini); il SAMS è un CdL a numero programmato (220 posti nel capoluogo, 110 nella città romagnola).

       Al termine del triennio i laureati potranno iscriversi a uno dei tre seguenti Corsi di Laurea Magistrale, con sede a Bologna i primi due, e a Rimini il terzo:

1.  Scienze e Tecniche dell'Attività Motoria Preventiva e Adattata (STAMPA);

2.  Scienze e Tecniche dell'Attività Sportiva (STAS);

3.  Management per le Attività motorie e sportive (MAMS).

 

Le Scienze motorie comprendono un ampio campo di discipline aventi per obiettivo la conoscenza del corpo umano in movimento in tutti i suoi aspetti: dalle basi biologiche della motricità, alle tecniche di allenamento negli sport; dalle attività fisiche praticate a scopo ludico, a quelle mirate al ripristino e al mantenimento della forma e della salute fisica; dal raggiungimento di elevati livelli di prestazione nell'agonismo, al mantenimento o al recupero della motricità sia nei soggetti normali sia in persone anziane ovvero portatrici di handicap. In questo campo sono inoltre incluse tutte quelle conoscenze collaterali necessarie all'educazione alla motricità e all'organizzazione socio-economica delle attività e degli eventi sportivi.

La finalità dei Corsi di studio in Scienze Motorie dell’Alma Mater è quella di acquisire e trasmettere ai giovani conoscenze approfondite nei vari campi delle attività motorie dell'uomo, per far fronte alla sempre maggiore richiesta sociale di competenze professionali in materia di fitness, di wellness e di sport competitivo (a livello professionale o amatoriale).

L'obiettivo specifico dei suddetti Corsi di studio è quello di preparare atleti, manager, educatori, ricercatori e professionisti di livello universitario, impegnati in attività finalizzate al raggiungimento e al mantenimento delle migliori condizioni di benessere psico-fisico della popolazione nei vari ambienti, così come quello di sostenere e comunicare le attività sportive a livello agonistico e competitivo.

Dati statistici sul gradimento dei Corsi di Studio in Scienze Motorie da parte degli studenti

Secondo i risultati dell’ultima indagine (2013) condotta dal Censis-la Repubblica sul gradimento dei Corsi di laurea in Italia, i Corsi di studio [CdS] in Scienze motorie dell’Alma Mater sono tra i più apprezzati a livello nazionale. L’87,8% dei laureati a Bologna risulta infatti complessivamente soddisfatto del proprio Corso di studi, contro una media nazionale nei Corsi similari di altre Università dell’85,3%.  Il livello di soddisfazione dichiarato da chi ha frequentato nel 2010 le Scienze Motorie a Bologna è elevato: in media è soddisfatto l’88,$% degli iscritti ai cinque corsi di studio, che nel 1° anno aumentano fino a sfiorare il 92%.

L’88,6% di chi si è laureato in Scienze Motorie a Bologna risulta complessivamente soddisfatto della qualità dell’insegnamento ricevuta nel Corso di studi scelto, contro una media nazionale nelle Facoltà dello stesso tipo dell’85,3%.  Il livello di soddisfazione dichiarato è elevato: chi ha risposto al questionario Almalaurea (l’80% dei 210 laureati fra CdS triennali e CdS magistrali) dà un giudizio sui Corsi di studio in Scienze Motorie decisamente positivo, sia rispetto a chi si è laureato in altre sedi, sia rispetto ai laureati triennali delle altre Facoltà di Bologna. I punti salienti sono i seguenti.

L’età media dei laureati nei CdS in Scienze Motorie attivi presso l’Università di Bologna “Alma Mater Studiorum" è di 25,8 anni, rispetto una media generale degli atenei italiani di 27,1 anni. Più di un quarto si è laureato a meno di 23 anni (27,6%,) e altrettanti si sono laureati in un’età compresa tra i 23 e i 24 anni (27,6%); solo l’ultimo quarto si è laureato a più di 27 anni, ma tra questi vi sono numerosi laureati Magistrali (22,4%). In altri termini oltre due laureati su cinque si sono laureati in corso di studi (44,8%) e un altro quinto lo ha fatto entro il 1° anno fuori corso. Quasi uno studente su cinque iscritto a un Corso di Studi in Scienze Motorie presso l’Università di Bologna AMS ha usufruito di borse di studio (19,6%), e il 3,6% ha trascorso periodi di studio all’estero usufruendo di una borsa Erasmus o di un altro programma dell’Unione europea.

Altro dato da mettere in rilievo è la frequenza molto elevata di occasioni professionali già nel corso degli studi universitari in Scienze Motorie: il 93,5% dei laureati presso l’Alma Mater ha lavorato in varie forme e a vario titolo in strutture sportive già nel corso degli studi, contro il 74,5% delle altre sedi.

In questo quadro gli studenti intervistati si dichiarano decisamente soddisfatti del corso di studi frequentato, tanto da considerare favorevolmente l’idea di iscriversi nuovamente all’Università di Bologna AMS nello stesso corso di studi per il 66,1%, e solo nel 4,8% allo stesso corso di studi ma in un’altra Università. Ben 7 laureati su 10 dichiarano poi di voler proseguire gli studi (70,2%), nella maggior parte dei casi iscrivendosi ad uno dei 3 Corsi di laurea Magistrale in Scienze Motorie offerti nelle sedi di Bologna e Rimini (30,4%), ma anche a un’ulteriore laurea triennale (12,5%), a Scuole di specializzazione post-laurea (3%), a Master universitari o a corsi di perfezionamento (8,4%) o ad altre attività di qualificazione professionale (organizzati dal CONI o altri enti) (13,1%).

Inoltre, come emerge dalla XV Indagine sulla condizione occupazionale e formativa dei laureati effettuata dal Consorzio AlmaLaurea (2012), i laureati in Scienze Motorie ad un anno dal conseguimento del titolo di 1° livello risultano occupati per il 40,4%, per l’ulteriore 24,9% al tempo stesso lavorano e studiano essendosi iscritti alla Laurea Magistrale, e per il 19,6% studiano solamente –quindi ad un anno dalla laurea solo il 15% circa è inoccupato o cerca lavoro. Ciò a fronte di una media nazionale rispettivamente del 29,3%, del 15,1%, e del 39,7% [Rapporto 2013: 70, fig. 22].

Per conoscere l’offerta formativa ed ulteriori informazioni sui Corsi di Studio in Scienze Motorie dell’Università di Bologna “Alma Mater Studiorum” è possibile visitare il sito internet della Scuola di Farmacia, Biotecnologie e Scienze Motorie, all’indirizzo: http://www.farbiomot.unibo.it/it.

Lunedì 16 Dicembre, dalle ore 14.00 alle 16.00, presso l’Aula “Berti” nel Cinema Nosadella (via Ludovico Berti, n.5, Bologna) si presenta il Manuale di Sociologia dello sport e dell’attività fisica

 

 

 

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