GIULIANOVA (Te), 25.2.2013
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Il Comune di
Giulianova continua a fare scuola in materia di
ICI. Dopo la sentenza della Cassazione che nel
2010, accogliendo la tesi dell'allora dirigente
Donato Simeone, sancì il principio della
retroattività in materia di valori delle aree
edificabili assoggettate all'ICI, l'Imposta
Comunale sugli Immobili, oggi la Suprema Corte
ha di nuovo dato ragione all'Amministrazione
giuliese relativamente alla ex colonia “Rosa
Maltoni Mussolini”, già dell' ENAM (Ente
Nazionale Assistenza Magistrale), poi passata
all'INPDAP ed oggi di proprietà dell'INPS.
La Cassazione,
infatti, ha accolto ben cinque ricorsi
presentati dal Comune, che si era appellato alle
sentenze di secondo grado della Commissione
tributaria de L'Aquila, statuendo
l'assoggettabilità all'ICI, ciò che farà
affluire definitivamente nella casse comunali
oltre 600.000 euro per le annualità passate.
“La Suprema
Corte – dichiara in proposito il sindaco
Francesco Mastromauro - ci ha dunque dato
ragione, con una sentenza destinata a fare
scuola perché sostenevamo come la “Rosa Maltoni”
dovesse essere assoggettata all'Imposta Comunale
sugli Immobili. Debbo pertanto ringraziare il
dott. Donato Simeone che aveva sempre sostenuto
questa tesi e che alcuni anni fa emise numerosi
avvisi di accertamento difendendo il nostro Ente
nei primi due gradi di giudizio. E' noto –
prosegue il sindaco – come la “Maltoni”, un
tempo colonia marina per insegnanti e loro
familiari, abbia poi vissuto un accentuato
decadimento e, da anni, non ospita alcuna
attività né istituzionale né commerciale,
essendo svanita anche la prospettiva, fatta
balenare anni or sono dalla proprietà, di
trasformarla in moderna attività alberghiera.
Proprio questa iniziativa, peraltro sottolineata
anche da una interrogazione parlamentare,
indusse l'allora dirigente Simeone ad attivarsi
per le attività di accertamento dopo aver
riscontrato il mancato pagamento da parte
dell'ENAM. A nulla sono servite le tesi degli
Enti proprietari i quali hanno sempre sostenuto
che la struttura fosse esente in quanto ONLUS.
E' il caso di dire – conclude Mastromauro -
che la nostra caparbietà ha avuto la meglio”. |