GIULIANOVA (Te), 20.11.2013 -
“Quando
tendi la mano offrendo collaborazione ed aiuto e
te la tagliano, evidentemente c'è qualcosa di
serio che non va”. Esordisce così il sindaco
Francesco Mastromauro dopo aver letto le
dichiarazioni del primo cittadino di Teramo
relativamente alla
proposta, avanzata il 18 novembre scorso
da Mastromauro al presidente Giovanni Spinosa,
di attenuare i problemi verificatisi nel
Tribunale di Teramo a causa delle infiltrazioni
di acqua piovana ricollocando temporaneamente
gli uffici giudiziari a Giulianova, nell'ex
Palazzo di giustizia di via Cerulli.
“La mia
proposta, come quella del sindaco di Atri di cui
nulla sapevo, è stata avanzata dopo aver preso
atto, sulla base delle dichiarazioni rese dal
presidente Spinosa, della situazione di grave
disagio creatasi nel Tribunale di Teramo per le
recenti piogge torrenziali. E poiché il collega
Brucchi aveva sottolineato che soldi non ve
n'erano, ho pensato che fosse mio dovere, per
arginare le difficoltà, mettere a disposizione
l'immobile in cui sino al 13 settembre scorso
aveva sede la Sezione distaccata del Tribunale.
Intendere la collaborazione, quando c'è una
situazione di bisogno, come provocazione e
campanilismo spicciolo è paradossale. Capisco il
nervosismo dovuto alle difficoltà”, prosegue
Mastromauro. “Nervosismo che è tanto maggiore
considerato che il sindaco Brucchi gioiva per
l'accorpamento a Teramo delle sezioni distaccate
di Giulianova ed Atri sottolineando già ad
agosto come la soppressione avrebbe determinato
nel tribunale del capoluogo di provincia un
movimento di operatori, circa 800 al giorno, con
ricadute positive per l'economia cittadina. Ma
Brucchi dovrebbe contenerlo il suo nervosismo
perché rischia il ridicolo quando dice che
Giulianova ed Atri, penalizzate
dall'accorpamento, dovrebbero contribuire alle
spese per il Palazzo di Giustizia di Teramo. Ed
anche quando richiama impropriamente la mia idea
di area vasta Brucchi dimostra di non
comprendere un aspetto elementare: che cioè area
vasta non significa eliminare ciò che esiste nel
resto della provincia per concentrare tutto a
Teramo. Ma forse – conclude il sindaco -
è proprio questa la sua idea, direi appiattita
su schemi alla Napoleone Bonaparte, e fa il paio
con la sua concezione di collaborazione di cui
abbiamo avuto più che eloquente e significativa
testimonianza”. |