GIULIANOVA,
31.1.2013 -
E’
stato un anno particolarmente intenso quello appena
trascorso per i militari della Guardia Costiera di
Giulianova. Infatti, i dati relativi all’attività
complessivamente posta in essere nell’anno 2012, da
parte del personale in servizio presso l’Ufficio
Circondariale Marittimo di Giulianova e nei Comandi
dipendenti rientranti nella sua giurisdizione (la cui
competenza si estende dalla sponda nord del fiume Piomba
alla sponda sud del fiume Tronto, comprendendo gli
Uffici Locali Marittimi di Silvi, Roseto degli Abruzzi,
Tortoreto e Martinsicuro) si possono racchiudere secondo
le seguenti linee di attività.
Nell’ambito dell’attività S.A.R. di Ricerca e Soccorso a
tutela e salvaguardia della vita umana in mare, a
differenza di quanto accadeva in passato, oggi come non
mai tra i fruitori del mare è tangibile una maggiore
consapevolezza di quelle che sono le problematiche
connesse all’“ambiente mare” sotto tutti i suoi profili.
Numerose sono state, infatti, le segnalazioni di
situazioni manifestamente pericolose o supposte tali
effettuate attraverso il recapito telefonico di
emergenza in mare “1530” e repentina è stata, in ogni
circostanza, la risposta dei militari della Guardia
Costiera di Giulianova.
Imponente è stata l’opportuna azione di prevenzione ed
informazione a tutela dei bagnanti e degli utenti del
mare in genere, posta in essere soprattutto durante la
stagione estiva con l’Operazione “Mare Sicuro”.
Grazie all’impiego di n.1 motovedetta classe 800 e n. 2
battelli pneumatici, che hanno garantito la copertura
operativa dell’intero litorale di giurisdizione
percorrendo circa 2.200 miglia nautiche, è stato
prestato soccorso a n. 10 imbarcazioni in difficoltà ed
assistenza n. 17 persone, alcune di esse in imminente
pericolo di vita.
L’attività di Polizia Marittima, invece, ha fatto
registrare numeri importanti a cominciare dai controlli
effettuati a tutela dell’ambiente ed a finire a quelli a
tutela del consumatore soprattutto nei confronti delle
frodi alimentari sul pescato: in questo caso, il senso
dei controlli effettuati è stato mirato essenzialmente a
bloccare e verificare il rispetto delle normative
nazionali ed europee in materia di cattura,
commercializzazione, somministrazione e detenzione dei
prodotti della pesca.
Pertanto, su un totale di n. 2.754 controlli, circa ¼ di
essi ossia n. 728 vertono in materia di pesca, mentre la
restante porzione dei controlli riguarda l’osservanza
delle norme in materia di navigazione da diporto e di
sicurezza della balneazione, nonché quelle concernenti
gli aspetti ambientali-demaniali, a fronte di n. 238
sanzioni amministrative di cui ben la metà nei confronti
di
coloro, a vario titolo, esercitano attività lungo la
filiera della pesca. Sono state deferite all’Autorità
Giudiziaria n. 12 persone, per un totale di n. 11
Notizie di Reato. Il dato più rilevante è sicuramente
quello relativo al quantitativo di prodotto ittico
sequestrato che ammonta a quasi 6 tonnellate e mezzo con
n. 35 attrezzi da pesca sequestrati.
In
tale ultimo contesto, le condotte maggiormente
sanzionate sono la frode in commercio, ossia la vendita
di un prodotto ittico aventi “l’origine, provenienza,
qualità o quantità, diversa da quella dichiarata o
pattuita”, la tracciabilità dei prodotti ittici privi di
qualsiasi documentazione circa la loro origine o
provenienza, l’etichettatura, la vendita di prodotti
scaduti, la pesca effettuata in zone e tempi vietati, la
pesca abusiva di specie ittiche pregiate quali il
tonno rosso.
In
particolare, solo nell’ambito dell’operazione denominata
“Mekong”, organizzata a livello nazionale dal Comando
Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto e
coordinata a livello regionale dalla Direzione Marittima
di Pescara, nello scorso periodo natalizio compreso dal
10 al 28 dicembre, il personale ha eseguito 129
controlli, elevando 22 sanzioni amministrative e
procedendo a sequestrare oltre 2 tonnellate e mezzo di
prodotto ittico sequestrato, in quanto catturato,
detenuto o commercializzato in violazione della
normativa vigente. Giova sottolineare che tale attività
di controllo in materia di pesca viene effettuata dai
militari del Corpo delle Capitanerie di porto - Guardia
Costiera,
designata quale
Autorità Nazionale di Controllo della pesca, sulla base
di specifica delega del Ministero delle Politiche
Agricole, Alimentari e Forestali, e viene svolta allo
scopo precipuo di prevenire qualsiasi tipo di attività
illecita in ossequio a ragioni di natura economica,
ambientale, internazionale e di tutela del consumatore.
Il
Comandante dell’Ufficio Circondariale Marittimo, Tenente
di Vascello Sandro PEZZUTO, commenta positivamente i
lusinghieri dati registratisi in quest’ultimo anno e
esprime la viva raccomandazione (che vale non solo per
la stagione estiva ma per tutto l’arco dell’anno) per
tutti di informarsi, sempre e costantemente, prima di
intraprendere qualsiasi tipo di attività diportistica,
balneare, sportiva o professionale, per evitare che il
proprio comportamento irrispettoso delle norme ed
imprudente possa essere causa di pericolo sia per la
propria vita sia per quella degli altri.
Parimenti, è di fondamentale importanza l’opera di
sensibilizzazione nei confronti di quanti siano
testimoni di attività illecite perpetrate a danno della
pesca e dell’ambiente marino, in generale, a segnalare
tempestivamente eventuale notizia/elemento, che possa
essere utile per consentire una più efficace attività di
contrasto.
A
tal proposito, si ricorda che il numero blu 1530,
per l’emergenza in mare, in aggiunta al
numero telefonico 085 8004918,
ed il sito istituzionale www.guardiacostiera.it sono
sempre attivi per ogni utile informazione sulla costa ed
in mare. |