GIULIANOVA,
25.5.2013 -
Anche
in questi giorni di avvicinamento alla stagione estiva,
in cui massimo è l’impegno degli uomini dell’Ufficio
Circondariale Marittimo di Giulianova, sotto la guida
del Tenente di Vascello Sandro Pezzuto, per preparare al
meglio le attività istituzionali tese a salvaguardare la
vita umana in mare e la sicurezza della balneazione, si
è svolta un’importante operazione finalizzata a
contrastare la commissione di illeciti nel settore della
pesca marittima ed, in particolare, della
commercializzazione del prodotto ittico.
In
particolare, nella rete degli accertamenti che ha
prodotto totalmente la comminazione di 4.000 euro di
sanzione amministrativa pecuniaria ed il sequestro di
circa 90 Kg. di vongole della specie venus gallina,
è finito un Comandante di motopeschereccio di stanza nel
Porto di Giulianova.
Proprio la presenza di un piccolo furgone nei pressi
della banchina adibita allo sbarco delle vongole ha
insospettito il personale militare del servizio N.O.I.P.
(Nucleo Operativo d’Intervento in Porto), che,
monitorando a distanza la situazione, senza destare
eventuali sospetti, ha atteso con pazienza che il
conducente della stessa autovettura provvedesse a
caricare e stipare il grosso quantitativo di vongole nel
vano bagagliaio. Subito dopo, è scattato un breve
inseguimento all’interno dell’ambito portuale che ha
permesso di intercettare l’autore dell’illecito poco
prima che varcasse l’uscita dal Porto.
Una
volta individuato il conducente, si appurava che si
trattava di un Comandante di motovongolara che, avendo
già sbarcato il quantitativo consentito corrispondente a
n. 30 sacchi per un totale di Kg. 330, come da normativa
in vigore, aveva pescato un quantitativo di prodotto
ittico eccedente con l’intenzione di immetterlo nel
circuito di vendita senza alcuna garanzia di
tracciabilità né di salubrità nei confronti del
consumatore finale.
Per
tale motivo, si è proceduto, oltre che ad apporre i
sigilli al rastrello turbosoffiante della propria unità
da pesca, a sequestrare immediatamente l’intero
quantitativo del prodotto, che, a seguito
dell’intervento del Servizio Tecnico e Veterinario
dell’ASL di Teramo, veniva rigettato in mare.
Tale
operazione dimostra come le testimonianze di chi
possa venire a conoscenza di attività illecite
perpetrate a danno della pesca e dell’ambiente marino,
in generale, qualora tempestivamente segnalate, possano
rappresentare un valido ed insostituibile aiuto per
consentire di mettere in campo nelle forme più efficaci
e repentine le opportune azioni di contrasto. |