ROSETO
DEGLI ABRUZZI,
21.9.2013
-
Questa mattina a
Roseto degli Abruzzi, presso lo stabilimento
“La Rosa dei venti” dei fratelli Di Donato si è
svolto il momento celebrativo della
nidificazione di uova di tartaruga della specie
Caretta caretta, individuata sabato 14
settembre, con l’immissione in acqua del primo
esemplare rinvenuto, l’ormai famosa Giulia. Dopo
un primo momento di disorientamento, Giulia ha
preso il largo a gran velocità, sotto gli occhi
sbalorditi ed entusiasti di centinaia di
persone, studenti, cittadini, bagnanti e amanti
dell’ambiente, giunti nella città costiera per
partecipare ad un evento unico nel mare
Adriatico e rarissimo in una zona così
antropizzata. Quello che è stato scoperto lo
scorso sabato, con il rinvenimento di una
nidificazione e la nascita di oltre 25
esemplari, che via via hanno preso il mare sani
e salvi.
Il sindaco di
Roseto Enio Pavone, il Presidente dell’AMP Torre
del Cerrano Benigno D’Orazio e il Presidente del
Centro Studi Cetacei Vincenzo Olivieri hanno
voluto organizzare l’odierno momento celebrativo
per permettere agli studenti, a coloro che in
questi giorni si sono prodigati nel servizio di
sorveglianza, a chi ha seguito costantemente
l’evolversi della bella storia, di essere
protagonisti di un evento scientifico che
riscriverà i libri di scienze e ricorderà per
sempre la costa di Roseto degli Abruzzi, dove
nel giugno del 2013 ha deposto le uova una
splendida femmina di Caretta caretta, forse nata
lì 20 anni fa.
“Una lezione
pratica di educazione ambientale che non ha
precedenti - ha detto il Presidente AMP
Benigno D’Orazio – e che fa seguito al
percorso di tutela ed educazione ambientale che
abbiamo intrapreso dal 2010. Proseguiremo nel
nostro impegno a coadiuvare la ricerca e tutti
gli approfondimenti che un evento così
eccezionale merita”.
Un'operazione
complessa che è stata ottimamente condotta dagli
esperti veterinari e biologi marini del Centro
Studi Cetacei onlus, coordinati dal dottor
Vincenzo Olivieri, seguendo le procedure
all’uopo previste. Giusto è stato anche il tempo
di permanenza dell’esemplare di tartaruga marina
presso l’ospedale delle tartarughe, dov’era
stata ricoverata dal 14 settembre scorso.
“Una scoperta
che non ha precedenti - ha ribadito il noto
veterinario Vincenzo Olivieri – che smentisce
anche i miei insegnamenti. Avevo sempre detto ai
miei studenti che in zone come questa non poteva
verificarsi una nidificazione. Invece, – ha
proseguito - dobbiamo attenderci nuove
deposizioni per i prossimi anni e, molto
probabilmente tra 20 anni, quando le femmine
mature sessualmente torneranno a deporre a
Roseto degli Abruzzi, nel luogo dove sono nate”. |