TERAMO, 30.7.2013
- Dal Presidente del Parco Marino Torre del
Cerrano, Benigno D'Orazio, riceviamo e
pubblichiamo la seguente lettera aperta:
In
questi giorni il Ministero dell’Ambiente si
trova ad esaminare due importanti questioni per
la nostra Regione: la perimetrazione (e dunque
l’avvio) del Parco della Costa Teatina e la
proposta di riperimetrazione formulata dal
Consorzio di gestione delle Vongole Abruzzo
relativa all’Area Marina Protetta Torre del
Cerrano. Quest’ultima proposta non ha registrato
contrarietà da parte dell’assemblea dell’AMP
(composta dai Comuni di Pineto e Silvi, la
Provincia di Teramo e la Regione Abruzzo) in
attesa di un parere preliminare del Ministero.
Credo dunque ci siano tutte le condizioni per
affrontare unitariamente le due problematiche.
Anzi, si può pensare-in un’epoca in cui il
risparmio della spesa pubblica è divenuto un
imperativo categorico - ad un unico “Parco
Nazionale Marino d’Abruzzo”. Un unico ente cioè
che metta insieme la fascia costiera terrestre
della cd. Costa dei Trabocchi e l’area a mare
della Torre di Cerrano.
L’ipotesi non è nuova: esistono già il Parco
dell’Arcipelago Toscano-che comprende l’Area
Marina Protetta dell’Isola d’Elba- ed il Parco
del Gargano-che comprende l’AMP delle isole
Tremiti-
Peraltro anche Federparchi - l’associazione dei
Parchi italiani- si è già espressa
favorevolmente in ordine all’ipotesi di un unico
ente gestore abruzzese dei due parchi anzidetti.
Sul piano delle opportunità credo siano
percepibili da tutti i vantaggi che
comporterebbe una tale visione unitaria che in
modo esemplificativo possono essere così
sintetizzati:
- azione di tutela ambientale integrata tra
costa ed ambiente marino
- possibilità di promozione turistica esaltata
da un” prodotto unico”
- possibilità di avvalersi nella Costa Teatina
delle positive esperienze maturate dalla Torre
Cerrano, accorciando significativamente la
tempistica dello start-up del nuovo parco.
- possibilità di soluzione dei conflitti con il
mondo della pesca (in particolare quello delle
vongole) nel quadro di una visione complessiva
e “compensativa” delle richiesta provenienti dal
settore.
- possibilità di partecipare con maggiore
successo a bandi e progetti nazionali ed
europei.
Sono ovviamente consapevole delle difficoltà sul
piano burocratico - amministrativo che comporta
una siffatta proposta (comunque abbisognevole di
un adeguato approfondimento); ma è anche vero
che ci sono oggi tutte le condizioni per potere
affrontare unitariamente tutte le tematiche sul
tappeto; al di là dunque della pratica
possibilità di istituzione di un ente unico, ciò
che conta è, appunto, la visione unitaria delle
istituzioni che sono chiamate a svolgere il
delicato compito di tutela dell’ambiente e di
promozione dello sviluppo sostenibile.
In definitiva, si tratta di applicare al meglio
il concetto di “rete ecologica”, concetto che
rappresenta la nuova frontiera dell’approccio
sistemico al mondo dei parchi: non più parchi
come recinti entro i quali tutto è vietato
-mentre fuori si può fare quello che si vuole -,
ma parchi che informino di sé l’ambiente
circostante in un quadro di educazione e di
buone pratiche ambientali.
Il Presidente
Avv. Benigno
D’Orazio |