PINETO,
15.9.2013
-
Ieri mattina,
lungo spiaggia di Roseto degli Abruzzi, è stata
trovata una tartaruga marina (Caretta caretta)
appena nata. Era vigile, attiva e vitale. Si
tratta di un evento straordinario e rarissimo.
In epoca moderna, cioè da quando si è avviata
l'antropizzazione massiccia della fascia
costiera medio-adriatica, non si ricordano né
risultano registrate deposizioni di uova di
tartaruga in Abruzzo. “Non è da escludere che
la tutela che si porta avanti dal 2010 sui
fondali dell'AMP Torre del Cerrano – ha
detto il direttore Fabio Vallarola - abbia
influito sull'avvicinamento alle coste di questi
animali come non avveniva da molto tempo, come
d'altronde è accaduto, in maniera ovviamente ben
più visibile, con i delfini”.
Per comprendere
appieno l’importanza dell’evento, va ricordato
che le tartarughe marine sono una specie in via
d'estinzione tanto quanto i panda. Questi
fattori dipendono sopratutto dalle predazioni
delle uova e dei piccoli nati che tentano di
raggiungere la spiaggia, sono inoltre sottoposte
allo sfruttamento per scopi alimentari ed
artigianali, nelle catture occidentali e
all'inquinamento. Questa la cronaca: nella
giornata di ieri la signora Giulia De Nigris ha
rinvenuto l’esemplare di tartaruga, mentre
passeggiava lungo l’arenile di Roseto sud, in un
canale di scolo tra gli stabilimenti Papenoo e
La Rosa dei Venti; ha subito avvisato le
autorità competenti e il veterinario rosetano
Settimio Mordente. Il comandante Sandro Pezzuto,
dell’Ufficio Circondariale Marittimo di
Giulianova, ha attivato tempestivamente la
catena operativa per il recupero della
tartaruga, che è stata trasportata al Centro
Studi Cetacei Onlus di Montesilavano, dove è
stata presa in consegna dal Presidente e
Direttore sanitario, il noto veterinario e
studioso di tartarughe e delfini, Vincenzo
Olivieri. Proprio in onore della signora Giulia,
che probabilmente l’ha salvata permettendo di
scoprire la nidificazione, si è scelto di dare
alla tartaruga il nome Giulia. Il veterinario
Vincenzo Olivieri, unitamente al dottor
Massimiliano Pennelli, esperto di cetacei, e
altri volontari in collaborazione con l’AMP,
hanno attivato le ricerche e nella mattinata di
oggi individuato e recintato il nido, dove ci
sono gusci e uova in via di schiusa. Il dottor
Olivieri ritiene che, con molta probabilità,
ieri mattina altre 15 tartarughe siano nate e
transitate in mare sane e salve.
“A memoria non
si ricorda una deposizione di uova di tartarughe
in una zona così antropizzata, piena di
bagnanti, dove transitano anche ruspe – ha
detto Olivieri. – E’ da ritenere che si
tratti di una femmina nata circa 20 anni fa
nello stesso luogo, oppure di una deposizione
avvenuta casualmente”.
Oggi è
intervenuta l’ordinanza sindacale che interdice
l’area e predispone un presidio permanente in
attesa della schiusa. “Le azioni di
conservazione messe in atto dall’AMP stanno
portando benefici a questa specie – ha
evidenziato il Presidente dell’AMP Benigno
D’Orazio. - Proseguiremo con determinazione
nella nostra attività di prevenzione e
educazione ambientale, affinché quello che oggi
è un evento eccezionale possa tornare ad essere
abituale”.
Intanto,
l’Ufficio Circondariale Marittimo di Giulianova
raccomanda di non avvicinarsi al sito
interdetto, di non toccare le uova, sia quelle
rinvenute che altre eventualmente avvistate. In
quest’ultimo caso, si deve avvisare
tempestivamente il numero blu per l’emergenza in
mare 1530, segnalando il luogo di rinvenimento
che le condizioni delle uova o tartarughe, in
modo da attivare la catena operativa. |