TERAMO,18.2.2013
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“E’ giunta l’ora di rigenerare l’Italia”:
è questo il monito lanciato dal Consiglio
Nazionale degli Architetti, Pianificatori,
Paesaggisti e Conservatori in vista delle
prossime elezioni politiche che “si celebrano
nel pieno di una profonda crisi politica ed
economica, mentre i cittadini sono
apparentemente rassegnati ad affrontare anni
difficili, guidati da una classe politica
incapace di progettare un futuro migliore,
intenta com’è a ragionare su se stessa, in un
mondo a parte”, monito ripreso dall'Ordine
degli Architetti P.P.C. di Teramo che si rivolge
soprattutto ai candidati locali.
Per gli architetti italiani “da questa
condizione si esce con le idee, il coraggio e la
perseveranza, assumendosi la responsabilità di
progetti innovativi, in sinergia con le comunità
che compongono la società italiana, per
risollevare una Nazione piegata su se stessa,
bloccata dalle contrapposizioni istituzionali e
da un delirio normativo i cui fini sono ormai
indecifrabili: da qui nasce l’esigenza di un
piano di rigenerazione urbana sostenibile,
spostando risorse dalle grandi infrastrutture
alle città, vero cuore della nazione e
dell’economia, perché solo una politica seria di
riuso porta a risparmi veri e alla crescita
economica, culturale e sociale indispensabile
all’Italia”.
“E’ necessario – continuano gli
Architetti teramani, che “il prossimo
Parlamento e il prossimo Governo concentrino
sulle città un’azione integrata di
rigenerazione, che metta a sistema progetti
innovativi di riuso radicale delle aree urbane.
Serve, tra l’altro, smettere di consumare suolo
e recuperare quelle vaste parti delle città
abbandonate; assicurare agli italiani case
sicure, abitabili, efficienti e belle, anche
demolendo e ricostruendo; incentivare i risparmi
energetici ed idrici, la messa in sicurezza
sismica, razionalizzare il ciclo dei rifiuti fin
dentro casa, realizzare infrastrutture digitali
utili a ridurre la mobilità tradizionale”.
Occorre, poi, razionalizzare subito “l’insieme
delle norme che regolano le costruzioni, ormai
incomprensibili, contradditorie, affastellate in
migliaia di regole, provvedendo ad approvare una
legge urbanistica nazionale, adeguata alla
realtà, che venga poi recepita dalle norme
regionali sulla base di un progetto unitario per
l'intero territorio italiano”.
“L’apparato normativo che ci affligge –
denunciano i professionisti - ha prodotto
come risultati una pessima qualità delle
costruzioni, il massacro del paesaggio,
l’inadeguatezza ai terremoti, le pessime
condizioni del patrimonio monumentale, un
approccio burocratico che punisce gli
investimenti onesti e favorisce il sistema delle
tangenti”.
Secondo gli architetti sono i bisogni dei
cittadini che devono stare al centro delle
attenzioni della politica. “Le leggi e i
regolamenti dell’edilizia dovrebbero rendere
possibile a tutti di migliorare il proprio
abitare, rispettando i diritti degli altri e
quelli dell’ambiente, garantendo sicurezza e
salute, promuovendo la qualità. Rendere
obbligatorio per ogni casa dove vivono o
lavorano i cittadini il “libretto dell’edificio”
consentirebbe a tutti di essere consapevoli e
responsabili della sicurezza dell’abitare, dei
consumi, del rispetto delle regole, della
manutenzione necessaria perché le case vivano
più a lungo”.
“Gli architetti – conclude l'Ordine – “sono
pronti a fare la loro parte con idee, serietà,
competenza tecnica e con la passione culturale
che li caratterizza. Sono pronti a mettere il
loro sapere a disposizione della comunità dei
cittadini italiani per rigenerare e difendere
questo luogo bellissimo e complesso che è
l’Italia. Ad ognuno dei candidati alle elezioni
politiche nazionali chiedono di sottoscrivere
questi intenti, di assumersene la responsabilità
in Parlamento o al Governo e di operare con
coraggio e serietà, rispondendo, con coerenza
delle loro azioni.” |