TERAMO, 14.6.2013 -
L’associazione Arco consumatori, rappresentata
dal presidente regionale Franco De Angelis, ha
preso parte alla conferenza dei servizi per le
tre richieste di concessione a derivare, per
l'uso idroelettrico, l'acqua destinata al
consumo umano, dall'impianto gestito dalla Ruzzo
Reti SpA, in località San Pietro di Isola del
Gran Sasso che si è tenuta presso la DIREZIONE
LAVORI PUBBLICI (SERVIZIO GENIO CIVILE
REGIONALE, UFFICIO DI TERAMO).
De Angelis insieme ai Sindaci e ai delegati
ricadenti nell’Ambito Territoriale n°5 Teramano
ha messo a verbale la seguente istanza: Premesso
che è pendente procedimento per il rilascio
dell’autorizzazione a ditte private allo
sfruttamento idroelettrico dell’impianto di San
Pietro nel Comune di Isola del Gran Sasso;
viste
▪ la richiesta della Ruzzo Reti S.p.A. (prot. n°
RA/175357 del 27/7/2012) di concessione all’uso
idroelettrico delle acque derivate dalla
Sorgente del Traforo del Gran Sasso;
▪ la nota della Regione Abruzzo prot. n° RA/90414
del 04/04/2013 di convocazione di apposita
conferenza di servizi e di apertura dei termini
osservazioni e opposizione in merito al rilascio
della predetta concessione all’uso
idroelettrico;
L’Arco consumatori e i Comuni di Basciano,
Bellante, Campli, Castellalto, Cellino Attanasio,
Cermignano, Civitella del Tronto, Colledara ,
Colonnella, Controguerra, Cortino, Crognaleto,
Fano Adriano, Giulianova, Isola del Gran Sasso,
Martinsicuro, Montorio, Mosciano, Penna
Sant’Andrea, Pietracamela, Pineto, Rocca Santa
Maria, Sant’Omero, Teramo, Torano, Torricella
Sicura, Tortoreto e Valle Castellana sono soci
della Ruzzo Reti S.p.A. o comunque portatori di
interessi giuridicamente rilevanti, essendo
appartenenti all’ATO n°5 Teramano;
ribadiscono l’opposizione
al rilascio a società diversa dalla Ruzzo Reti
S.p.A. della concessione a derivare, per l'uso
idroelettrico, dell'acqua destinata al consumo
umano, dall'impianto gestito dalla Ruzzo Reti
S.p.A. in località San Pietro di Isola del Gran
Sasso;
chiedono
il rilascio alla Ruzzo Reti S.p.A. della
concessione all’uso idroelettrico delle acque
derivate dal traforo del Gran Sasso già
utilizzate da questa Società all’uso umano,
giusta richiesta prot. n° RA175357 del
27/07/2012, ai sensi e per gli effetti dell’art.
5 commi 2 e 4 della L.R. n°25/2011.
Ci si riserva dunque ogni azione consentita a
tutela degli interessi delle Comunità
rappresentate.
Arco inoltre chiama a un’assunzione di
responsabilità tutte le forze politiche, dopo
che il referendum ha sancito il principio
dell’acqua come bene pubblico non solo come
patrimonio collettivo indisponibile ma anche
come gestione della risorsa idrica, affinchè i
segretari politici rendano esplicita la loro
posizione in merito. Inoltre il partito
trasversale dell’acqua privata sta prefigurando
uno scenario che potrebbe essere il seguente:
reti e strutture riassorbite dalla Regione
Abruzzo e gestione delle stesse direttamente
alle imprese private che dall’acqua vorrebbero
trarre il massimo profitto. Risulta
difficilmente comprensibile un tale trasporto
verso le privatizzazioni che in molti casi, ma
principalmente in Italia, hanno prodotto
maggiori costi e minori benefici e dunque i cui
costi sono ricaduti sulla collettività.
La vicenda di cui Arco si occupa in merito al
Ruzzo s’inserisce in un più ampio disegno di
destabilizzazione dei gestori pubblici da parte
dei portatori di interessi privati.
Come mai non s’è più parlato della proposta
della Ruzzo reti di gestire la risorsa
idroelettrica mentre solo oggi, dopo le
richieste di concessione delle aziende private,
la questione ha avuto un’accelerazione
improvvisa?
I sindaci, già in difficoltà economica per il
patto di stabilità che ne hanno fatto degli
amministratori di condomini, sono in
intenzionati a cedere il loro patrimonio
perdendo così anche la facoltà decisionale?
Se dovessero essere chiuse anche le Province non
ci troveremmo sotto la cappa di un centralismo
regionale che priverebbe in qualche modo i
cittadini del libero arbitrio storicamente
italiano, vista la storia patria?
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