BELLANTE (Te),
10.8.2013 -
Il Ministero dello Sviluppo Economico ha
autorizzato le compagnie Gas Plus Italiana,
Medoilgas e Petrorep Italia a ricercare
idrocarburi liquidi e gassosi anche nel
territorio di Bellante.
Sono troppi gli elementi inquietanti che
contrassegnano i progetti di ricerca degli
idrocarburi, liquidi e gassosi, che purtroppo
stanno facendo breccia in tutto l’Abruzzo.
Leggi nazionali che favoriscono società private
a discapito di beni pubblici demaniali
patrimonio della comunità, come il suolo, il
sottosuolo e l’acqua; sudditanze politiche e
amministrative delle Regioni; la completa
esclusione sia degli enti locali che dei
cittadini rispetto a decisioni che incidono
profondamente sulla vita, presente e futura, di
intere comunità.
La nostra amministrazione si sta già attivando
per un confronto con le altre amministrazioni
locali coinvolte in questo progetto scellerato,
ma intanto è necessario ed urgente far sentire
la nostra voce con un deciso “non ci
stiamo”.
Il testo del provvedimento, purtroppo, non
lascia dubbi: “… è accordato per anni sei, a
decorrere dalla data del presente decreto, il
permesso di ricerca di idrocarburi liquidi e
gassosi, convenzionalmente denominato Colle dei
Nidi, in territorio delle provincie di Teramo ed
Ascoli Piceno”.
Sei anni sono un tempo infinito che
ipoteca i nostri progetti di sviluppo, tutti
legati alla sostenibilità, alla difesa del
territorio, alla valorizzazione dell’ambiente e
del nostro patrimonio storico e culturale.
Il processo normativo e amministrativo con il
quale si arriva a queste autorizzazioni, che
nega la giusta informazione e la necessaria
condivisione con le popolazioni, non fa altro
che aumentare dubbi e perplessità, alimenta
inevitabili paure e timori e certo non favorisce
nessun progetto di sviluppo perché, in una
conflittualità senza fine, come ormai
testimoniano i molti casi che si stanno
susseguendo in Italia, ci si paralizza in uno
scontro che non è utile né al Paese né tantomeno
ai cittadini.
E’ arrivato il momento di fare delle scelte: se
vogliamo mantenere e valorizzare come risorsa
per lo sviluppo economico del nostro territorio
la nostra vocazione turistica, non possiamo
accettare decisioni che arrivano dall’alto e
travolgono le scelte che in questi anni
faticosamente come amministrazioni, in nome di
una chiara volontà popolare, abbiamo portato
avanti.
Nei prossimi giorni sceglieremo in quale modo
contrastare questa aggressione al nostro
territorio, valutando attentamente gli
strumenti, anche legali, che ci possono
sostenere in questa battaglia.
Bellante, 10.08.2013
Sindaco
Dott. Mario Di Pietro
Nota Informativa sulla ricerca di
idrocarburi in Abruzzo
L’esito positivo del procedimento autorizzativo ha la sua
pietra angolare nella Strategia Energetica
Nazionale varata dal Governo Monti e rilanciata
con enfasi dal Governo delle “larghe intese”. La
“Colle dei Nidi” è solo una piccola parte di
quel distretto minerario in cui, secondo i piani
della SEN, dovrà trasformarsi l’Abruzzo (“Ritenuto
che il permesso di ricerca possa essere
conferito al fine di valorizzare per mezzo della
ricerca le risorse nazionali di idrocarburi in
attuazione degli obiettivi programmatici
individuato nella Strategie Energetica
Nazionale, approvata con decreto
interministeriale 8 marzo 2013, imponendo alla
società permissionaria il rispetto delle
condizioni e prescrizioni di cui agli atti
indicati in epigrafe”);
Le Regioni Abruzzo e Marche hanno rilasciato l’intesa e la
Conferenza dei Servizi del 16/4/2010 è andata
deserta.
La Regione Abruzzo ha rilasciato l’intesa il
28/5/2008 (Giunta Del Turco), confermandola il
24/1/2013 (Giunta Chiodi) sulla base del
presupposto che la legge regionale 2/2008, come
modificata nel 2010, “non prevede la
incompatibilità nella localizzazione di ogni
opera relativa ad attività di prospezione,
ricerca, estrazione e coltivazione degli
idrocarburi gassosi tra le attività svolte sul
territorio regionale”. Il permesso di
ricerca è, però, unico, ossia rilasciato
indistintamente per il petrolio e per il gas; in
ragione di questo, la legge regionale deve
trovare necessariamente applicazione anche al
permesso di ricerca “Colle dei Nidi”. Questo
vuol dire che il rilascio del titolo deve essere
preceduto dalla V.I.A. (che non risulta esservi
stata) e che in sede di V.I.A. e in sede di
rilascio dell’intesa deve muoversi dalla
presunta incompatibilità del progetto con il
territorio regionale (anche perché il progetto
interesserebbe persino aree naturali protette,
come si legge sempre dal permesso). |