CASTELLALTO (Te), 7.3.2013 -
Dopo le ultime vicende del Ruzzo e le polemiche
interne ad un consiglio di amministrazione, che
durano da circa 2 anni, appare evidente che è
necessario definire una rapida azione di
cambiamento.
Bene fa il socio di maggioranza relativa il
sindaco di Teramo a rivolgersi ai comuni soci e
ai loro sindaci per definire una exit-strategy
dall’impasse e ingorgo politico targato
centro-destra.
Ormai credo che i problemi vadano affrontati
fuori dagli schemi dei partiti e credo che ai
sindaci eletti dal popolo i cui comuni sono e
proprietari del Ruzzo è richiesto un atto di
responsabilità. Io propongo di nominare come
Assemblea subito un consiglio di amministrazione
di garanzia fatto da 5 sindaci che rappresentano
tutte le forze politiche, che amministreranno
l’Azienda gratuitamente senza compenso
aggiuntivo a quello che già percepiscono, per il
tempo
necessario affinché si facciano almeno 3 cose:
- Dare garanzia alle aziende private di
riscossione del loro credito di circa 70.000
milioni di euro, attraverso un piano di rientro
di 18/24 mesi accompagnato da un progetto di
bancabilità degli investimenti necessari sia
sulla rete idrica che su quella fognaria.
- Rimodulazione dei costi dell’azienda,
eliminazione della spesa improduttiva e
sistemazione della situazione occupazionale con
priorità sulla manodopera esterna.
- Ridare priorità al bene pubblico per
eccellenza che è l’acqua, principio sancito
anche dal referendum di giugno 2011,
adoperandosi per l’abbassamento dei costi di
consumo per le utenze.
Continuare a ragionare con la testa che guarda
al passato non aiuta nessuno, anzi peggiora di
giorno in giorno la situazione delle aziende
creditrici, spaventa i lavoratori e si rischia
di rendere irrecuperabile lo stato aziendale.
Io sono pronto. Dobbiamo salvare e rilanciare
un’azienda che sta rischiando il default e che è
tra le più grandi di questa provincia e lo
dobbiamo fare subito con intenti e metodi non
consueti al modo di fare politica adottato fino
ad oggi. |