MOSCIANO SANT'ANGELO (Te), 22.6.2013
- Dal Partito dei Comunisti Italiani
riceviamo e pubblichiamo:
La vicenda della lavoratrice dell’asilo nido di
Mosciano S.A. ha trovato una prima, definitiva,
soluzione: il Tribunale di Teramo ha
riconosciuto la illegittimità del trasferimento
disposto dalla cooperativa Koinema della
lavoratrice dalla sede di Mosciano a S.
Benedetto.
Si ricorderà, il Comune di Mosciano S.A. decise
di esternalizzare il servizio di Asilo
nido. Lo fece attraverso un bando di gara che fu
vinto dalla cooperativa Koinema.
Nel capitolato prestazionale e nel contratto di
servizio furono previste clausole che
obbligavano l’aggiudicatario a riassumere presso
la sede dell’asilo nido di Mosciano tutto il
personale già impegnato nel servizio.
Clausole che, secondo il Giudice di Teramo, le
parti hanno previsto considerandole “condizioni
risolutive del contratto di affidamento del
servizio per una causa imputabile alla
concessionaria”.
Dall’Ordinanza emergono, dunque, con chiarezza
tre punti:
1. il
comune di Mosciano avrebbe dovuto operare una
attività di vigilanza e di controllo per
verificare la corretta esecuzione degli obblighi
contrattuali da parte di Koinema;
2. Koinema
è risultata essere inadempiente rispetto ad un
obbligo contrattuale che ha natura di
“condizione risolutiva del contratto”;
3. il
comune di Mosciano, a fronte del conclamato
inadempimento contrattuale di Koinema, avrebbe
dovuto risolvere il contratto per causa
imputabile alla cooperativa medesima.
Da sempre il comune di Mosciano S.A. si è
considerato estraneo alle vicende legate alla
esecuzione del contratto, e, sostanzialmente,
estraneo alle modalità con cui Koinema ha voluto
gestire l’Asilo Nido. Ha rivendicato una
estraneità che, tuttavia, non poteva avere.
Avrebbe dovuto svolgere, invece, una incessante
azione di controllo per assicurare che alla
comunità dei cittadini di Mosciano venisse
garantito un servizio di qualità, all’altezza
delle aspettative delle famiglie moscianesi e
nel rispetto della legalità contrattuale.
Non solo l’Amministrazione di Mosciano non ha
svolto alcuna funzione di vigilanza, ma ha
voluto, di contro, manifestare la propria
vicinanza alla cooperativa Koinema.
Con una ostinazione incomprensibile con le
consuete categorie della logica, il comune di
Mosciano ha preso le distanze dalla lavoratrice,
ha preso le distanze dal servizio di Asilo Nido,
disinteressandosi delle modalità con cui veniva
svolto, ed ha manifestato vicinanza e sostegno
alla concessionaria, che, sembrerebbe un
paradosso, veniva meno ai suoi obblighi
contrattuali.
La verità è che questa triste storia dimostra
ancora una volta come questa Amministrazione sia
venuta meno ai suoi doveri verso la propria
comunità amministrata.
Abbia ignorato le legittime rivendicazione di
una lavoratrice, costretta a ricorrere alla
Magistratura per veder riconosciuto un diritto
che avrebbe dovuto essere difeso in primo luogo
dall’amministrazione comunale.
Questo Sindaco, questa Giunta, adempiendo, certo
con enorme ritardo e dopo molta sofferenza di
alcuni protagonisti, a quanto contenuto
nell’Ordinanza del Tribunale di Teramo,
riconoscano finalmente la violazione posta in
essere dalla cooperativa ad una condizione
contrattuale e voluta dalla stessa
Amministrazione comunale, e risolva il contratto
attribuendo i danni della risoluzione alla
concessionaria.
Restituisca a Mosciano un servizio di Asilo Nido
degno di questo nome, gestito secondo le regole
che lo stesso Comune ha voluto formalmente
prescrivere. |