TERAMO,
4.5.2013 -
È
di questi giorni la notizia della firma tra
Regione Abruzzo e Governo Monti, dell'accordo
generale quadro sulle infrastrutture, che
dovrebbe fruttare al sistema delle opere
pubbliche in Abruzzo un investimento di 962
milioni di euro.
Gli investimenti sono finalizzati al rilancio
socio-economico del “Sistema Abruzzo” e
dovrebbero consentire una crescita globale
grazie ad una migliore interconnessione con il
resto del Paese, come si legge nel secondo atto
aggiuntivo all'Intesa Generale Quadro tra
Governo e Regione, che prevede di stanziare 577
milioni di euro per il sistema stradale, 247
milioni di euro per il sistema ferroviario, 116
milioni di euro per il sistema portuale, 6,5
milioni per il sistema aeroportuale e 15, 5 per
il sistema idrico integrato.
“Grandi dimenticate, almeno nell'elencazione
– sottolinea il Coordinamento Ciclabili Abruzzo
Teramano – sono le infrastrutture per la
mobilità ciclistica e il trasporto pubblico
locale, nonostante la Regione Abruzzo, con la
L.R. 8/20013, si sia dotata di un'apposita legge
dove l'Ente si impegna a promuovere la
realizzazione ed il completamento di percorsi
ciclabili e ciclopedonali e la realizzazione di
interventi finalizzati alla coesistenza
dell'utenza motorizzata e non motorizzata
attraverso politiche di moderazione del
traffico”.
“Dobbiamo, purtroppo, ancora ricordare –
continua il Coordinamento – che la mobilità
ciclistica è una forma di mobilità come tutte le
altre, come dimostra anche l'interesse della
Comunità Europe che, ultimamente, ha inserito la
rete ciclabile EuroVelo all'interno della rete
trasportistica europea TEN-T”.
“La nostra Regione – sottolinea
l'associazione – nonostante abbia in progetto
il completamento della Ciclovia Adriatica
(percorso che collega Lecce con Ravenna e,
continuando verso nord, con la Slovenia,
l'Austria e i Paesi del Nord ed Est Europa), con
la realizzazione della Via Verde della Costa
Teatina e l'implementazione dei tratti mancanti
nelle province di Teramo e Pescara, ha impegnato
scarsissime risorse per dotarsi di una rete di
percorsi alternativi alla mobilità
automobilistica, e dimostra poco interesse
nell'implementazione del trasporto pubblico
locale e dello sviluppo dell'intermodalità tra
treno, autobus, trasporto nautico e biciclette.
La convenzione con Trenitalia per il trasporto
gratuito, in ambito regionale, delle biciclette
sui treni è ancora al palo, nonostante siano
stati stanziati 30.000 euro nel bilancio
regionale 2013; l'utilizzo dei fondi FAS per il
completamento delle piste costiere del teramano
è ancora in forse e l'inizio dei lavori per la
Via Verde della Costa Teatina tarda ad arrivare.
Mancano interventi progettuali per collegare i
percorsi costieri con le aree interne,
attraverso le valli fluviali, utilizzando,
magari, le opere di difesa idraulica (come gli
argini) per realizzare percorsi ciclabili
protetti che colleghino il mare ai monti,
costituendo un formidabile strumento di
promozione turistica e un elemento di sviluppo
della mobilità urbana sostenibile.”
“Percorsi ciclo-pedonali come quello
dell'Altipiano delle Rocche o della Valle dell'Aterno,
se non collegati con altri circuiti percorribili
dai ciclisti, perdono valore e non riescono, da
soli, a far decollare le economie dei territori
attraversati – continua il CciclAT –
mentre in regioni come il Trentino le ciclovie
dei Laghi creano un indotto di decine di milioni
di euro annui, favorendo la nascita di strutture
ricettive dedicate ai ciclisti (bikehotel e
albergabici), di attività economiche come
cicloofficine, fabbriche di biciclette, gruppi
di accompagnatori cicloturistici, prodotti per
ciclisti, ecc.”.
“La mobilità ciclistica – conclude il
Coordinamento – è un “affare” serio, e come
tale va trattato. Ha una sua dignità a livello
trasportistico, potendo cambiare, in meglio,
l'aspetto delle nostre città (non a caso a Roma,
durante i lavori della Biennale sullo spazio
pubblico, una giornata sarà dedicata alla
“bicicletta e il ridisegno dello spazio
urbano”), ha una forte rilevanza economica per
le ricadute che il turismo in bici potrebbe
avere nei nostri territori, soprattutto in
quelli interni, ha positive ricadute sulla
salute dei cittadini e sul miglioramento della
vita nelle nostre città.”
Il Coordinamento, quindi, si appella al
Governatore Chiodi, alla Giunta Regionale e a
tutti i Consiglieri, affinchè non perdano
l'occasione per pianificare, seriamente,
interventi che rendano la nostra Regione
all'avanguardia nel territorio nazionale,
ponendosi al livello di altri territori che,
investendo sulla mobilità ciclistica, hanno
visto, da subito, risultati sorprendenti che
hanno ripagato, anche economicamente, le scelte
effettuate a favore della mobilità ciclistica. |