TERAMO,
9.12.2013 -
Sono stati presentati questa mattina nella Sala Giunta della Provincia
di Teramo i risultati del lavoro di
risanamento aziendale di Cirsu SpA che
il Consiglio di Amministrazione e i
Sindaci dei Comuni Soci hanno condotto
nel corso degli ultimi tre anni. Un
lavoro complesso che, condizionato da
una difficile situazione societaria, ha
visto nel giugno 2012 il fallimento di
Sogesa SpA, società mista pubblica
controllata al 51% e con AIA SpA socio
di minoranza al 49%.
Il lavoro sinergico portato avanti dagli
Amministratori della Società e dai Sindaci, in
costante confronto con la Regione Abruzzo e il
suo Commissario delegato, ha permesso di
approvare il piano industriale e il piano di
ristrutturazione del debito, di
aggiudicare, con gare ad evidenza pubblica,
la gestione della piattaforma per le raccolte
differenziate, la realizzazione e la
gestione della nuova discarica, il
recupero e la gestione dei volumi residui della
vecchia discarica e di affittare lo
stabilimento per il riavvio del trattamento dei
rifiuti indifferenziati.
Risultati importanti che portano da subito nelle
casse della Società più di 3,5milioni di euro
(al netto di IVA) e circa 17milioni di euro
(sempre al netto di IVA) nell’intero periodo
2014 – 2022.
Questi numeri legittimano anche la nuova esperienza industriale che,
per la sua strategicità provinciale e regionale,
ha visto la Regione Abruzzo destinare, d’intesa
con la Provincia di Teramo, circa 2,3 milioni di
fondi Par Fas per il revamping
dell’impianto di compostaggio all’interno del
Polo tecnologico.
La validità e la credibilità del lavoro svolto,
hanno reso possibile la definizione di un
progetto di ristrutturazione del debito (Art.
182bis della Legge Fallimentare) che ha
ricevuto, a testimonianza della fondatezza del
progetto, l’adesione della quasi totalità dei
creditori, con l’eccezione di AIA SpA.
Ottenuta l’omologa da parte del Tribunale di
Teramo, Cirsu SpA darà vita ad una nuova
società pubblica che, così come auspicato
dalla recente norma regionale di riordino del
settore, concorrerà alla riorganizzazione delle
aziende pubbliche operanti nella gestione dei
rifiuti.
Cirsu SpA ha scelto di rimanere una società interamente pubblica,
affidando all’esterno con procedure di evidenza
pubblica la gestione del patrimonio
impiantistico che, già dal prossimo gennaio,
vedrà tornare operativa larga parte del Polo
tecnologico con conseguente e graduale
riassorbimento, così come comunicato al Prefetto
della Provincia di Teramo, dei lavoratori ex
Sogesa SpA.
Tali risultati, che provano il superamento dello stato di insolvenza,
saranno rappresentati e documentati al Giudice
Fallimentare nell’udienza del 10 dicembre 2013
relativa all’istanza intentata da AIA SpA (ex
socio di minoranza di Sogesa SpA) nei confronti
di Cirsu SpA.
Cirsu SpA, così come anche riferito nell’udienza prefallimentare del 12
novembre scorso, ha scelto un percorso di
risanamento del debito e di rilancio del
programma industriale che, stando solo agli
esiti delle gare svolte, ha trovato
l’apprezzamento delle mondo delle imprese.
Importante è, in questo contesto, la
scommessa del Consorzio Stabile Ambiente
dell’Aquila che, a titolo di canone di
anticipazione sulle attività che andrà a
svolgere, si è impegnato da subito a versare
nelle casse di Cirsu SpA oltre 3,1milioni di
euro (a parte l’IVA).
Nel merito della proposta di AIA SpA di
concessione in affitto degli impianti e dei beni
di proprietà della Società, oltre a far rilevare
che la stessa non rientra nella strategia
industriale di Cirsu SpA, gli Amministratori e i
Sindaci hanno evidenziato che l’affidamento
diretto di beni pubblici rappresenterebbe una
grave violazione del Codice dei contratti, che
comporterebbe, tra l’altro, una ingiustificata
revoca di appalti pubblici regolarmente
aggiudicati, con rischi risarcitori in danno
della Società.
Nel merito dei contenuti, la proposta, che è
articolata in un semplice schema di contratto di
affitto di ramo di azienda, non è supportata da
alcun progetto strategico e di prospettiva di
crescita e di beneficio
socio-economico-ambientale per i Comuni Soci e
le collettività, compreso il riassorbimento dei
lavoratori ex Sogesa SpA che, più che un
impegno, rappresenta una dichiarazione di
intenti.
Il canone di affitto offerto a titolo di
corrispettivo dell’affitto di azienda, infine,
oltre a prescindere da qualsiasi stima del
valore patrimoniale societario, appare, solo in
relazione agli appalti che Cirsu SpA ha già
aggiudicato, incongruo e fuori mercato.
In conclusione, in base ai principi che devono
guidare l’Amministrazione della cosa pubblica,
la proposta di AIA SpA non può, nella forma così
come manifestata, essere presa in considerazione
poiché fuori controllo pubblico, non rispettosa
dei dettati di legge e non soddisfacente in
termini economici e finanziari.
Per ragioni di diritto, il futuro di Cirsu
SpA non può prescindere da un piano di
ristrutturazione del debito, nei fatti
inconciliabile con la proposta di AIA SpA
che, se attuata, esporrebbe la Società per
potenziale violazione della par condicio
creditorum alle conseguenze penali della
Legge Fallimentare. |