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Federpesca e Cogevo: «Il divieto di pesca nelle acque del Cerrano mette in crisi le vongolare»

 

GIULIANOVA, 4.1.2013 - Nelle ultime ore ben 11 vongolare sono state multate dalla Guardia Costiera perché sospettate di aver pescato nel Parco del Cerrano, ebbene si anche questo settore che grazie alla propria gestione andava a gonfie vele é in crisi, le ragioni non sono tante ma una ed unica e sola,  all’area preposta alla pesca delle vongole sono rimasti dolo 60 KM di mare compreso porti e fiumi e non certamente come asseriscono gli ambientalisti che sono rimasti 84 KM, facendo un calcolo ripartendo il tutto per ogni imbarcazioni sono a disposizione 400 m è veramente assurdo pensare che un imbarcazione possa pescare in questo misero specchio d’acqua.

Tale territorio è ricco di vongole e una volta sottratto all’attività di pesca da come si può capire si è tolta una bella fetta di mare dove poter pescare e si è istituito un parco marino il più grande dell’adriatico, un parco che salvaguardia che cosa? Un pò di sabbia e qualche scoglio mentre per i pescatori è fonte di reddito, giustamente essendo un area protetta chi entra a pescare pratica una pesca illegale ed è sanzionabile e sin qui tutto giusto per il mondo burocratico lo stesso mondo che ha deciso un bel giorno senza chiedere il parere al mondo della pesca la creazione dell’area, oggi i pescatori se entreranno  è per la mancanza di territorio a disposizione per poter pescare quindi saranno costretti a violare per portare in poche parole i soldi a casa e alle loro famiglie!

Nessuno vuole violare la legge che questo sia ben chiaro nelle menti di chi regge i fili, quindi agiremo per via legale affidando il tutto ai nostri avvocati costituendoci parte civile contro l’Ente Parco, la regione Abruzzo e il Ministero dell’ambiente per essere risarciti i danni subiti anche retroattivi.

Questo settore adesso è in crisi e bisogna trovare assolutamente una soluzione come si è fatto in passato con i marinai pescaresi, l’intera marineria sarà costretta a fermare la pesca delle vongole per mancanza di territorio cosi da far risuonare la propria voce  ai piani alti e premettiamo che una volta fermata le attività si bloccherà l’intero indotto che circonda il mondo delle vongole compreso il mercato ittico che ad oggi è l’unico in tutta la regione Abruzzo a gestire l’asta delle vongole.

Quindi da come si può evincere la situazione è grave bisogna trovare una soluzione nell’immediato che sia non subito ma ADESSO!

  Walter Squeo Federpesca e CoGeVo

 

 

 

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