GIULIANOVA,
14.5.2013 -
Nella
mattinata odierna, alle prime luci dell’alba, personale
militare dell’Ufficio Circondariale Marittimo di
Giulianova, unitamente ai colleghi dei dipendenti uffici
marittimi di Silvi e di Roseto degli Abruzzi, ha
individuato e sorpreso n. 3 unità navali dedite alla
pesca delle vongole, mentre erano intente ad operare
all’interno dell’Area Marina Protetta “Torre del Cerrano”,
laddove vige l’assoluto divieto di effettuare un
qualsivoglia prelievo di specie ittiche.
I
comandanti delle cd. “vongolare” sono state denunciati
all’Autorità Giudiziaria ed i relativi attrezzi da pesca
utilizzati nonché’ il pescato corrispondente a kg. 1.100
di vongole “Venus gallina” sono stati sottoposti
a sequestro penale. Il Magistrato di Turno della Procura
della Repubblica di Teramo, il Sost. Proc. Dott. De
Feudis, disponeva successivamente il rigetto in mare
dell’intero quantitativo di prodotto ittico, in quanto
ancora vivo.
Appena
ieri, erano state altresì comminate un totale di euro
44.000 di sanzioni amministrative pecuniarie ad
ulteriori n. 22 unità vongolare. Infatti, un’aliquota di
personale dipendente, appositamente appostatasi, ha
potuto constatare n. 22 unità uscite dal Porto di
Giulianova ben prima dell’orario consentito, ossia prima
delle ore 5.30, previsto dall’Ordinanza n. 71/2012 in
data 02.11.2012 della Capitaneria di Porto di Pescara,
da ultimo modificata con l’Ordinanza n. 21/2013 in data
12.04.2013.
Per di
più, a comprova dell’attività illecita messa in atto,
si è potuto accertare che alcuni degli stessi Comandanti
dei pescherecci in questione non avevano provveduto
neppure a comunicare a mezzo apparato radio VHF la
rispettiva uscita, ovvero, da un facile controllo
incrociato con i dati radio della Sala Operativa, hanno
comunicato addirittura un orario differente da quello
effettivamente registratosi.
Tale
operazione giunge all’indomani di un ennesimo intervento
di polizia marittima operato presso il Porto di
Giulianova, quando è stato sanzionata, non meno di una
settimana fa, un’altra motovongolara che operava
tranquillamente con l’ausilio dell’elica del motore
quando, invece, non essendo associato al Co.ge.vo
(Consorzio Gestione Vongole) dell’Abruzzo, poteva solo
esercitare la pesca ed effettuare le relative manovre, a
mezzo dell’ancora di bordo. La sanzione comminata, in
quell’occasione, è stata di euro 4.000 per violazione
del D.Lgs. 9 gennaio 2012, n. 4 “Misure per il riassetto
della normativa in materia di pesca”.
Considerata la gravità
della condotta messa in atto, che già nel recente
passato e’ stata perpetrata, il Comandante della Guardia
Costiera di Giulianova T.V. (CP) Sandro PEZZUTO assicura
che “le attività
di monitoraggio e controllo in materia di pesca da
sempre assicurate, e da ultimo intensificate in
concomitanza dell’approssimarsi della stagione balneare,
mediante una campagna di informazione/sensibilizzazione
ma anche di repressione degli atti illeciti improntati
alla tolleranza zero, rientrano tra le prerogative
principali della Guardia Costiera. |