TERAMO, 23.1.2013 -
Dal Consigliere Provinciale Indipendente
Riccardo Mercante riceviamo e pubblichiamo:
La rospo mare è fantastica! E’ riuscita a
risvegliare gli animi di molti politici nostrani
che si scoprono d’un tratto difensori
dell’ambiente e paladini contro la
petrolizzazione. Certo sarebbe sbagliato fare di
tutta l’erba un fascio e gli esempi apprezzabili
ci sono, ma la critica c’è tutta. A che serve
l’aria frizzante della campagna elettorale che
stimola ai futuri squisiti parlamentari auspici
ed impegni se poi è il sistema bipartisan a
Roma a travolgere tutto e a soddisfare gli
appetiti delle multinazionali petrolifere? Le
trivellazioni, infatti, avvengono quasi in
esenzione tributaria. La compromissione del
nostro ecosistema e del nostro mare e il rischio
di un disastro tipo quello della British
Petroleum nel golfo del Messico genera agli enti
un vero e proprio obolo. Infatti, le royalties
pagate alle casse pubbliche non superano il 7% a
fronte di una media che va dal 30 al 70%. Per
non parlare poi delle franchigie minime di
estrazione entro le quali le società non pagano
tributi. Per fare un esempio su 136 concessioni
rilasciate sulla terra ferma nel 2010 solo in 21
casi è scattato il pagamento delle royalties.
Pochi ne sono a conoscenza, ma la Provincia di
Teramo ha già approvato all’unanimità il 03
Agosto 2010 un o.d.g. del sottoscritto volto a
contrastare la deriva petrolifera nelle acque
prospicienti l’Abruzzo. In forza di quest’atto
il presidente Valter Catarra avrebbe già dovuto
attivarsi con determinazione presso il suo
collega in regione Gianni Chiodi ma questa
attività risulta finora non pervenuta. Confido
che il deprecabile evento sproni entrambi a
porre in essere la soluzione più efficace e
tempestiva per salvaguardare le qualità
intrinseche e non rigenerabili della nostra
regione. |