TERAMO,
8.5.2013 -
Un ordine del giorno da inviare al Presidente
della Repubblica e a Ministro degli Interni per
chiedere l’applicazione di misure restrittive
nei confronti del gioco d’azzardo “legalizzato”
e prevenire quella che è codificata come una
vera e propria patologia: la ludopatia.
A presentarlo, per essere discusso nell’assise
provinciale, i consiglieri (Pdl) Flaviano
Montebello e Luca Corona che scrivono: “ in
questo momento di grave crisi economica che,
purtroppo, attanaglia l’intero paese e gran
parte della Comunità europea, sempre più persone
si aggrappano alla vana speranza del “colpo di
fortuna”, ovvero della vincita al gioco,
sperando così di risolvere in un sol colpo i
propri problemi e questa viene vista come
l’unica via d’uscita rispetto alla situazione di
grave disagio vissuto. Siamo di fronte ad una
nuova malattia sociale genera violenti fenomeni
di disgregazione familiare e di impoverimento
totale, a causa dei debiti contratti, piaga che
genera un aumento esponenziale del rischio di
cadere nel gravissimo fenomeno dell’usura ed a
patologiche dipendenze, a separazioni,
all’allontanamento di minori ed anche,
purtroppo, a fenomeni drammatici, come il
suicidio”.
Nell’ordine del giorno si chiede che vengano
applicate misure restrittive per rendere “impossibile
l’accesso al gioco da parte dei minori ai gratta
e vinci piuttosto che al gioco d’azzardo ed
alle slot machine, sia ai giochi on line” in
secondo luogo, i consiglieri chiedono che venga
reso attuativo il “decreto legge 158 del 2012
perché ad oggi gli enti locali non sono
legittimati all’adozione di provvedimenti che
disciplinano la materia essendo la stessa da
considerarsi di competenza esclusiva dello
Stato centrale” mentre sarebbe assolutamente
necessario integrare “le disposizioni contenute
nel sopracitato decreto legge e inserire,
altresì, una specifica disciplina in ordine alle
distanze minime di locali adibiti al gioco
rispetto alle scuole, per esempio, in ordine
agli orari di apertura di tali attività e,
altrettanto necessario è demandare agli enti
locali la possibilità di interventi concreti con
specifiche regolamentazioni”. |