TERAMO,
6.3.2013 -
Da quel racconto corale
che è il “Viaggio
nell’Italia che cambia”
di Ugo Zatterin e
Giovanni Salvi,
trasmesso dalla RAI nel
1959, emerge un ricco
spaccato di vita
abruzzese, tutto
femminile: nel programma
televisivo dei due
giornalisti “d’autore”
anche la storia del
concorso che celebrava
le virtù femminili: mani
d’oro e diligenti, mamme
e mogli dedite alle cure
familiari, veri pilastri
“sociali” di un Paese
che stava entrando nel
boom economico ma ancora
non lo sapeva e viveva
saldamente ancorato ai
principi, ai valori e ai
modelli di un archetipo
agricolo e pastorale.
Il documentario “La
più bella e la più brava d’Abruzzo”
– realizzato per Rai Storia dall’archivio
audiovisivo della Biblioteca Delfico e
dell’Università di Teramo - sarà presentato agli
studenti e alle studentesse delle scuole
superiori della provincia in occasione della
ricorrenza dell’8 marzo, Giornata della donna.
L’iniziativa, organizzata congiuntamente dalla
Biblioteca Delfico e dall’Università di Teramo,
prenderà il via alle ore 9, nella Sala
Polifunzionale di via Comi, con un saluto del
direttore della Delfico, Luigi Ponziani e
del rettore Luciano D’Amico. A seguire
una introduzione della consigliera di parità,
Anna Pompili e poi la presentazione del
documentario a cura di Annacarla Valeriano
curatrice dell’Archivio della Memoria. Alla
proiezione seguirà il dibattito moderato da
Dimitri Bosi - Mediateca provinciale -
con interventi delle stessa Valeriano e di Anna
Pompili.
Il documentario offre numerosi spunti di
riflessione sulla storia delle conquiste
sociali, politiche ed economiche delle donne
rappresentando, anche, un esempio di confronto
sulle tecniche di comunicazione audiovisiva
L'Archivio Audiovisivo della Memoria Abruzzese
(Fondazione Università di Teramo) è nato nel
2004 all'interno del Dipartimento e della
Facoltà di Scienze della Comunicazione, su
impulso di Guido Crainz, docente di Storia
contemporanea della Facoltà di Scienze della
comunicazione, per recuperare e studiare nel
lungo periodo i documenti audiovisivi
appartenenti alle famiglie abruzzesi.
L'attività dell'archivio si è concentrata
principalmente sulla raccolta di film familiari
e amatoriali provenienti dalle famiglie
abruzzesi, testimonianze sulla vita, sulla
società e sul territorio in grado di arricchire
la memoria collettiva della regione. L'Archivio
è un punto di riferimento per il recupero, la
conservazione e la restituzione alla
"collettività" - oltre che a singoli studiosi e
a ricercatori - di quei documenti che raccontano
la storia dell'Abruzzo e degli abruzzesi da un
punto di vista inusuale ma importante, quello
delle famiglie. Ad oggi ha raccolto 130 ore di
film amatoriali girati in Abruzzo fra gli anni
20 e gli anni 80
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