TERAMO, 9.9.2013
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Il mare affoga. Con questo slogan che gioca con il paradosso, la Provincia,
nell’ambito del progetto europeo Marlisco –
Rifiuti marini in mare, cause e
responsabilizzazione – ha presentato questa
mattina il concorso video rivolto agli studenti
fra i 14 e i 18 anni.
Stimolare la creatività dei ragazzi, supportandoli con dei
professionisti della comunicazione e
dell’immagine, e nel contempo, spingerli ad una
riflessione rispetto ad un problema che ha costi
ambientali, sociali ed economici molto
significativi.
Presidente della Commissione che sceglierà i
lavori migliori,
Marco Incagnoli.
Direttore della fotografia, docente della Scuola
di Cinema di Roma e dell’Accademia dell’Immagine
all’Aquila,
Incagnoli è stato direttore della fotografia RAI
di molti programmi televisivi di culto:
Mixer,
Domenica in,
Telefono giallo
e
Chi l'ha visto.
Nel
2000 è stato direttore
della fotografia anche del
Grande fratello,
della
sitcom
Camera caffè.
Il Concorso Video “MARLISCO”
si propone di incoraggiare e dare l'opportunità
ai giovani di entrare in contatto con il
problema dei Rifiuti Marini nei mari
europei e condividere le loro visioni
con il più vasto pubblico europeo.
I giovani europei – il concorso è stato lanciato
in contemporanea nei 15 Paesi partecipanti al
progetto - sono invitati ad assumere la veste di
agenti di cambiamento nella società, non
solo perché rappresentano la prossima
generazione di consumatori e decision makers, ma
perché sono spesso fonte di ispirazione e di
influenza nella loro famiglia e nella comunità.
Premio nazionale:
i rappresentanti delle squadre classificatesi al
1°, 2° e 3° posto del Video Contest italiano,
prenderanno parte alla Cerimonia di Premiazione
che si svolgerà, nel mese di maggio 2014, a
Teramo. Gli stessi riceveranno in premio
la possibilità di prendere parte, con un numero
di partecipanti differenziato a seconda della
propria posizione in classifica, all’edizione
2014 della Cerimonia della Commissione
Europea denominata “European Maritime Days” che
si terrà il 20 maggio 2014 nella città di Brema
in Germania. Le spese di viaggio, vitto
e alloggio saranno interamente a carico del
Progetto MARLISCO.
Premio europeo:
il Video classificatosi al 1° posto del Contest
italiano, sarà inserito di diritto nel Video
europeo, che includerà tutti i Video vincitori
negli altri Contest europei, e diffuso sui
canali di riferimento del progetto MARLISCO
(web, social network, eventi, ecc.). Il film
finale, che integra tutti i 14 migliori Video
dei Paesi aderenti al progetto, sarà proiettato
in anteprima nel corso della “European
Maritime Days” di Brema, Germania .
Per aggiornamenti sui premi e dettagli della
cerimonia si invita a controllare la pagina web
italiana del contest MARLISCO:
www.marlisco.eu/Concorso_Video_Europeo_MARLISCO.it/
language/en.htm
Il Concorso è parte
integrante del Progetto
“MARLISCO”
(MARine Litter
in Europe Seas: Social AwarenesS
and CO-Responsability) finanziato
dalla Commissione Europea con il Settimo
Programma Quadro europeo (7PQ) e prende
avvio simultaneamente in 14 Paesi
costieri europei tra cui :
Italia, Paesi
Bassi, Regno Unito, Francia, Slovenia, Irlanda,
Romania, Germania, Cipro, Bulgaria, Spagna,
Portogallo, Turchia e Danimarca.
Come è stato sottolineato questa mattina in
conferenza stampa dal presidente Valter
Catarra e dall’assessore all’Ambiente
Francesco Marconi, il problema dei “rifuti
in mare è ampiamente sottovalutato e soprattutto
non sono stati ancora individuati sistemi
economicamente e ambientalmente sostenibili per
ripulire il mare. Compito di questo progetto è
proprio quello di mettere in rete le buone
pratiche e di aumentare le azioni di
sensibilizzazione nei confronti della
popolazione per ridurre le proporzioni di un
fenomeno che crea problemi, spesso letali, alla
flora e alla fauna ittica; enormi problemi al
turismo e costi insostenibili alle casse
pubbliche”.
Caratteristiche dei rifiuti marini ( a cura di
Luigi Alcaro dell’ISPRA).
I rifiuti marini (meglio noti con il termine inglese di
marine litter) sono sostanzialmente composti
da un’ampia varietà di oggetti, la maggior parte
dei quali però rientra in poche categorie di
materiali quali il vetro, i metalli, la carta e
la plastica. La definizione accettata a livello
internazionale di rifiuto marino è la seguente:
qualsiasi materiale solido persistente,
fabbricato o trasformato, gettato o abbandonato
nell’ambiente marino e costiero.
La letteratura scientifica internazionale individua
unanimemente la plastica come principale
categoria di materiale che costituisce il
marine litter, rappresentando tipicamente
circa il 75% di tutti gli oggetti individuati.
Analogamente, le plastiche rappresentano
comunemente l’80% del rifiuto solido ritrovato
nello stomaco degli organismi marini o del
materiale in cui essi rimangono impigliati. Un
tipico esempio è il caso delle tartarughe marine
che rimangono impigliate, e quindi muoiono per
soffocamento, nelle cosiddette reti fantasma
(costituite di nylon), perse dai pescatori o
abbandonate illegalmente perché ormai usurate.
Per fornire un’idea generale della tipologia di oggetti che
più usualmente possono essere osservati in
ambiente marino, l’ONG Ocean Conservancy
ha stilato la classifica dei 10 principali
oggetti che è possibile osservare lungo le
spiagge e cioè: sigarette, tappi di plastica;
bottiglie di plastica; buste di plastica;
involucri per cibo; posate di plastica;
bottiglie di vetro; cannucce; lattine in
alluminio; fogli di carta. Essi rappresentano
l’80% delle possibili tipologie di marine
littertop 1Percentuali di marine litter a
livello globale
Facendo un focus sul Mediterraneo, si osserva che sulle sue
rive gli oggetti rilevati più frequentemente
sono mozziconi di sigarette, bottiglie e
sacchetti di plastica e lattine di alluminio,
mentre nei suoi mari l’83% degli elementi
galleggianti è di plastica.
Distribuzione
La presenza dei rifiuti solidi interessa tutti i
compartimenti dell’ambiente marino. La loro
presenza sulle spiagge è tra i segni più
evidenti di questo tipo d’inquinamento. I
litorali funzionano come una sorta di
skimmers che trattengono una gran parte di
materiale. Gli studi nel mondo sono numerosi e
la valutazione dell’entità di marine litter
lungo la costa può essere utilizzata per
misurare l’efficacia delle misure di gestione e
di attenuazione del fenomeno.
Per quanto riguarda i fondali marini, essi
rappresentano insieme ai litorali il destino
finale dei rifiuti marini. Anche i materiali
legnosi e plastici che usualmente galleggiano,
nel tempo acquistano una densità maggiore di
quella dell’acqua di mare anche per lo sviluppo
su di essi di organismi marini che li
appesantiscono (il cosiddetto fouling). i
rifiuti tendono ad accumularsi sui fondali nelle
aree di scarsa circolazione delle correnti, dove
si possono accumulare dopo essere state
trasportate per lunghe distanze. Spesso è stata
osservata un particolare accumulo anche molto
distante dalla costa lungo canyons o in
corrispondenza di fosse.
La distribuzione dei rifiuti marini è fortemente condizionata
dall’andamento delle correnti, soprattutto per
la frazione che galleggia sulla superficie del
mare o si trova lungo la colonna d’acqua. E’
infatti nota l’osservazione dell’esistenza delle
cosiddette “isole di plastica galleggianti” in
corrispondenza delle zone di convergenza delle
correnti al centro dei principali oceani. Si
parla di isola galleggiante anche nella Regione
nord-occidentale del Mediterraneo, tra Francia
meridionale, Liguria e Corsica. Non bisogna però
immaginare isole solide su cui è possibile
camminare, ma tratti di mare in cui si riscontra
un numero di oggetti galleggianti superiore a 25
– 50.000 per Km2.
Degradazione e Tendenza
Con particolare riferimento al materiale
plastico, la principale caratteristica dei
rifiuti marini è il basso tasso di degradazione:
i tempi di degradazione possono superare il
centinaio di anni. Tale valore può
significativamente aumentare in acque profonde
dove la concentrazione di ossigeno è bassa e la
luce assente. Ciò determina, soprattutto negli
ultimi anni, che le quantità di rifiuti marini
mostrino una continua tendenza ad aumentare,
poiché il tasso di immissione nell’ambiente
marino è superiore a quello di degradazione.
Sito web:
www.marlisco.eu
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