Direttore  Responsabile Ludovico RAIMONDI

Collaboratore Vincenzo RAIMONDI

www.giulianovailbelvedere.it, sede legale a Giulianova (Te), Viale dello Splendore 12/a
Redazione
Opinioni
WebCam
Meteo
I ricordi
Fotogallery
Link vari
News

Teramo Lavoro: Dopo un incontro notturno con il Presidente, i dipendenti lasciano la sala consiliare

 

TERAMO, 5.1.2013 - Dopo un incontro con il presidente Valter Catarra, avvenuto a tarda ora nel corso della notte e dopo un ulteriore tavolo di trattativa con il sindacato, i dipendenti della Teramo Lavoro che avevano occupato la sala consiliare in segno di protesta contro il mancato rinnovo dei loro contratti, hanno lasciato la Provincia.

Abbiamo esperito tutti i tentativi e abbiamo ascoltato tutti i pareri possibili, non c’è alcuna via amministrativa e giuridica per tentare la strada della cassa integrazione, così come legittimamente chiesto dai sindacati. Non è possibile stipulare una nuova convenzione con la Teramo Lavoro, anche per pochi giorni, senza avere a monte un capitolo di spesa dedicato e noi, ora, non lo abbiamo perché non abbiamo fondi nostri, già spesi per anticipare quelli dell’FSE sospesi; non ancora abbiamo un atto amministrativo per certifica le risorse del nuovo Por e non abbiamo più fondi nei settori perché abbiamo dovuto azzerare interi capitoli di spesa dopo le decisioni del Parlamento” ha ripetuto Catarra ai dipendenti della Teramo Lavoro spiegando quello che è emerso nei numerosi incontri che si sono susseguiti in questi giorni con la Regione, la Prefettura e i dirigenti.

Per i dipendenti della Teramo lavoro si apre la strada della disoccupazione anche se Catarra ha ribadito l’impegno dell’amministrazione nei confronti della società in house e dei sindacati: quindi, una volta che la Regione e le quattro Province avranno concluso il percorso per l’assegnazione dei nuovi fondi regionali dell'FSE - circa 800 mila euro – prevedibilmente entro febbraio “si apriranno due scenari: se i dirigenti ci diranno che è possibile che la Teramo Lavoro richiami il personale già selezionato, sulla base degli obiettivi del nuovo Por, saranno individuate le figure professionali necessarie e la società le fornirà; se si deve andare ad una nuova selezione sarà fatta una nuova selezione. Considerata comunque la riduzione delle risorse e l’obbligo da parte della Provincia, diventato ente intermedio, di assicurare i servizi essenziali con i propri dipendenti mi pare prevedibile che sarà difficile reimpiegare tutti e 110 i dipendenti ma sono comunque questioni che andranno valutate a tempo debito”.

Per quanto riguarda le risorse di bilancio Catarra sottolinea che solo il 20 dicembre scorso il Parlamento ha confermato le funzioni alle Province ma anche i tagli economici perché il Senato ha respinto l’emendamento che restituiva agli enti provinciali una parte delle risorse. “Un paradosso che ha messo noi e tantissime Province italiane in ginocchio e non ce lo aspettavamo: se lasci le funzioni non togli i soldi. E non parliamo di valutazione politiche ma dei conti alla mano delle strutture tecnico/amministrative. Non siamo i soli ad essere in questa situazione. Certo siamo i soli che in questi anni hanno garantito i livelli occupazioni di precari storici dell’ente, un centinaio di persone che hanno rapporti di lavoro con la Provincia da oltre un decennio, e che non potevano essere stabilizzati o assunti dell’ente per l’incrocio di numerose normative statali. In tutta coscienza credo di aver fatto tutto quanto era in mio potere per non lasciare a piedi nessuno: non credo che tutti, anche di quelli che oggi si ergono a paladini dei diritti dei lavoratori, possano dire altrettanto. Rimane il nostro impegno a proseguire con lo stesso sentimento che ci ha mosso fino ad oggi: se cambieranno le condizioni siamo pronti a rivedere quella che per quanto ci riguarda non è una scelta ma un percorso obbligato”.

 

Teramo Lavoro. Per i dipendenti si apre la strada della disoccupazione

 

TERAMO, 4.1.2013 - Per i dipendenti della società in house della Teramo Lavoro si apre la strada della disoccupazione. La riunione di ieri sera in Prefettura - alla presenza del Prefetto Valter Crudo, della Regione con l’assessore regionale Paolo Gatti e del direttore regionale del settore nonché responsabile dell’Autorità di gestione del Fondo sociale europeo, Germano De Sanctis, e dell’amministratore delegato della Teramo Lavoro Venanzio Cretarola -  e quella che si è svolta stamattina in Provincia non sono state sufficienti a sciogliere nodi giuridici e amministrativi che si frappongono alla prosecuzione del rapporto di lavoro.

“Ad oggi non ci sono le condizioni, finanziarie e giuridiche, che consentano ai dirigenti di firmare nuovi disciplinari con la Teramo Lavoro e, quindi, non ci sono le condizioni per proseguire con i contratti di lavoro. Al momento la Provincia non ha ancora ricevuto dalla Regione i circa 750 mila euro che ci erano stato sospesi e non possiamo anticipare con fondi di bilancio perché avendolo già fatto siamo rimasti senza cassa” ha spiegato il Presidente ai sindacati i quali hanno chiesto la prosecuzione del rapporto di lavoro anche solo per consentire l’accesso alla cassa integrazione e che, insieme ai lavoratori, hanno deciso di occupare la sala consiliare e iniziare lo sciopero della fame.

L’annuncio dell’assessore Paolo Gatti, formalizzato con una nota arrivata ieri,  di avere autorizzato uno stanziamento di circa 800 mila euro alla Provincia di Teramo (3 milioni e 200 mila per tutte e quattro le Province) per le attività del POR 2007/2013 non viene considerato presupposto giuridico sufficiente per la stipula di una nuova convenzione con la Teramo Lavoro.

“Perché ci possa essere la copertura di spesa e quindi l’impegno occorre, come del resto spiega bene la nota della Regione, sottoscrivere una specifica Intesa interistituzionale e un conseguente accordo bilateterale e per completare questo iter ci vorranno alcune settimane. Prima di allora ha chiarito il Presidente -  stando a tutti gli autorevoli pareri tecnici ascoltati, non è possibile firmare una nuova convenzione con Teramo Lavoro”.

Ma non è la sola questione sul tappeto. Gli 800 mila euro non coprono comunque le spese per tutti i 66 dipendenti della Teramo lavoro pagati con il Fondo sociale europeo e non ci sono i fondi di bilancio per pagare gli altri 44 dipendenti impegnati in settori diversi da quello del Lavoro. Inoltre, per quanto riguarda la nuova programmazione dei Por, in qualità di “organismo intermedio” la Provincia, per avere i fondi della Regione, deve obbligatoriamente garantire i servizi essenziali con personale dipendente e può rivolgersi all’esterno solo per figure professionali specifiche e specialistiche. Tutte condizioni che riducono la possibilità di un eventuale reimpiego a tutti e 110 i dipendenti della Teramo Lavoro.

“Noi abbiamo un impegno con i sindacati e con la Teramo Lavoro – ha aggiunto il Presidente – il 17 gennaio il Tar dovrà pronunciarsi sui ricorsi presentati dalle Province contro i tagli del Governo,  ci manteniamo in contatto con la Regione per verificare se possiamo accelerare la stipula del nuovo Por.  Considerata la nostra volontà di esperire ogni tentativo e le richieste dei sindacati ci rivediamo a metà gennaio, quando saranno presenti tutti i dirigenti interessati, augurandoci che per allora siano maturate situazioni che ci consentano di rivedere le nostre decisioni”.

Alla riunione ha preso parte anche l’assessore al Lavoro, Eva Guardiani, che ha sottolineato “l’affanno della Provincia a continuare ad erogare i servizi in questa condizione”.

Nel corso dell’incontro si è parlato anche dell’inchiesta della magistratura sull’utilizzo del Fondo sociale europeo da parte di Teramo Lavoro. “Fino a qualche settimana fa – ha sottolineato Catarra -  a parte le indiscrezioni, l’ente Provincia non aveva notizie di comportamenti penali. In tutte le comunicazioni ufficiali e ufficiose si è sempre parlato di eventuali discrasie di tipo amministrativo e quindi sanabili; solo recentemente una dirigente ha formalizzato l’esistenza a suo dire di rilievi penali. Naturalmente ho inviato tutto alla magistratura, le contestazioni e le spiegazioni della Teramo Lavoro. Mi auguro si arrivi presto nella fase nella quale ognuno potrà raccontare le sue ragioni perché sono certo che l’ente ha avuto comportamenti corretti”.

 
 

Ufficio stampa Provincia Teramo

Pina Manente
mob 329.2608975 - 0861.331313 - fax 0861.331206
www.provincia.teramo.it

“Al momento non ci sono le condizioni giuridiche e finanziarie per firmare nuove convenzioni con la società in house” ha affermato Catarra

Un nuovo incontro a metà gennaio. Protesta dei sindacati e dei lavoratori

 
 

  Testata giornalistica iscritta al n° 519 del 22/09/2004 del Registro della Stampa del tribunale di Teramo