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Città per vivere: «Restituire ai cittadini i soldi dell'aumento arbitrario della Tarsu»

 

ROSETO, 7.2.2013 - Da Pio Rapagnà, coordinatore della Lista Civica Città per Vivere ed ex parlamentare, riceviamo e pubblichiamo:

La Lista Civica Città per Vivere chiede alla Amministrazione Comunale di Roseto di “annullare” l'aumento del 60% della TARSU deliberato arbitrariamente nel 2007 e di “restituire” ai Cittadini le somme versate in più rispetto al giusto dovuto, per un importo complessivo pari a 1.390.917,39 Euro, da conguagliare sulle somme richieste per l'anno in corso.

I Cittadini, attraverso il Comitato contro l'aumento della TARSU, hanno sempre ritenuto inaccettabile sia l'aumento del 60% della TARSU per gli anni 2008 e 2009 e sia la “improvvisa lievitazione” della tariffa richiesta dal CIRSU da 55 euro a 220 euro per ogni Tonnellata di rifiuti conferiti dai 6 Comuni consorziati.

Tale incredibile e “miracoloso” incremento della TARSU è “oggi come allora”, da considerarsi del tutto ingiustificato, in quanto “artatamente” collegato con la necessità, opportunità ed urgenza di dare copertura ai maggior costi del servizio di igiene ambientale di cui al progetto definitivo dei nuovi servizi di raccolta differenziata (Porta a Porta), comportante una spesa iniziale di Euro 4.481.278,52/anno.

E' noto a tutti che il servizio di raccolta porta a porta non è stato attuato dalla precedente Amministrazione Di Bonaventura, così come invece stabilito dalla Delibera di Giunta Comunale n. 75 del 30.6.2010 e sulla base del progetto definitivo redatto dalla Westelab Studio Associato di Pesaro, affidato “improvvidamente” al CIRSU-SOGESA pur in presenza di una situazione di assoluta incertezza finanziaria e di situazione debitoria e di bilancio.

In tale contesto va certamente “verificato e risolto” il giallo clamoroso delle somme rivendicate dal CIRSU come debito a carico del Comune e dichiarate non pagate, che però, per quanto risulta dalle Determine Dirigenziali degli anni dal 2007 al 2010, il Comune di Roseto ha regolarmente incamerato con la TARSU, messe a ruolo e, in parte versate al CIRSU, salvo contenziosi da accertare.

Infatti, i versamenti effettuati al CIRSU nel periodo luglio 2009 - agosto 2010 sono stati pari a 3.697.532,32 Euro, mentre risulta agli atti che la formazione del “ruolo ordinario” relativo alla TARSU per l'anno 2010 è stata “attivata” con la registrazione di un totale di 5.088.449,71 Euro.

Il Consiglio Comunale di Roseto, in una situazione di “grande confusione sotto il sole”, il 10 dicembre 2010 approvava, con l'astensione dei gruppi politici della attuale maggioranza di centrodestra, la operazione di ricapitalizzazione del CIRSU, condizionandola all'assenso al nuovo piano industriale di rilancio della società stessa e della controllata SOGESA per il quinquennio 2011-2016 che prevedeva la “trasformazione” del CIRSU da Società di patrimonio e di servizi in una società in House “delegata” a svolgere la gara per l'individuazione del “nuovo socio” privato di SOGESA, individuata quale gestore del servizio.

Alla luce di quanto successivamente accaduto, anche con l'avvento della “nuova” maggioranza di centrodestra, si evidenzia un servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti solidi urbani sempre più “costoso”, mentre nel corso degli ultimi anni è stata sprecata la possibilità di fruire di un polo tecnologico “di eccellenza” come quello di Grasciano, realizzato con i soldi dei contribuenti.

Per questo, la attuale Amministrazione Comunale ha il dovere di annullare, ora per allora, tutti gli aumenti deliberati dalla precedente maggioranza, della quale ha fatto parte, con il suo partito, l'attuale Sindaco Enio Pavone, fino a quando ha ricoperto l'incarico di Assessore al Bilancio.

   
 

Pio Rapagnà ex Parlamentare

Via Lombardia, 10 - Roseto degli Abruzzi

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