TERAMO, 23.3.2013 -
Lunedì 25 Marzo,
alle ore 17,45, presso la Sala “Prospettiva
Persona”, prossimo appuntamento del Salotto
Culturale XII edizione (patrocinio Fondazione
Tercas), in Via N. Palma, 33 – Teramo. Invito
all’opera a cura di Don Martino Valeri
Argomento dell’incontro La forza del
destino di Giuseppe Verdi.
Melodramma in quattro atti su libretto di
Francesco Maria Piave, tratto da Don Alvàro o la
Fuerza del Sino di A. Saavedra, duca di Rivas.
Approfondimento Trama
Atto I.
In Italia e in Spagna verso la metà del secolo
XVIII. Don Alvaro cerca di rapire donna Leonora,
figlia del marchese di Calatrava; ma è scoperto
dal padrone di casa, che non lo vuole come
genero perché non è di rango pari al suo. Il
giovane prende su di sé l'intera colpa del
tentato rapimento scagionando completamente la
fanciulla. Getta a terra la pistola che teneva
in mano, ma parte accidentalmente un colpo che
uccide il marchese. Morendo, questi maledice la
figlia.
Atto II.
Donna Leonora è alla ricerca di Alvaro. Sperando
di incontrarlo, si traveste da studente ed entra
in un'osteria. Ma non lo trova. La zingara
Preziosilla si accorge dello stratagemma, però
non dice nulla che possa tradire Leonora.
Nell'osteria entra anche il fratello di
quest'ultima, Carlo. Sta cercando i due
innamorati e ha giurato di ucciderli entrambi.
Angosciata, Leonora si rifugia al Convento della
Madonna degli Angeli. Accolta da fra Melitone,
è condotta dal padre guardiano. Solo lui saprà
la sua vera identità. La giovane si ritira in un
eremo non lontano dal convento; nessuno potrà
avvicinarsi a quel luogo, e il padre guardiano
raccomanda di non violare il segreto della
donna.
Atto III. Divampa in Italia la lotta tra
gli imperiali e gli spagnoli. Don Alvaro, sotto
falso nome, milita nelle file dell'esercito
franco-spagnolo,nelle vicinanze di Velletri. E'
convinto che donna Lonora sia morta. In
battaglia, salva un compatriota: è Don Carlo.
Senza riconoscerlo, questi stringe con lui un
patto di fratellanza. Ferito, Don Alvaro gli
consegna un plico e lo invita a distruggerlo.
Don Carlo si accorge che esso contiene un
ritratto di sua sorella, Leonora. Comprende
dunque chi sia l'uomo che l'ha salvato. E, non
appena il ferito si è ripreso, si sfida a duello
mortale. Ma gli uomini hanno appena messo mano
alle spade quando sopraggiunge una ronda. Devono
fuggire per non essere arrestati. Sul campo
sorge il nuovo giorno. Vivandiere e soldati
cominciano la loro quotidiana attività.
Atto IV. Convento degli Angeli. Nel
chiostro, i poveri aspettano il loro turno per
ottenere un pasto, distribuito da fra Melitone.
Tra i religiosi c'è anche un nuovo confratello,
padre Raffaele, nome sotto il quale si cela Don
Alvaro. Don Carlo riesce a rintracciarlo, e lo
sfida nuovamente a un confronto all'ultimo
sangue. Prima dello scontro, Don Raffaele si
spreta, per non commettere sacrilegio, il duello
si risolve con la vittoria di Don Alvaro, che
ferisce mortalmente il suo avversario. Questi
chiede un confessore, e Don Alvaro si avvicina,
per cercarlo, all'ingresso dell'eremo. E' quello
in cui vive Leonora. I due si riconoscono;
l'uomo la mette al corrente degli ultimi tragici
fatti. Donna Leonora accorre presso il fratello
che, nell'ultimo anelito di vita, compie il suo
terribile giuramento trafiggendola con la spada.
Alvaro la sorregge, mentre il padre guardiano le
impartisce l’estrema unzione e la conforta. |