GRASCIANO DI NOTARESCO (Te), 14.1.2013
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Noi ex dipendenti della Sogesa S.p.A., azienda
dichiarata fallita il 26 giugno 2012, siamo
costretti, per l’ennesima volta, a ribadire
l’assoluta indifferenza dei Sindaci e del Cirsu
S.p.A. per quel che concerne la nostra posizione
lavorativa.
Sì, la Sogesa è morta, ma i dipendenti ..NO!
Purtroppo, ormai da qualche tempo, assistiamo ad
una stucchevole “fiction” nella quale appaiono i
più svariati attori che recitano parti poco
credibili.
Si alternano, da anni, le promesse dei politici
ed i funambolismi dei tecnici che, per salvarli,
uccidono la classe operaia e divorano risorse
pubbliche.
Noi abbiamo lavorato per un’azienda operante nel
settore rifiuti e lo stato delle cose ci sembra
inaccettabile e deprimente.
Vorremmo fare queste domande al Cirsu ed ai
Sindaci:
1) Come mai l’azienda Sogesa S.p.A., diventata
tutta pubblica, è stata fatta fallire?
2) Il Cirsu non poteva farsi carico dei
lavoratori?
3) Come mai è stato bloccato tutto l’impianto?
La piattaforma di tipo “A”, mediante opportuni
interventi, non poteva continuare a produrre?
4) La vecchia discarica, con un volume
disponibile di 30.000 metri cubi, è stata
arbitrariamente chiusa. Chi sono i responsabili?
Ci auguriamo che le responsabilità siano
accertate e ci aspettiamo che qualcuno pensi
alle ripercussioni ed ai danni arrecati ai
lavoratori da questo misfatto.
5) Il commissario, nominato dalla regione, per
le continue inadempienze Cirsu, si è insediato
il 22 AGOSTO 2012. Come mai i vertici Cirsu non
sono ancora riusciti a trovare l’accordo con il
curatore fallimentare di Sogesa per la
riconsegna del polo tecnologico? Quali sono
stati i problemi che non hanno permesso una
rapida soluzione della situazione in essere?
6) Ci risulta che il Cirsu abbia predisposto un
bando unico per il servizio di raccolta porta a
porta, con un’attenzione particolare alla tutela
dei lavoratori. I Sindaci non solo hanno
disatteso il bando stesso, ma non hanno neanche
osservato le prescrizioni riguardanti il
mantenimento della forza lavoro ex Sogesa.
Inoltre, ci chiediamo se gli incarichi dati a
ditte terze, per la gestione della raccolta,
rispettino le disposizioni di legge in materia.
Il polo di Grasciano, riconosciuto da sempre
come polo strategico, fiore all’occhiello della
politica, dovrebbe essere gestito con maggiore
trasparenza e lungimiranza. La politica ed i
tecnici nominati dovrebbero assumersi maggiori
responsabilità verso i cittadini, la
collettività ed i malcapitati dipendenti.
La mission del Cirsu dovrebbe essere quella di
attrarre i rifiuti dell’intera provincia di
Teramo, di tutelare l’ambiente, i lavoratori, i
cittadini e non di perdere energie in rigidi
formalismi, litigi e riappacificazioni con i
Sindaci di turno.
In conclusione, per il bene di tutti, la
politica o chi per essa, deve farsi un esame di
coscienza. Non si lasciano a spasso decine di
lavoratori impiegati in un settore così
centrale, come quello dei rifiuti.
Pertanto, al fine di individuare soluzioni utili
a risolvere le problematiche inerenti
l’occupazione, chiediamo un incontro tra
Sindacati- Cda Cirsu- Sindaci dei Comuni Soci,
sperando di non ascoltare il solito politichese
o discorsi meramente accademici.
Nel caso dovessimo riscontrare un atteggiamento
ostativo, riguardo le nostre richieste,
manifesteremo il nostro dissenso nelle forme più
incisive ed opportune. |