TERAMO, 18.2.2013 -
L'Avv. Orlando Coco, legale della Teramo Lavoro
S.r.l. interviene in merito ai licenziamenti
nella società in house e alla immedia
ricerca di nuovo personale da impiegare nei
Settori da parte della Provincia di Teramo che
aggrava, secondo Coco, il pregiudizio che deriva
ai lavoratori licenziati e alla collettività:
Visto e considerato da ultimo il bando pubblico
per la costituzione di graduatorie di esperti,
ma già anche l’aggiornamento di SHORT-LIST per
l’affidamento di incarichi per la gestione
amministrativa, economica e finanziaria, non
posso non comunicare quanto segue, anche in
merito a una replica fattami qualche tempo fa
dal Presidente della Provincia, Valter Catarra,
ove lui diceva di sorvolare su “disquisizioni
giuslavoristiche” e che ”non sono un privato,
non assumo o licenzio nessuno”, “nessun
dirigente dell’ente è in grado di stipulare
convenzioni coperte da impegni di spesa perché
non abbiamo soldi in cassa né nei capitoli di
spesa, che sono stati azzerati”, “anche se ho
sempre detto che non appena muta la situazione
rivedremo le decisioni assunte”.
E
allora, dico io:
Il
socio unico della Teramo Lavoro S.r.l. -
Provincia di Teramo, rappresentato dal
Presidente Valter Catarra, fa i licenziamenti
alla Teramo Lavoro S.r.l. (a capitale
interamente pubblico, costituita al fine di
conferirle direttamente, in house providing, la
titolarità di servizi della Provincia di Teramo)
e immediatamente ricerca nuovo personale da
impiegare nei Settori: con il suddetto bando
pubblico e altro, quindi, la Provincia di Teramo
aggrava senza dubbio il pregiudizio che deriva
ai lavoratori licenziati e alla collettività.
Insomma, si licenzia in Teramo Lavoro S.r.l. per
cause che non consentirebbero la prosecuzione
neppure in via temporanea dei rapporti di lavoro
e/o per necessità di cessazione dell'attività
aziendale, eppure la società sussiste, è in
vita, non è in liquidazione, neppure nella prima
fase, e addirittura nell’arco di un mese la
Provincia di Teramo ricerca nuovo personale da
impiegare nei Settori.
Pertanto, i licenziamenti dei dipendenti della
Teramo Lavoro S.r.l. sono anche immotivati.
La
Provincia dovrà provare l'effettiva sussistenza
delle ragioni tecniche o organizzative, il nesso
tra le esigenze e i licenziamenti, e comunque
dovrà provare che non vi siano nuove assunzioni,
neanche della natura di cui ai suddetti bandi,
nei successivi 6-8-12 mesi dai licenziamenti di
cui sopra.
Semplicemente si riconoscano i diritti e si
adempiano i doveri, altrimenti si corre il
rischio di compiere abusi. E allora
l’amministrazione provinciale faccia uscire la
società da questa situazione di stallo e
realizzi tutti gli adempimenti obbligatori: a
prescindere dalle decisioni che saranno assunte
rispetto al suo futuro, deve compiere gli atti
riguardanti la gestione in corso, soprattutto in
riferimento ai lavoratori.
Quindi, considerato che senza dubbio la
situazione incomincia a mutare, visto che si
stanno facendo bandi pubblici per molte figure
da impiegare in Settori della Provincia ove sino
al 31.12.2012 vi erano impiegati i lavoratori
dipendenti licenziati della Teramo Lavoro
S.r.l., il nuovo amministratore e il Presidente
Valter Catarra, rappresentante il socio unico,
dovrebbero rivedere le decisioni assunte e
decidere un programma da attuare per riprendere
tutti o in parte questi dipendenti licenziati.
L’Ente potrebbe anche decidere di mettere in
liquidazione la propria società in house, ma gli
ex dipendenti pubblici a tempo determinato
ovvero quelli che sono transitati dalla
Provincia alla Teramo Lavoro S.r.l. per effetto
del trasferimento dei servizi, potrebbero essere
reintegrati a tempo determinato nell’organico
dell’Ente, “reinternalizzando” il personale
precedentemente trasferito alla partecipata.
Oppure, l’Ente decide di non liquidare la Teramo
Lavoro e riprendersi alcuni servizi e quindi
alcuni dipendenti della società dovrebbero
transitare a tempo determinato nella dotazione
della Provincia.
Non si può negare che, secondo l'articolo 31 del
D.Lgs. n. 165/2001, che richiama la normativa
civilistica, è prevista una specifica tutela.
Gli ex dipendenti della Provincia di Teramo che
sono transitati alla Teramo Lavoro S.r.l. per
effetto del trasferimento dei servizi, hanno
sostenuto una procedura concorsuale prevista
dall’art. 1, commi 259 e 560 della Legge n.
296/2006 per accedere al Piano 2007 delle
assunzioni dell'amministrazione provinciale;
pertanto non dovrebbero avere problemi per la
“reinternalizzazione” alla Provincia.
Senza dubbio va richiesto anche l’annullamento
dei bandi, facendo anche istanza di sospensiva,
per illegittimità degli stessi e vista la
situazione di grave danno per molti lavoratori,
in quanto a molti sarebbe sottratta, attraverso
esclusioni, la possibilità di partecipare e/o di
aggiudicarsi il lavoro. Per i lavoratori, oltre
le conseguenze pregiudizievoli già verificatesi,
si comporterebbe l’ulteriore minaccia di un
pregiudizio imminente che si riferisce anche al
pericolo di impedirgli il godimento del diritto
alla reintegrazione in servizio nel proprio
posto di lavoro, finanche al pericolo di
impedirgli l'esercizio ed il godimento del
diritto alla reinternalizzazione alla Provincia.
Pertanto, con deliberazione della Giunta
Provinciale si adotti un atto di indirizzo
rivolto ai Dirigenti dell’Ente affinché, preso
atto della effettiva necessità di dare
continuità ai servizi strumentali già dichiarati
indispensabili ed indifferibili per
l’adempimento dei compiti istituzionali
dell’Ente, si ripristinino tutti o in parte i
rapporti di lavoro della Teramo Lavoro S.r.l.
Oppure, con deliberazione del Consiglio
Provinciale si impegnino la Giunta ed il
Presidente.
In
conclusione, dire che nessun dirigente dell’ente
sarebbe in grado di stipulare convenzioni con
Teramo Lavoro S.r.l. coperte da impegni di spesa
perché non si hanno soldi in cassa né nei
capitoli di spesa o dire che non appena muta la
situazione si rivedranno le decisioni assunte,
risulterebbe non corrispondente al vero se poi,
nell’arco di un mese da quando i 110 sono senza
lavoro, la Provincia di Teramo ricerca invece
nuovo personale da impiegare nei Settori della
Provincia ove sino al 31.12.2012 erano impiegati
proprio i lavoratori dipendenti licenziati.
Mi
pare chiaro che chi amministra la cosa pubblica,
proprio perché non è un privato, deve sapere e
non può non sapere; quindi egli ha il dovere di
conoscere i mezzi del diritto in modo da
riconoscere i diritti e non correre il rischio
di compiere abusi. |