TERAMO, 6.3.2013 -
Venerdì 8 marzo 2013, alle ore 17, in occasione
della Festa della Donna, nel Museo Archeologico
“F. Savini” di Teramo, sarà inaugurata una
mostra organizzata dalla Scuola dell’Infanzia
Piccola Casa Santa Maria Aprutina di Teramo,
intitolata “Piccola Casa. Grande realtà”.
Saranno esposte, su sei cavalletti, alcune foto
in bianco e nero, scattate dallo studio Nardini
di Teramo, che ripercorrono la storia della
Piccola Casa dal 1947 con un’attenzione a tutte
quelle donne che hanno studiato e, per un
periodo, vissuto lì e che oggi sono diventate un
modello di vita come Erminia Di Romualdo
(72enne), Maria Rosaria Paolone e
Wanda Tancredi, per citarne alcune.
La storia
La sensibilità e la determinazione di un piccolo
gruppo di donne cattoliche, eredi spirituali di
Don Oderico Paolini, ha consegnato alla
città di Teramo una delle opere più preziose
presenti sul territorio: la Piccola Casa
Santa Maria Aprutina.
Era il 1947 quando Norina e Olimpia
Cialente, Anna Marcozzi, Giannina Cerulli, Maria
Fabbri, Elena Montani, Fiorina Massignani, Olga
Listante e Giulia Valentini
costituirono un comitato promotore all’interno
del Ricreatorio Gemma Marconi, assumendosi il
peso di un’ambiziosa iniziativa. Ci si muoveva
tra mille difficoltà: la seconda guerra mondiale
prima, la guerra civile dopo, avevano seminato
lutti e odi. Nell’ambito della Parrocchia del
Carmine le volontarie iniziarono a dare
ospitalità ed assistenza fisica e spirituale a
bambine orfane, mal nutrite e senza speranza
alcuna di un’adeguata educazione.
Di settimana in settimana il piccolo nido si
animò di voci allegre e di manine che
attendevano un abbraccio, una mano amica e
sicura.
Il numero delle assistite e le richieste
crescevano di giorno in giorno: c’era bisogno di
personale più qualificato e disponibile 24 ore
su 24.
Era l’agosto del 1947 quando il primo gruppo di
Suore Francescane Missionarie di Assisi giunse a
Teramo. Fiduciose e piene di speranza iniziarono
un lavoro che richiedeva tanta pazienza e
dedizione. Non si lasciarono piegare dalle
difficoltà né si scoraggiarono di fronte ai
problemi perché dotate di quella francescana
mitezza ed allegria che sa far fiorire sempre un
rassicurante sorriso.
Nel settembre del 1951 avvenne il trascolo dal
Ricreatorio Gemma Marconi alla nuova sede
denominata “Piccola Casa Santa Maria Aprutina”.
L’allora Vescovo di Teramo e Atri Monsignor
Gremigni nel benedire la struttura disse: “La
chiamiamo Piccola Casa perché deve accogliere i
piccoli… La affidiamo alla protezione di Santa
Maria Aprutina perché le bimbe qui accolte
ritrovino lo splendore delle anime innocenti”.
Nel 1952 la Signora Maria De Paulis Fedele,
vedova Palombieri, lasciò per disposizione
testamentaria una cospicua eredità terriera alla
Piccola Casa. Il gesto della nobildonna teramana
coerente alla tradizione che vuole la donna
doppiamente madre, nel corpo e nello spirito,
contribuì a mettere un tassello importante
perché la benefica Istituzione potesse
conseguire le sue alte finalità.
La Piccola Casa Santa Maria Aprutina fu eretta a
Fondazione di religione da Monsignor
Battistelli con decreto primo marzo 1954.
Il Vescovo per dare stabilità alla nobile
iniziativa volle adottare il provvedimento di
Fondazione per le alte finalità di formazione ed
educazione religiosa delle fanciulle della
Diocesi.
Il funzionamento della Casa fu definitivamente
affidato alle religiose, appartenenti alle Suore
Francescane Missionarie di Assisi che, grazie al
loro spirito di carità, generosità e abnegazione
proseguirono l’impegno della pia Istituzione.
L’opera proseguì, le Suore continuarono ad
esserne le animatrici instancabili e le bambine
crebbero.
Una nuova sfida fu accolta dalla Piccola Casa:
l’istituzione della scuola magistrale che fu
legalmente riconosciuta nel 1958.
Per 16 anni l’Istituto divenne la grande casa
che accoglieva ragazze provenienti dai vari
centri della provincia per diventare a loro
volta educatrici nella scuola materna e nella
famiglia.
La scuola offrì a tante giovani la possibilità
di conseguire un diploma e di inserirsi nel
mondo del lavoro. L’ambiente ordinato e sereno
aiutò le ragazze anche nella vita spirituale. A
metà degli anni ’70 l’Istituto aprì le porte a
bambini e bambine della città con l’asilo nido,
la scuola materna (oggi scuola dell’infanzia),
il doposcuola delle scuole elementari (oggi
scuola primaria) e medie (oggi scuola secondaria
di primo grado).
Tante sono le generazioni che hanno varcato la
porta della “Piccola Casa”. Oggi l’Istituto,
presieduto da Antonio Di Giustino e
coordinato da Suor Clorinda, è una
presenza consolidata nel cuore della città.
Attualmente un comitato di genitori, coordinato
da Pamela Ronconi, organizza una serie di
attività di raccolta fondi per contribuire al
rilancio dell’Istituto. Infatti, in occasione
del Carnevale sono stati raccolti 1000 euro per
allestire una stanza di giochi mobili. Tra i
progetti c’è anche la ristrutturazione dei bagni
e la pavimentazione della palastra.
La materna attenzione e il sorriso delle suore,
la vivacità e la competenza delle maestre,
l’ambiente accogliente e sereno, consegnano alle
famiglie teramane la possibilità di una scelta
sicura, al passo con i tempi e con radici
profonde. |