PESCARA,
19.12.2013 -
L’ex discarica di Coste
Lanciano a Roseto è
diventata,
nell’indifferenza
generale, una vera e
propria “fabbrica di
inquinamento”.
Il WWF: “Siamo di
fronte a un disastro
ambientale”
Indispensabili e urgenti
accertamenti sulle acque
del Tordino, sui
prodotti agricoli e sui
molluschi. La natura e
la salute dei cittadini
non possono attendere.
È
uno scenario da film
apocalittico: rifiuti
assurdamente accumulati
a due passi da un fiume
che ad ogni pioggia, e
più che mai dopo un
evento alluvionale,
vengono trascinati dalle
acque nell’alveo e poi
portate dalla corrente
sino al mare per
accumularsi sulle
spiagge abbruttendo uno
dei tratti più
suggestivi della costa
adriatica. Immagini
terribili che tuttavia
non sono frutto
dell’immaginazione. Quel
che abbiamo
sommariamente descritto
accade davvero! In
Abruzzo, sulla costa
teramana! I rifiuti
della discarica di Coste
Lanciano nel territorio
comunale di Roseto degli
Abruzzi, com’era già
accaduto altre volte in
passato, si stanno in
questi giorni nuovamente
riversando nell'alveo
del fiume Tordino per
via dell'erosione
dell'acqua sugli esili
argini di protezione.
C’è da chiedersi come
sia stato possibile a
suo tempo localizzare
una discarica di RSU su
una pianura alluvionale
a pochi passi da un
importante corso d’acqua
senza le dovute
precauzioni o comunque
con precauzioni che alla
prova dei fatti si
stanno rivelando
inadeguate, ma c’è anche
da chiedersi perché la
ex discarica non è
segnalata né tantomeno
recintata. Ad ogni
alluvione, nonostante i
proclami e nonostante
vari dispendiosi ed
evidentemente inutili
interventi di messa in
sicurezza dell'area da
parte delle
amministrazioni locali,
i rifiuti continuano ad
essere strappati dal
fiume Tordino su un
fronte esposto di circa
300 m e scaraventati
sull'alveo, e di qui
sulle spiagge di Roseto
e Giulianova e purtroppo
lasciati inesorabilmente
sui fondali marini. Sul
web si trovano senza
fatica numerosi video di
denuncia, tutti
inascoltati.
Dichiara il presidente
del WWF Abruzzo Luciano
Di Tizio: “Quello che
sta accadendo ha le
dimensioni di un vero e
proprio disastro
ambientale. Per
rendersene conto basta
una passeggiata su
quella che dovrebbe
essere una delle più
belle spiagge d'Abruzzo,
lungo la Riserva
Naturale del Borsacchio,
ridotta in questi giorni
a livello di una
pattumiera a cielo
aperto con rifiuti di
vario genere lasciati
sulla spiaggia dalle
mareggiate che hanno
investito le coste
teramane. La discarica
di Coste Lanciano va
bonificata
definitivamente e con
estrema urgenza. Vanno
inoltre verificate le
responsabilità e
accertati i danni, anche
per la salute pubblica,
che i liquami e i
rifiuti fuoriusciti dal
sito hanno prodotto sia
sull'ecosistema fiume
che su quello marino e
costiero. Chiediamo in
particolare che vengano
effettuate dagli organi
competenti (ASL, ARTA
etc.) tutte le analisi
del caso (soprattutto
Pcb e metalli pesanti)
al fine di accertare
eventuali forme di
inquinamento e di
verificare se vi sono
state o meno
ripercussioni sulla
salubrità dei prodotti
agricoli coltivati nella
zona e dei prodotti
ittici, in particolare
molluschi, raccolti
lungo la costa
prospiciente il Tordino.
La natura e la nostra
salute non possono
aspettare: cittadini,
agricoltori, operatori
ittici e operatori del
settore
turistico-ricreativo
hanno bisogno di
risposte concrete ed
urgenti”. |