ROMA, 25.10.2013 -
I
magistrati che hanno disposto e confermato il
sequestro di tutti gli animali dei circhi Martin
Show e Krones, attendati in Sardegna, il Corpo
forestale dello Stato e la Lav che ne stanno
curando il trasferimento in strutture adeguate
"meritano la riconoscenza di tutti coloro
– la stragrande maggioranza degli italiani –
che non sopportano più la degradazione,
l'umiliazione e la sofferenza cui esseri viventi
sono sottoposti sotto i tendoni dei circhi".
Lo dice - commentando a nome della Federazione
Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente
la più grande operazione di salvataggio di
animali da circhi che si ricordi - l'on. Michela
Vittoria Brambilla, firmataria di una proposta
di legge (AC454) per vietare l'utilizzazione di
animali in circhi, mostre e spettacoli
viaggianti e sostenere l'arte circense
contemporanea, senza animali. "Il Parlamento
– sottolinea – dia almeno l'impressione di
ascoltare la voce del Paese ed avvii finalmente
una discussione nel merito".
Stima la Lav che nei circhi italiani vegetino
circa duemila animali, tra cui oltre duecento
grandi felini, cinquanta elefanti, venti
ippopotami, venti mammiferi marini, nove
rinoceronti, per non parlare di cammelli,
dromedari, bovidi ed equidi, spesso costretti in
spazi angusti e in condizioni non compatibili
con le loro esigenze etologiche, sottoposti allo
stress di viaggi interminabili e umiliati – dopo
un doloroso addestramento – per dilettare il
pubblico pagante (fortunatamente sempre meno
attratto da simili spettacoli).
"La mia proposta – ricorda l'on.
Brambilla - riconosce la funzione sociale,
ricreativa, culturale e pedagogica del circo
quando l'attività si basa unicamente sul
contributo e la valorizzazione artistica
dell'uomo. Vieta invece a tutte le imprese
circensi e dello spettacolo, italiane o
straniere attive sul nostro territorio
l'allevamento, la detenzione, l'addestramento e
l'impiego di animali a scopo di lucro e per
l'esposizione o lo svolgimento di attività di
intrattenimento. Detta norme per facilitare la
dismissione e la tutela degli animali, indica
l'esercizio di attività senza animali come
criterio preferenziale per l'erogazione di
contributi pubblici ai circhi e consente ai
Comuni, superando una norma vecchia di quasi
mezzo secolo, di vietare spettacoli ed
esposizioni con esseri viventi. Anche la
sensibilità mostrata dalla magistratura, sempre
più attenta al tema del maltrattamento e della
detenzione degli animali in condizioni
incompatibili con le loro esigenze ecologiche,
dovrebbe spronare il Parlamento a superare una
lunga fase di inerzia e di subordinazione agli
interessi di piccolissime ma rumorosissime
lobby". |