ROMA,
11.2.2016 –
Il Consiglio dei
ministri ha deciso:
il referendum sullo stop alle trivelle si terrà
il 17 aprile. Dunque niente accorpamento con
le elezioni amministrative, come si era chiesto
da più parti.
Questo il commento
del WWF:
«Il
Governo ha evidentemente così tanta paura di
quello che pensano i cittadini italiani che, pur
di far mancare il quorum fissato per il
referendum, è disposto a buttare via 300 milioni
di euro – ha detto Dante Caserta,
Vicepresidente dell’Associazione - . Il
mancato accorpamento del referendum “no triv”
con le elezioni amministrative è una scelta
insostenibile sia dal punto della tutela
ambientale, che da quello dei conti dello Stato.
Con 300 milioni di euro si potrebbe rendere più
sicuro il nostro Paese agendo sul dissesto
idrogeologico, si potrebbero disinquinare i
nostri fiumi e i tanti tratti di mare oggi non
balneabili, si potrebbe potenziare il trasporto
pubblico e migliorare la vita e la salute di
milioni di pendolari, si potrebbe finanziare il
sistema delle aree naturali protette italiane…
Si preferisce invece sprecare tutti questi soldi
e obbligare i cittadini italiani a recarsi alle
urne quattro volte nel giro di pochi mesi. La
politica del Governo si conferma una politica
“fossile”, nella sostanza e nei metodi». |