ATRI,
27.7.2016 -
"Sulle
vie del Don Chisciotte:
Miguel De Cervantes nelle terre degli Acquaviva".
È questo il titolo scelto dall’Associazione
“Sancho Panza” di Atri, in collaborazione con
l’Amministrazione Comunale, La D.M.C. Riviera
dei Borghi Acquaviva e la HIDDEN ITALY TOUR per
lo spettacolo itinerante con Visita guidata in
costume del Centro Storico della antichissima
Atri, alla scoperta dei luoghi e dei personaggi
che hanno ispirato Miguel De Cervantes nella
stesura della sua grande opera, il Don
Chisciotte.
L’Evento si terrà ad ATRI (TERAMO – ABRUZZO) il
7 agosto 2016, con inizio alle ore 16:30 in
Piazza Duchi Acquaviva.
L’evento è GRATUITO e la prenotazione è
obbligatoria: 348 35 44 383.
L’organizzazione vuole promuovere la
scoperta/riscoperta del ruolo della Città di
Atri e della famiglia dei Duchi Acquaviva, quali
fonti di ispirazione per la mitica figura del
Don Chisciotte.
Miguel de Cervantes, infatti, è stato uno
scrittore, romanziere, poeta, drammaturgo e
militare. È universalmente noto per essere
l’autore del romanzo Don Chisciotte, uno dei
capolavori della letteratura mondiale di ogni
tempo, ma in pochi sanno che Atri fu il vero
luogo d’ispirazione per la sua opera.
Il Cervantes, infatti, nella premessa dell’opera
Galatea, dedicata ad Ascanio Colonna, ricorda di
aver servito come “camarero” ad Atri i Duchi
Acquaviva e, in particolare, Giulio Acquaviva.
Il romanziere, descrive soprattutto il carattere
“sui generis” del giovane Cardinale Giulio
Acquaviva, un uomo maldestro, esaltato, maniaco
di avventure e di gloria e incapace d’innalzarsi
al di sopra della realtà.
Le loro prime relazioni si strinsero a Madrid
nel 1569, dove Giulio Acquaviva era stato
inviato Papa da Pio V per presentare a Filippo
II le condoglianze per la morte del figlio, il
principe Don Carlos. Nel 1571, la famiglia
Acquaviva partecipò alla grande Flotta della
Lega Santa nella battaglia di Lepanto. Il
Cervantes fu inviato in guerra dal nobile
atriano, con la squadra dell’ammiraglio Agostino
Barbarigo, prendendo parte agli scontri
militari, assieme a Orazio Acquaviva, figlio di
Giovan Girolamo. Sebbene febbricitante fu
costretto a combattere e, ai fianchi della sua
galea, su un battello con dodici uomini ai suoi
ordini, si lanciò nella mischia. Fu ferito al
petto e alla mano sinistra, che gli rimase
rovinata per sempre. A Messina, dove la flotta
fece ritorno, fu ricoverato presso l’Ospedale
Maggiore della città. Fu proprio in Sicilia, in
quel momento delicato della sua esistenza,
durante la convalescenza, che egli iniziò a
scrivere il suo capolavoro, il Don Chisciotte
della Mancia.
Memore che la causa della perdita dell’uso
dell’arto sinistro fu la partecipazione alla
battaglia di Lepanto, su ordine e costrizione
del Giulio Acquaviva, in molti ritengono che
l’opera venne dedicata proprio al maldestro
nobile atriano, vero ispiratore, quindi, del Don
Chisciotte. Infatti, il nome del personaggio del
romanzo, deriva dalle “chisciotte”, dei
pantaloni, leggermente bombati in ventre e di
color rosso, indossati abitualmente dal giovane
ventiquattrenne Giulio Acquaviva.
Lo scopo di Cervantes, con il suo romanzo, fu
quello di sottolineare l’inadeguatezza della
nobiltà dell’epoca a fronteggiare i nuovi tempi
che correvano in un periodo storico
caratterizzato dal materialismo e dal tramonto
degli ideali, ironizzando su personaggi che
governavano al tempo e vendicandosi in maniera
“leggera” dell’uomo che causò le sue menomazioni
fisiche e che lo trattò “in quel modo triviale
che tutti sanno, costringendo il misero poeta a
cercare miglior sorte altrove”
www.visitatri.it
SCARICA MATERIALI
Articolo sul sito
Comunicato Stampa
Locandina |