TERAMO,
8.4.2016 -
Presentata questa
mattina a cura del Coordinamento
provinciale per il Si al referendum del 17
aprile, la "Biciclettata adriatica": una
manifestazione che coinvolgerà centinaia di
ciclisti e appassionati delle due ruote
ecologiche a sostegno delle ragioni del Si.
L’oggetto del referendum del 17 aprile sono solo
le trivellazioni effettuate entro le 12 miglia
marine (che
corrispondono a circa venti chilometri). Non
sono quindi la maggior parte delle trivellazioni
in acque italiane, complessivamente 66 e
collocate soprattutto oltre le 12 miglia, e
dunque fuori
dal referendum. Sulla
base del quesito referendario si chiede agli
italiani di votare sulla possibilità che alla
scadenza delle concessioni, queste possano
essere rinnovate fino ad esaurimento del
giacimento. Il Comitato del SI, come spiegato
questa mattina in conferenza stampa a
Teramo, dai rappresentanti delle numerose
associazioni che aderiscono al Comitato per il
SI "ritengono che le concessioni in scadenza non
vadano rinnovate ma, soprattutto, vogliono
sensibilizzare i cittadini sulle questioni di
fondo sollevate dal referendum e sulla
opportunità di esercitare il proprio diritto di
voto non disertando le urne. Il voto è una
conquista, non rinunciamo a utilizzarla" ha
affermato Marco Borgatti.
La "biciclettata" parte da Martinsicuro a nord e
da Silvi a sud per fare tappa a Pineto dove
Marco Santarelli, esperto di reti e di energia,
darà vita ad un laboratorio divulgativo sulle
rinnovabili. "Portiamo a Pineto l'esperienza
della Scienza in valigia, il format ideato
insieme a Margherita Hack, oggi diventato un
vero e proprio spettacolo divulgativo che
gira l'Italia ed è stato trasmesso anche sul
canale Marcopolo. Ovviamente in questo caso il
focus è sull'energia per dimostrare che la
produzione migliore e quella che deriva dalle
fonti rinnovabili e che è arrivato il momento di
dare una incisiva svolta per uscire dal medioevo
energetico".
Qualche dato fornito da Marco Santarelli
L’incidenza sul
fabbisogno energetico nazionale degli
idrocarburi estratti entro le 12 miglia marine è
pari all’1% per il petrolio e al 2% per il gas
(o forse anche meno, visto che nel 2013
l’incidenza complessiva su terraferma e mare
(entro e oltre le 12 miglia) era pari al 3% per
il petrolio e al 4% per il gas) (Fonte: Decreto
interministeriale 8 marzo 2013 – Strategia
energetica nazionale, p. 18). Gli incentivi
diretti e indiretti alle fonti fossili in Italia
ammonterebbero ogni anno a 14,7 miliardi di euro
(fonte: Dossier “Stop sussidi alle fonti
fossili” – dicembre 2015, Legambiente). Alle
casse dello Stato vengono versati dalle
multinazionali 340 milioni di euro circa in
media all’anno: le royalties dovute sono pari al
10% per il gas e il petrolio estratti su
terraferma; al 7% per il petrolio estratto in
mare; al 10% per il gas estratto in mare. In
mare: per le prime 50.000 tonnellate di greggio
estratto all’anno non si paga niente; e così
anche per i primi 80 milioni di metri cubi di
gas (Fonte: “Indicazioni generali sulle
royalties applicate alle produzioni di
idrocarburi”, Ministero dello Sviluppo
Economico). Il 90-93% di ciò che si estrae è di
proprietà di chi lo estrae. Non c’è nessun
rapporto tra diminuzione delle estrazioni e
importazioni di idrocarburi: nel 2010 la
produzione di gas nazionale è stata pari a 8.406
milioni di metri cubi e le importazioni sono
state pari a 75.304 milioni di metri cubi; nel
2013 la produzione di gas nazionale è stata pari
a 7.735 milioni di metri cubi e le importazioni
sono state pari a 61.966 milioni di metri cubi;
nel 2014 la produzione di gas nazionale è
stata pari a 7.149 milioni di metri cubi e le
importazioni sono state pari a 55.757 milioni di
metri cubi (Fonte: Situazione energetica
nazionale 2014, relazione del luglio 2015,
Ministero dello Sviluppo Economico). Dal 2010 al
2014 la produzione nazionale è scesa di 1.257
milioni di metri cubi, mentre l’importazione è
diminuita di 19.547 milioni di metri cubi. Gli
occupati complessivi nel settore Oil&Gas in
tutta Italia erano al 2010 – tra diretti e
indotto – circa 34.000 (Fonte: Nomisma Energia).
Il settore, com’è noto, è poi entrato in
profonda crisi e questo ha avuto effetti
negativi anche sull’occupazione. Come
è possibile sostenere oggi che con una eventuale
vittoria del “sì” si perderebbero 130.000 posti
di lavoro?
La manifestazione inizierà alle 09.30 da
Martinsicuro, presso il molo della foce del
fiume Tronto. La carovana farà poi tappa alle 10
presso la bambinopoli “R. da Nilo” di Alba
Adriatica, mentre alle 10.40 si ritroverà alla
fine del lungomare sud di Tortoreto Lido. Alle
11 la carovana “No Triv” ha in previsione la
sosta in Piazza Dalmazia a Giulianova, per poi
transitare alle 11.20 sul ponte ciclopedonale
che scavalca il Tordino, a Cologna Spiaggia. A
mezzogiorno, il gruppo arriverà presso il Lido
Celommi, al centro di Roseto, nel lungomare
intitolato a Pasquale Celommi, guadagnando poi
alle 12.30 l’inizio della pista ciclopedonale di
Scerne.
Alle 13, la carovana di ciclisti arriverà si
ferma a Pineto dove viene raggiunta da quella
partita da Piazza Fermi a Silvi alle 12.30. |