TERAMO,
8.7.2016 -
«Saremo
in tanti, operatori sanitari e cittadini, sotto
il palazzo della sanità a Pescara il prossimo 22
luglio per dire basta a questa mostruosa ed
irragionevole politica dei tagli!».
E’ quanto affermano i Segretari Provinciali CGIL
FP, CISLFP e UILFPL, Amedeo Marcattili, Andrea
Salvi e Alfiero Di Giammartino.
«E’
sufficiente farsi un giro presso i reparti dei
quattro Presidi Ospedalieri di Teramo per
toccare con mano i disagi ai quali
quotidianamente vengono sottoposti pazienti e
operatori; reparti accorpati, personale ridotto
al lumicino, turni stressanti, sale operatorie a
metà servizio, infinite liste di attese, tempi
lunghissimi per la consegna dei farmaci ecc.:
oggi, a Teramo curarsi sta diventando sempre di
più una chimera!
Se poi analizziamo attentamente la
riorganizzazione della nuova rete ospedaliera
della Regione Abruzzo, si scopre che gli
obiettivi dell’attuale Governance regionale
probabilmente sono condizionati da logiche
diverse da quelle di una Sanità rivolta ai
cittadini. Si assiste ad una spettacolare
concentrazione di alcune specializzazioni
mediche su ben definiti territori regionali dove
i soliti investitori privati sono pronti per la
realizzazione di nuove strutture Ospedaliere, in
sostituzione di quelle pubbliche ormai
depotenziate ed impoverite a causa di questa
illogica spending review, relegando i malati di
questa regione ad un ruolo di solo mezzo e non
di solo fine.
La Sanità in provincia di Teramo che vive già un
momento precario a causa di carenza di personale
(basta ricordare che siamo sotto organico di
oltre 700 unità rispetto la media delle altre
ASL), di pesanti vincoli circa le assunzioni a
tempo determinato, sarà ulteriormente
penalizzata dal previsto declassamento di alcune
UOC di eccellenza che produrrà inevitabilmente
la fuga dei primari ponendo a repentaglio la
funzionalità di tutto il Servizio sanitario
teramano, costringendo i tanti cittadini a
curarsi fuori provincia con tutti i disagi che
ne derivano e con un grosso danno economico alla
AUSL di Teramo, la quale sarà chiamata a
sostenere i costi derivanti dalla esponenziale
crescita della cosiddetta mobilità passiva.
Ormai siamo stufi di assistere alla morte
istituzionale e amministrativa del nostro
territorio attraverso tagli su servizi sanitari,
servizi sociali, ridimensionamenti di servizi
pubblici e diciamo BASTA! Iniziamo la protesta
attraverso un sit-in sotto il palazzo regionale
per poi a fronte di un eventuale ed ulteriore
silenzio da parte degli artefici di questo
delitto sociale, attiveremo tutte le nostre
prerogative sindacali». |