GIULIANOVA,
12.1.2016 -
Da
Federpesca e Cogevo
riceviamo e
pubblichiamo:
Un milione di euro per il ripascimento morbido
sul litorale di Pineto, Silvi e Alba Adriatica
con un prelievo della sabbia quasi a ridosso
della battigia, partendo da circa 500 metri
dalla riva sino a meno di un miglio. Ma
l'operazione annunciata dalla Regione ha avuto
il veto di Federpesca e Cogevo, il consorzio di
gestione delle vongolare di Giulianova, i cui
rappresentanti, Giovanni Di Mattia e Walter
Squeo, nei giorni scorsi si sono incontrati con
i responsabili del Demanio Regionale e delle
opere marittime. Era presente anche l'assessore
Dino Pepe il quale si è mostrato attento alle
questioni sollevate dalla categoria. Il prelievo
sottocosta di sabbia causerebbe un danno
ambientale, un impatto non indifferente, un
danno anche all'ecosistema dei fondali perché
verrebbero distrutti avannotti e uova della
fauna ittica di questo habitat. I siti
individuati dalla Regione per il prelievo sono
tre, ad Ortona, Silvi e Pineto. La draga
aspiratrice porterebbe via uno strato di 40
centimetri di sabbia che verrebbe poi scaricata
a riva nelle zone di ripascimento.
«Noi non siamo affatto d'accordo - ha
sottolineato Squeo -, qui si fa di tutto per
salvaguardare i fiumi, creare parchi marini,
chiudendo anche le zone di pesca. Poi però la
Regione decide per un'azione simile che va a
danneggiare un ecosistema, creando problemi
anche alla nostra categoria visto che le zone di
prelievo della sabbia sono quelle di pesca».
Duro anche il commento di
Giovanni Di Mattia del Cogevo.
«Abbiamo
chiesto alla Regione - ha sottolineato il
presidente del Consorzio di Gestione delle
Vongolare -, che il prelievo della sabbia
venga fatto oltre il miglio e mezzo dalla costa.
Però oltre il miglio e mezzo si troverebbe
materiale non sabbioso, non adatto per il
ripascimento. Noi abbiamo quindi chiesto al
dipartimento delle opere marittime di rinviare
il progetto, di annullarlo. E comunque, prima di
qualsiasi altra decisione, chiediamo di essere
informati sull'individuazione dei nuovi siti.
Comunque, se ci saranno delle azioni che
causeranno un danno ambientale, noi ci
costituiremo parte civile con richiesta di
risarcimento danni».
La soluzione alternativa
prospettata è quella di un prelievo oltre i
3mila metri dalla costa, nonostante i pescatori
non siano del tutto d'accordo. Comunque, prima
che la draga possa entrare in azione ci sarà un
nuovo incontro con la marineria per definire
tutti i dettagli. |