TERAMO,
16.7.2016 -
Dalla Confartigianato Imprese
Teramo - Unione Provinciale Artigiani
riceviamo e
pubblichiamo:
NIENTE PROROGA PER LE 30 MILA IMPRESE
BALNEARI ITALIANE. CHI PAGA GLI INVESTIMENTI
REALIZZATI? IL GOVERNO DOVRÀ TROVARE UNA
SOLUZIONE ANCHE IN CONSIDERAZIONE DEI POSTI DI
LAVORO CHE SI PERDERANNO.
La
sentenza della Corte Europea era scontata e
quindi il Governo Renzi, più volte sollecitato
dalla nostra Associazione Nazionale di
Categoria, avrebbe dovuto già trovare una
soluzione. Bisogna rivedere al più
presto la “direttiva Bolkestein“.
Non
siamo più padroni del nostro territorio
nazionale; chiunque potrà aggiudicarsi la gara e
non è ancora chiaro se verrà riconosciuto
all’attuale gestore un punteggio diverso
rispetto a chi inizierà una nuova attività.
Questo e tanti altri sono gli interrogativi ai
quali il Governo dovrà dare una risposta chiara.
Dopo le
tante restrizioni che l’Unione Europea ha
imposto all’Italia, creando un periodo di crisi
che dura da oltre gli 8 anni, vogliono prendersi
anche il nostro meraviglioso territorio costiero
ricco di località famose in tutto il mondo.
Ci hanno
imposto di bandire gare per la gestione delle
nostre spiagge senza precisare come verranno
valutate le strutture esistenti realizzate dagli
attuali gestori con una vita di sacrifici. Non è
chiaro chi dovrà valutarli, come valutarli e se
verrà tenuto conto dell’avviamento di tali
attività.
Abbiamo
letto che il consigliere delegato dalla Regione
Abruzzo Monticelli sta lavorando per trovare
qualche spiraglio avanzando una soluzione
possibile come quello delle “ risorse limitate “
visto che in Italia riguarda le tante spiagge
libere che possono ancora essere messe a bando.
Si spera che non tutte le attività saranno
colpite dalla Bolkestein. Questa a ns. avviso
può essere una soluzione che la Corte Europea
può accettare anche in considerazione che la
stessa ha comunque aperto qualche spiraglio.
Abbiamo
bisogno che vengano approvati gli emendamenti ai
decreti degli enti locali, una sorta di Legge
Ponte utile per evitare il vuoto normativo. Si
potrebbe trovare inoltre un accordo nel quale si
privilegiano in qualche modo le attività di
lungo servizio.
Resta il
fatto che, comunque, prima o poi le spiagge
andranno a bando, ma bisogna vedere con quali
criteri». Chi beneficerà di questa legge? I
Comuni? o come sempre lo Stato Italiano
creandosi una ulteriore entrata che verrà
sottratta al territorio. Speriamo di no,
speriamo che prevalga il buon senso e che si
trovi al più presto la soluzione più
appropriata.
Se tutto
questo non avverrà scenderemo, da subito, sul
piede di guerra mobilitando tutta la categoria
al fine per far valere tutti i diritti
acquisiti. |