TERAMO,
12.7.2016 -
Dalla
Confartigianato Imprese
Teramo - Unione Provinciale Artigiani di
Teramo riceviamo e pubblichiamo:
APPROVATO ALL’UNANIMITA’
DALL’ASSEMBLEA ORDINARIA IL BILANCIO CONSUNTIVO
DELL’ANNO 2015 – NELL’ASSEMBLEA STRAORDINARIA
APPROVATA ALL’UNANIMITA’ LA MODIFICA DELLO
STATUTO SOCIALE - I SOCI SONO PRONTI A
MANIFESTARE SE LA REGIONE NON RIFINANZIERÀ
L’ARTIGIANATO E NON DESTINERÀ RISORSE ADEGUATE
ALLE MICRO, PICCOLE E MEDIE IMPRESE.
Numerosissimi i soci presenti venerdì sera
all’assemblea annuale ordinaria e straordinaria
della Cooperativa Artigiana di garanzia “ Città
di Teramo e Provincia “ chiamati ad approvare il
bilancio consuntivo dell’anno 2015 e la modifica
dello Statuto Sociale.
Il Presidente prof. Luciano Di
Marzio
(nella foto)
nel suo intervento ha evidenziato la grande
delusione che ha avuto dal Governo Renzi che,
invece di tagliare i costi della politica,
vendere gli immobili inutili, realizzare grandi
e piccole opere, pagare i debiti alle imprese,
ridurre le tasse, continua ad aumentare la spesa
pubblica, non frena disoccupazione e cassa
integrazione e continua a tartassare cittadini e
imprese, aumentando le tasse causando maggiore
povertà e disperazione al punto che molti
imprenditori arrivano anche al suicidio. Sembra
un bollettino di guerra, le aziende seguitano a
chiudere, i cittadini perdono il posto di
lavoro, i giovani che non trovano lavoro e
quindi sono costretti ad emigrare, non si
abolisce la Burocrazia e quindi cresce sempre
più la corruzione, non si diminuisce il costo
del lavoro, la lentezza della Giustizia e tanto
altro allontanano sempre più gli investitori
stranieri.
Ma nonostante ciò la
politica seguita imperterrita, a non privarsi di
nulla, come se vivessero in un altro mondo,
sempre più lontano dal mondo imprenditoriale.
A proposito dei
giovani e delle iniziative a favore dei giovani
da parte della Regione il Presidente Di Marzio
ha ricordato che il 98% delle realtà
imprenditoriali in Abruzzo è formata da aziende
con meno di 10 dipendenti e quindi bisogna
adeguare le iniziative e le risorse
principalmente a queste realtà e
successivamente occorre preparare i giovani,
prima che inizino una nuova attività, attraverso
corsi di formazione, informandoli su tutto
quanto necessario per fare impresa e delle
difficoltà per farlo; successivamente, se
necessario, utilizzando i maestri Artigiani,
imparargli un mestiere; solo a questo punto la
Regione deve intervenire per finanziarle anche
attraverso risorse a fondo perduto in modo da
aiutarle ad inserirsi nel difficile mondo
economico.
Il Presidente ha anche
evidenziato che investire sulle imprese sia per
la Regione Abruzzo molto vantaggioso poiché ne
gioverebbero tutti, dai giovani alle famiglie e
l’economia in genere”.
Anche il Governo, a
questo punto, dovrebbe intervenire nell’
escludere almeno per i primi tre anni questi
coraggiosi giovani dal pagamento dei contributi
e delle tasse facilitando così il loro
inserimento nel mondo del lavoro”. Altro grande
problema evidenziato dal Presidente è quello
relativo ai rapporti con le banche che non
erogano più mutui neanche se garantiti da
immobili oltre che dal nostro confidi fino al
90% e, in alcuni casi, eccezionalmente il 100%.
Tale situazione rasenta l’assurdo: oggi avere
una casa è solo una disgrazia in quanto comporta
solo un esborso di tasse. Nessuno investe più
sul mattone e tale blocco delle costruzioni ha
portato al fallimento di molte imprese edili.
Bisogna eliminare le tasse sulle case con
urgenza in modo da far ripartire l’edilizia vero
motore dell’economia italiana.
La ns. Cooperativa, ha seguitato Di Marzio, è
tra le prime in Abruzzo come solidità, in
quanto, a differenza di tutte le altre ha
pochissime sofferenze, 7 milioni 755 mila euro
di patrimonio, oltre 6 milioni di euro di
liquidità presso le banche, 2 milioni 486 mila
euro di riserve indivisibili e fondo rischi
indivisibili, oltre 1 milione 700 mila euro
disponibili nelle banche. Alla luce di ciò
possiamo prestare garanzie per oltre 35 milioni
di euro. Abbiamo ancora disponibile € 1 milione
575 mila sul fondo Antiusura e siamo riusciti a
svalutare negli anni € 528.823,00 su un totale
di € 897.000,00 di crediti in sofferenza.
Nell’assemblea straordinaria i soci
all’unanimità hanno approvato la modifica dello
Statuto Sociale sostituendo la denominazione
della cooperativa che era ormai superata sia
perché limitata all’artigianato e solo nella
provincia di Teramo, e quindi da “Cooperativa
Artigiana di Garanzia Città di Teramo e
Provincia” a “ITALIANFIDI”. Altra
modifica essenziale è stata quella di estendere
l’operatività su tutto il territorio
NAZIONALE e qualora possibile anche all’estero,
in quanto il vecchio Statuto limitava
l’operatività solo nella Regione Abruzzo.
Di Marzio ha evidenziato ancora
una volta la serietà e l’onorabilità dei soci
della Cooperativa “Città di Teramo e Provincia”,
struttura nella quale l’insolvenza degli ultimi
10 anni risulta mediamente non superiore all’1%
(uno per cento), “considerato l’attuale momento
di crisi è un risultato straordinario”.
Le
poche insolvenze sono dovute alla problematica
relativa ai mancati incassi dei lavori eseguiti,
il tutto aggravato dalla lentezza della
giustizia e dal non rispetto delle norme e delle
scadenze previste nei contratti da parte degli
enti pubblici e privati.
Questi sono i dati emersi nel bilancio 2015 e
che ha portato tutti i soci a complimentarsi
sulla gestione della cooperativa e qualcuno ha
anche proposto di costituire, come già
deliberato in passato, una banca di Credito
Cooperativo visto quello che sta succedendo a
Teramo. |