GIULIANOVA,
17.2.2016 -
Scattano i sigilli a due fabbriche di Nereto,
per inquinamento ambientale. Rilevate, altresì,
violazioni alla normativa sul lavoro. Il Comando
Provinciale della Guardia di Finanza di Teramo e
la Capitaneria di Porto di Giulianova,
nell'ambito di un’attività congiunta, hanno
sequestrato 2 opifici, dediti alla lavorazione e
trattamento chimico di capi di abbigliamento, in
particolare jeans, e 4 impianti, nonché
individuato 21 lavoratori in nero e proposto
alla Direzione Territoriale del Lavoro di Teramo
la sospensione dell’attività presso altro
stabilimento industriale che utilizzava 17 delle
predette maestranze non in regola con la
normativa sul lavoro. L’operazione ha avuto
origine durante l’attività di monitoraggio dei
corpi idrici posta in essere dal personale
dipendente l’Ufficio Circondariale Marittimo di
Giulianova. Nello specifico, percorrendo il
fiume Vibrata, nei pressi del Comune di Nereto
veniva accertata la presenza di scarichi non
autorizzati né tantomeno presenti sulla
mappatura delle acque della Provincia di Teramo.
Da ciò è scaturita l’iniziativa di condurre le
attività di controllo presso gli stabilimenti
adiacenti il tratto di fiume interessato,
congiuntamente con il personale della Tenenza di
Nereto. Durante le operazioni, portate avanti
con l’ausilio dell’A.R.T.A. e dell’ASL di
Teramo, sono stati effettuati una serie di
controlli nei confronti di operatori industriali
operanti nel comprensorio della Val Vibrata a
tutela delle risorse idriche ed atmosferiche a
maggior impatto inquinante. All’interno
dell’area oggetto d’ispezione, in agro del
Comune di Nereto (TE), sono stati individuati
plurimi stabilimenti industriali operativi,
tutti gestiti da soggetti di nazionalità cinese.
Numerose le
irregolarità accertate dalla ricognizione ed
ispezione dei luoghi:
•
constatato lo sversamento di sostanze chimiche
utilizzate nel trattamento dei jeans nei
pozzetti delle acque bianche; • rinvenute tracce
di olii e grassi animali e vegetali nei pozzetti
delle acque reflue domestiche;
• rilevati
numerosi bidoni contenenti residui di
lavorazione e rifiuti speciali nonché cassoni
posizionati all’esterno degli opifici colmi di
rifiuti di vario genere.
Accertata
la mancanza delle prescritte autorizzazioni alle
emissioni in atmosfera e alla gestione dei
rifiuti derivanti dall’attività di lavorazione e
trattamento dei capi di abbigliamento, si è
provveduto ad apporre i sigilli ai 2 opifici.
Nei confronti di una terza ditta sono stati
sequestrati altresì 4 impianti, sempre per
violazioni di carattere ambientale. Sono state
constatate, da parte della ASL di Teramo, varie
violazioni specifiche in materia di sicurezza
negli ambienti di lavoro. Sono ancora in corso
di approfondimento gli accertamenti inerenti
eventuali scarichi liquidi abusivi. I tre
responsabili delle altrettante ditte coinvolte
sono stati segnalati alla Procura della
Repubblica di Teramo. La prefata Autorità
Giudiziaria ha trasmesso gli atti al G.I.P. che
ha convalidato i sequestri. |